di Francesco De Luca
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Viene giorno
Ogni giorno è un giorno,
ogni giorno è un altro giorno.
Fallu sbaria’,
portelo a struie.
E’ ‘nu regalo
ca ce avimmo guadagna’.
Pot’ esse ca smove
o pot’esse ch’ammosce.
Nun è passato avvacante,
comme ‘na refola ‘i levante.
Pure con fastidio,
purché si faccia sentire
affinché la volontà si esprima,
e la mente giudichi,
e l’universo intorno trovi un senso.
Ogni giorno è un esserci
e l’esserci
è dare coscienza al mondo.
Non all’individuo singolo
né al gruppo sociale
bensì all’universo
che lì trova specchio e immagine.
Il giorno viene
e il tempo acquista concretezza.
Potrà divenire storia
ma non eternità.
Santo potrà mostrarsi
ma non sacro.
Se porta morte,
si ricongiunge il giorno
alla sua matrice che è
l’ ineluttabile caos.
Questa è la versione recitata: