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È la stagione degli Auguri, rimbalzano da ogni parte, non ci si può sottrarre.
Così è giocoforza cominciare con gli Auguri.
Con quelli del sindaco di Formia; e anche gli altri, der sor Dante, granne amico de li mejo anni, di Giuseppe Mazzella di Ischia (in appendice al testo che parla d’altro); di Emilio Iodice, per il cui racconto, La tovaglia, si è scelto un titolo inconsueto, perché tutto quello che scrive Emilio è una celebrazione dell’ottimismo e della speranza. Quindi un augurio.
Insieme agli auguri di tanti altri, tra le righe e nei commenti.
Anche Natale a Formia, tutti gli eventi dei prossimi giorni è in fondo un dono e un Augurio che l’Amministrazione comunale fa a tutta la popolazione.
Naturalmente nei giorni scorsi abbiamo presentato anche le iniziative che sono previste a Ponza, per le prossime feste.
E Lancillotto?
Vero! Mancano gli auguri del sindaco di Ponza!
Però neanche voi come sito glieli avete fatti!
Embè? Neanche al sindaco di Formia li avevamo fatti!
Parlando seriamente, non abbiamo – il sito Ponzaracconta nel suo complesso non ha- – buonissimi rapporti con l’attuale amministrazione dell’isola. Noi li critichiamo, loro ci ignorano.
A dirla tutta, non abbiamo mai avuto buoni rapporti con le Amministrazioni in carica, da quando il sito esiste (dall’alba del 2011, 6 febbraio, data di nascita ufficiale)
Ha! Lo vedete che siete voi, allora?
Ebbene sì, sempre in direzione ostinata e contraria, e sempre con (i nostri) buoni motivi.
L’amministrazione Vigorelli “nun se ne scenneva propie”;
Quella successiva di Ferraiuolo, pur nata con i migliori auspici, poi – sempre ai nostri occhi – demeritò in corso d’opera; dopo i primi screzi per l’afasia comunicativa da cui era affetta, entrammo in contrasto anche con elementi della giunta che prima collaboravano con noi. Sarà che quando si arriva nella stanze del potere si contrae un virus (non c’era ancora il Covid) che rende protervi e sicuri di sé oltre i limiti della decenza, allergici ad ogni critica. Così l’idillio finì.
Su questa attuale – e tre! – stendiamo un velo pietoso: sta gestendo l’ordinario mentre i tempi sono eccezionali, ancorata a modalità propositive, produttive e di sviluppo residuate dal passato… “Quando correva il Novecento… Ricordi del secolo prima, roba di un’epoca lontana” – citaz. da Novecento di P. Conte – “Lasciamo stare, lasciamo perdere, lasciamo andare…”.
Passiamo al vero centro degli articoli di questa settimana che hanno oscillato tra due mondi antitetici, il paradiso e l’inferno del titolo.
Il primo trascinato dalla figura carismatica d’u paricchiane di cui si sono rievocate, in un Incontro-Convegno lo scorso sabato 16 dicembre, la figura e l’opera.
Attraverso il racconto affettuoso in tre puntate del nipote – Luigi Dies che porta il suo stesso nome – che ne ha delineato la vita, non lunga ma molto intensa, dal punto di vista della famiglia (in tre puntate: 1 – 2 – 3). Altri articoli in tema, nella settimana: Coro parrocchiale e Caro mio Bambino Gesù (un canto d’u parecchiane proposto da Tonino Esposito e Franco De Luca. Insieme a Era il 17 dicembre 1973.
Altri scritti sono stati proposti la settimana scorsa da Franco De Luca, mentre la relazione presentata al Convegno da Gino Usai non ci è ancora pervenuta (speriamo di poterla pubblicare).
Per me da ragazzino, ’u paricchiane era una persona di famiglia, data la dimestichezza con zia Olga e zia Rosaria che lavoravano alla maglieria annessa alla canonica, a metà della salita della Chiesa.
Ricordo che successivamente, nel periodo del suo magistero a Fondi (abbastanza vicino a Cassino dove d’inverno abitavo io con la famiglia), era qualche volta nostro ospite. Si era ai primi anni ’60 e mio padre andava a prenderlo a Fondi con il mezzo di famiglia – non avevamo, nessuno aveva la macchina, allora -: la gloriosa Moto Guzzi con side-car
La famigliola Russo a metà circa degli anni ’50 sulla Moto Guzzi motocarrozzetta (con side-car, gliù sidecàrr’, in dialetto cassinese). Manca mio fratello Renzo che con 7 anni di differenza da me, doveva essere ancora troppo piccolo
È qui che si inserisce un flash di ricordo che ho ancora molto vivido (e certo neanche la famiglia di don Luigi conoscerà).
