Un’Amaca di Michele Serra proposta di Sandro Russo
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Siamo cresciuti – alcuni di noi – col mito de la pistola più veloce del West, che classicamente era il pistolero impersonato di John Wayne; alla fine, per la grande capacità di persuasione del cinema, lui in persona. Come ebbe a dire Ronald Reagan (cito a memoria): Che volete che sia fare il presidente degli Stati Uniti, dopo aver recitato al fianco di John Wayne?”.
Poi in tempi ancora storici il Biondo (Clint Eastwood) di Sergio Leone, Django, e via spaghettando…
Già in tempi di reflusso abbiamo ripiegato su Linus, e la sua “coperta più veloce del West”.
Anche per questi motivi ho particolarmente apprezzato il titolo e lo scritto dell’ultima Amaca di Michele Serra, che è una delle mie letture d’esordio, la mattina aprendo il giornale.
L’amaca
Lo smartphone più veloce del West
di Michele Serra
De Niro che dà del razzista a John Wayne (la sintesi è mia) non è solo una notizia.
È una gioia non da poco, per noi che siamo cresciuti amando il primo e detestando il secondo; ammirando l’America di De Niro, mal sopportando l’America di John Wayne (due paesi diversi, due mondi diversi: come la democrazia e la forza bruta).
La gioia aumenta, e di parecchio, se si considera il contesto. De Niro stava pronunciando il suo discorso alla consegna dei Premi Cinematografici Gotham, a New York. Gli organizzatori, senza avvertirlo, avevano tagliato il suo intervento, molto ostile nei confronti di Donald Trump (trattato da bugiardo e da imbroglione), molto empatico con i nativi americani e proprio per questo contro il cowboy Wayne. Insomma, un discorso molto politico e molto antirazzista.
Leggendolo sul “gobbo” elettronico, De Niro si è accorto che alcune parti, già all’inizio, erano state cancellate. Ha denunciato ai presenti il ridicolo tentativo di censura e sorridendo ha estratto il suo smartphone — come John Wayne estraeva la Colt — e ha ricominciato a leggere, daccapo, il testo originale: il suo.
Il pubblico (gente di cinema) ha applaudito non solo il discorso, ma anche la prontezza con la quale il vecchio Bob, ottantenne, ha ribaltato la situazione. Ha giustamente evitato di ringraziare gli organizzatori-censori (Gotham e la Apple) e si è chiesto «come possano avere osato fare questo». Il risultato è che tutto il mondo, anche chi dei premi Gotham se ne infischia, ora sa tutto della censura; e le parole di De Niro hanno avuto una diffusione infinitamente maggiore. Grazie allo smartphone più veloce del West. E alla stupidità dei censori.
[Da la Repubblica del 29 nov. 2023]
Nota
I Gotham Independent Film Awards sono premi cinematografici statunitensi destinati al cinema indipendente, assegnati annualmente a partire dal 1991.
Presentati dall’organizzazione non a scopo di lucro Independent Filmmaker Project (IFP), i premi erano originariamente destinati solo ai film prodotti negli Stati Uniti nord-orientali, in particolare nello stato di New York, per poi ampliarsi nel corso degli anni a tutti gli Stati Uniti.
Devono il proprio nome al soprannome dato alla città di New York dallo scrittore americano Washington Irving.
Ma Gotham City, o semplicemente Gotham, è una città immaginaria dell’universo in cui sono ambientati i fumetti DC Comics e in cui si svolgono principalmente le avventure del supereroe statunitense Batman (da Wikipedia, ibidem, a cura della Redazione)
Guido Del Gizzo
30 Novembre 2023 at 22:30
Commento all’Amaca di Michele Serra
L’America di John Wayne e quella di Robert De Niro non possono essere contrapposte, l’una regge l’altra: maccartismo contro nevrosi, patriottismo contro New Hollywood, Gary Cooper o Gregory Peck.
Sono nato nel 1957: “Ombre rosse” (Stagecoach, John Ford, 1939) è uno dei primi film che ho visto; Wayne ha recitato con l’immensa Marlene Dietrich ne “La Taverna dei sette peccati”, quando De Niro non era nemmeno nato.
Nella seconda metà degli anni ’70 abbiamo visto Taxi Driver e Toro Scatenato, che hanno sancito il genio interpretativo di De Niro, mentre Wayne muore di cancro nel 1979: aveva contratto la malattia durante le riprese del suo peggior film, “Il Conquistatore”, 1956, nel deserto dello Utah, sito di esperimenti nucleari.
Con l’attore e amico Ward Bond condivise le idee politiche ed entrambi fecero parte della Società cinematografica per la salvaguardia degli ideali americani, un’associazione il cui programma era quello di denunciare e allontanare i simpatizzanti comunisti dall’industria cinematografica, ma nel 1962 Gregory Peck interpreta “Il buio oltre la siepe”;
Wayne interpreta “I berretti verdi” nel 1968, ma nel 1970 esce “M.A.S.H.”.
De Niro, dopo l’11 settembre inventa il TRIBECA (Triangle before canal) Festival, per rilanciare il quartiere.
L’America è quella roba lì, tutta insieme, non si può amare l’una e detestare l’altra.
Sandro Russo
30 Novembre 2023 at 22:45
Non sono d’accordo. Estremizzando, è come dire di John Fitzgerald Kennedy e Trump (le teorie e la prassi di-): “L’America è quella roba lì, tutta insieme, non si può amare l’una e detestare l’altra”.
Da qualche parte, in qualche modo, un discrimine bisogna farlo. Dall’America ci arriva di tutto, sarebbe proprio compito nostro – da europei e da italiani – discernere il bene dal male. Qualcuno riesce a farlo in termini personali, ma è a livello di massa che le categorie di giudizio sono confuse o del tutto perse.
Per fare un esempio pratico, credo che il nostro Emilio Iodice, pur emotivamente ben disposto verso il paese in cui è nato e che tante opportunità gli ha dato, questa selezione si trovi a farla ogni giorno.
Emilio Iodice
2 Dicembre 2023 at 21:11
Grazie Sandro. Come noto spesso, è troppo facile prendere un aspetto dell’America e renderlo l’immagine predominante. Lo stesso si può dire dell’Italia. Nessun paese è una cosa. L’America non è John Wayne o Robert Di Nero ma entrambi. È un enorme mosaico del buono, del brutto e del cattivo presente in tutte le società. Preferisco dedicare il mio tempo a ciò che di buono vedo in Italia e negli Stati Uniti. In entrambe le nazioni vedo persone meravigliose, intelligenti e sagge che desiderano un mondo migliore. Sono quelli che preferisco ascoltare e usare come esempi. Gli altri sono bravi attori…