di Antonino Feola (Bixio)
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“A grande richiesta” della redazione e dei lettori di Ponzaracconta, Bixio è tornato al borgo di ‘ncopp’ ‘u Camp’ Inglese, per incontrare l’unico abitante rimasto e prendere qualche foto.
Il piccolo agglomerato è costituito da quattro/cinque vecchie abitazioni e relative stalle tutte addossate l’una all’altra sul ciglio del “core” denominato così dal cuore di roccia sulla falesia a picco sul mare. Ci si arriva mediante uno stradello che si insinua tra la macchia mediterranea.
L’ ultimo abitante è “Sarvatore” che ancora quando raramente parla conserva l’accento e la cadenza del dialetto antico dei primi coloni che io ricordo da ragazzo nelle conversazioni degli anziani
Ultima famiglia del borgo del “core” si è estinta intorno agli anni ’60, apparteneva ai Romano; le prime abitazioni in parte in roccia risalgono al periodo della colonizzazione borbonica (i cosiddetti “forni”).
La piccola comunità aveva un’economia prevalentemente agricola, ciò giustifica il gran numero di terrazzamenti e stalle del sito.
Quasi tutte avevano animali come asini pecore e capre che allevavano, vigneti che, ricordano, davano dell’ottimo vino e spumante essendo gran parte dei terrazzamenti orientati a sud .
Negli anni tra il 1958 e il ’60 arrivò l’ elettricità e negli anni ’80 la tubatura dell’acquedotto ma ormai il borgo era già quasi deserto.
Attualmente l’ ultimo abitante è Salvatore Romano di circa 60 anni.
Più recentemente si è aggiunta – poco distante dall’agglomerato – la famiglia dell’architetto Coppa ma il nucleo centrale del borgo è praticamente disabitato e in rovina. Inoltre le troppe quote ed eredità creano difficoltà per l’acquisto e il recupero degli immobili.
Ho pensato che l’isola e il suo popolo di contadini e pescatori hanno una storia ben complessa e molto travagliata. Conosciamo i grandi eventi, ma nessuno racconta le piccole storie, della gente comune…