’U paricchiane era un omone, piuttosto corpulento e la motocarrozzina era quella che era. Una volta, all’arrivo da Fondi, complici il lungo viaggio, gli scossoni per il fondo stradale sconnesso, e il naturale assestamento del corpo in un contenitore angusto… ’u paricchiane non riuscì più a uscire dall’alloggiamento. Furono necessarie almeno quattro persone per tirarlo fuori e quell’episodio, sempre ricordato nei successivi incontri, entrò a far parte dei miti della famiglia e portò addirittura la gente del posto “a fare i numeri” da giocare al lotto!
Questo per il Paradiso.
L’Inferno è dalla parte opposta, come scritto-descritto-analizzato su una serie di altri articoli sul sito:
– Chiediamo perdono ai bambini palestinesi, tripletta di interventi che presentano diversi punti di vista sul problema medio-orientale (di Vincenzo Ambrosino, Piero Vigorelli e Stefano Massini (proposto dalla Redazione).
– Il punto di svolta dell’umanità (di Carlo Rovelli).
– Lambertucci su Focus Storia : l’attribuzione deriva dall’articolo centrale della rivista, dedicato ai personaggi più spietati della Storia.
– Nel nostro piccolo: Notizie dalla stampa odierna e dei giorni scorsi. Predissesto e misure per affrontarlo
– E le Concessione demaniali dove le mettiamo? All’inferno o tra le preoccupazioni del vivere comune? Tra sentenze che accrescono la confusione sotto il cielo e tentativi di adeguamento in ordine sparso. Ho optato per la prima opzione (inferno), includendovi anche l’ultimissima notizia: la proroga al 2024 anche per Ponza.
Tra gli estremi appena considerati ci sono poi le esistenze comuni, quotidiane della gente normale. Con gioie e dolori, nascite e morti, chi tira e campare e chi si aiuta con la bellezza disponibile, che è tutt’intorno a noi, a portata di mano se solo fossimo più bravi a vederla.
Ecco gli scritti che con varie sfaccettature ne parlano:
– Nasce in Garfagnana Chiara Rispoli
– Ci ha lasciati Fortunata Aprea
– I cento anni di Filomena Sandolo
– “A schiovere”, di Erri de Luca. ‘A copp’ abbascio
– Secondo incontro al Caffè letterario, il ricordo di Ernesto Prudente
– I giovani studenti e la lingua italiana
– inNatura, dicembre 2023, il nuovo numero è in edicola
– Quilibet… Al limite del logico
– La Chimera, il film di Alice Rohrwacher
– Latina, oggi al cinema Corso il docufilm ‘Latineide’
– Il Meteo (151). La settimana da lunedì 18 dicembre 2023
– Una canzone per la domenica (277). “Burning love” di Elvis Presley
Manca una chiusa per questa epicrisi dolce-amara pre-natalizia. Per questo chiedo ai lettori che mi hanno seguito finora di partecipare al travaglio creativo – pathos è troppo? – del redattore che prepara il suo editoriale di fine settimana. Non sempre è facile trovare una logica tra i diversi articoli, un filo portante spesso non c’è e comunque va scelto un taglio, un punto di vista.
Avevo abbozzato l’inizio in mattinata, inclusa la storia dei rapporti del sito con le diverse amministrazioni. Poi la giornata è andata avanti (alla maniera di Nanni Moretti): Giro… vedo gente… mi muovo… conosco… faccio cose…
Pensavo di completare nel pomeriggio.
Quand’ecco che a mia insaputa – se c’ero dormivo – arriva sulla Posta del Sito un articolo di Guido Del Gizzo. Qualunque altro scritto l’avrei rimandato all’indomani, ma mentre leggevo mi sono reso conto che richiamava molto il mio incipit e non ho potuto fare a meno di pubblicarlo: eccolo qui.
Mediamente per un pezzo così vanno via un paio d’ore, tra il controllo dei link e la scelta delle immagini. Poi la distrazione, la perdita di concentrazione… Insomma, pensavo di poter andare al cinema stasera, invece eccomi qui a finire l’epicrisi.
Poco male.
Buona domenica e buone feste a tutti
Francesco De Luca
24 Dicembre 2023 at 13:50
AUGURI
Da Ponza auguri scabri.
Come è la natura dell’isola
e il carattere degli isolani.
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Di rigogliosità: alla Redazione del Sito;
sta cercando di navigare in mari non conosciuti.
Con i pericoli di ‘estraneità’ da schivare, con quelli di ‘secondarietà’ da evitare.
La rotta non è definita ma la mano al timone è ferma e gli occhi non difettano.
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Ai lettori: Auguri di schiettezza.
La verità non è di questo mondo!
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Ai Ponzesi: che ritrovino la loro ombra.
Ai Ponzesi lontani: che riconoscano l’evanescenza delle ombre.
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Ogni argomento ha significati per chi lo propone.
Chi legge gli attribuisce il suo significato.
Il mondo ingloba Ponza ed essa cerca vie di fuga per rifulgere e talvolta vi riesce.
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Alla novità degli articoli segue la meraviglia di chi legge. Il dispiacere si mischia alla soddisfazione.
Come alle tempeste subentra la bonaccia.