di Guido Del Gizzo
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Non è da ora che penso che la poesia ha abbandonato il mondo e si è rifugiata in posti strani… qualche volta perfino nella pubblicità.
Ho apprezzato questo video e per associazione di idee mi sono venute alcune considerazioni.
Da YouTube
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Su YouTube il video è in inglese con i sottotitoli in spagnolo; qui sotto, su la Repubblica on line, è doppiato in italiano,
Il commovente video di Natale dell’Atletico Madrid: ‘Questi sono i nostri valori’
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Viva l’Atletico Madrid!
di Guido Del Gizzo
Quando non ci saranno più femminicidi, perché tutti saremo passati attraverso un’attenta formazione affettiva, fin dalla più tenera età, per imparare a non giustificare pulsioni violente ed avremo un’educazione sentimentale che ci porti a vivere rapporti paritari e sereni… le donne continueranno ad essere sfruttate come mogli e come lavoratrici, ma con gentilezza.
Quando avremo sconfitto il patriarcato, continueranno a morire sul lavoro, ad affrontare un’interruzione di gravidanza con quelli di Pro Vita intorno e ad essere pagate di meno degli uomini.
La cifra del nostro mondo è la sopraffazione dei deboli e lo sfruttamento indiscriminato dell’ambiente, mentre la cultura mainstream ci suggerisce come il medico, che ci salva la pelle alle tre del mattino, in un pronto soccorso qualsiasi, oppure le splendide persone cui affidiamo i nostri figli, tutti i giorni nelle scuole, è logico che guadagnino mille volte di meno di bravo ragazzo che tira calci al pallone la domenica, negli stadi.
I valori che reggono la sopraffazione e lo sfruttamento sono il mito del successo e della ricchezza sopra ogni cosa, oltre ogni logica e ogni vita, e la competizione come modo di vivere.
E poi ce lo spiega anche il generale Vannacci, che il problema è che i ragazzi devono essere educati ad una società più concorrenziale, per evitare i femminicidi, secondo lui.
Tempi duri per i deboli: i migranti, le donne, i poveri, i fragili, i bambini.
Sarà l’atmosfera natalizia, oppure la vecchiaia, ma il video dell’Atletico Madrid è una piccola, preziosa sorpresa.
Il personaggio del vecchio smemorato ricorda i disegni di Alberto Breccia, un raffinato fumettista argentino, che aveva collaborato con Oesterheld e Pratt.
La solidarietà è l’unico antidoto che abbiamo a disposizione e faremmo bene a coltivarla ovunque possibile.
«Art.2 della Costituzione: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
Che ce lo ricordi proprio una squadra di calcio, cioè uno dei soggetti che, tipicamente, rappresenta la cultura contemporanea, tra calciatori e personaggi dello spettacolo, è sorprendente e motivo di ottimismo.
Quindi, la decisione è presa: da oggi sono ufficialmente tifoso dell’Atletico Madrid, perché: “por encima del Atleti, estan los valores del Atleti”
Olé.
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Nota della Redazione
Le due maggiori squadre di calcio di Madrid sono il Real Madrid Club de Fútbol e il Club Atlético de Madrid fondate rispettivamente nel 1902 e nel 1903.
Alfredo Di Stéfano Laulhé [Barracas (Buenos Aires), 1926 – Madrid, 2014] è stato un calciatore e allenatore di calcio argentino naturalizzato spagnolo, di ruolo attaccante. Soprannominato Saeta Rubia (Freccia Bionda) o Don Alfredo, è unanimemente ritenuto tra i più grandi calciatori di tutti i tempi. Noto per i suoi successi con il Real Madrid, squadra di cui è considerato una bandiera. Due volte Pallone d’oro (1957 e 1959) nonché unico calciatore a vincere il “Super Pallone d’oro” nel 1989.