Rifiuti

Il bando per la gestione dei rifiuti a Ponza (1)

di Guido Del Gizzo

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Lo scorso 29 settembre, la giunta comunale ha riapprovato progetto, capitolato speciale di appalto e schema atti di gara, relativamente al servizio di raccolta, trasporto per conferimento RSU destinati al recupero e smaltimento mediante sistemi di raccolta differenziata “porta a porta”(Delibera n° 156 del 29/09/2023 – allegato .pdf, in fondo a questo articolo – ndr).

Si tratta di un documento corposo, di cui vi risparmio la lettura, anche se per me è stata molto istruttiva
Ve ne propongo una sintesi: tradotta dal ‘burocratese’ e semplificata, che ne riproduce pienamente la sostanza. Il perché della “traduzione si può desumere da un breve stralcio della Delibera riportata nel testo in corsivo.

Cari Concittadini,
di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani non capiamo assolutamente nulla, ma nemmeno voi e quindi possiamo raccontarvi ciò che vogliamo: e siccome abbiamo altro da  fare, tutte le attività di formazione, informazione e sensibilizzazione, anche grazie alla normativa vigente, le abbiamo affidate al soggetto che vincerà la gara.
Vedetevela con lui e non disturbate il manovratore.

Come previsto da un noto rompiscatole – vedi nel sito: Due conti facili facili, del 18 settembre scorso -, avremo diverse centinaia di tonnellate l’anno di rifiuti organici compostabili, che potrebbero essere una risorsa, ma che ce ne importa? Tanto pagate voi!

Con il compost, d’accordo, potremmo mettere in sicurezza un po’ di parracine, magari organizzare anche dei percorsi di visita lungo le catene messe in sicurezza ma, alla fine, mica le affittiamo ai turisti, giusto?
Per la forma, abbiamo ipotizzato compostiere di comunità (300 o 600 lt di capienza cadauna) ma non sono un obbligo e bisognerebbe imparare a usarle: chi lo farà, voi?
Non scherziamo… e poi per trattare dalle 600 alle 800 tonnellate l’anno, bisognerebbe metterne una ad ogni angolo di strada… Siamo seri!

Ma quando abbiamo affrontato il tema delle app al servizio degli utenti (pag. 25), lo confessiamo, ci siamo concessi un momento di allegria, pensando ai coloriti commenti che avreste fatto, tra segnale che va e viene, difficoltà di lettura, errori, malfunzionamento delle applicazioni, semi-analfabetismo digitale della maggior parte degli utenti, fretta e inconvenienti vari, nel leggere le norme cui attenerci:

“Inoltre, visto il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione 2017- 2019 approvato con DPCM del 31 maggio 2017, visto che l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha delineato un percorso di qualificazione per i fornitori Software as a service (Saas) della Pubblica Amministrazione (PA), affinchè le stesse possano adottare servizi Cloud omogenei e di qualità, e che le qualificazioni assicurano che i servizi Software as a service (Saas) per il Cloud della Pubblica Amministrazione siano sviluppati e forniti secondo criteri minimi di affidabilità e sicurezza considerati necessari per i servizi digitali pubblici, l’applicazione informativa per dispositivi Android ed Apple deve avere acquisito qualificazione AgID ed essere iscritta tra i fornitori AgID di Software as a service (Saas) della Pubblica Amministrazione ed inserita nel Cloud Marketplace AgID secondo quanto disposto dalle Circolari AgID n. 2 e n. 3 del 9 aprile 2018”.
Esilarante, ammettetelo.
Comunque, lo abbiamo fatto solo per fare finta di sostenere il progetto Barca a Barca, che  richiede l’informatizzazione del servizio: ma siccome abbiamo copiato, dal progetto del CNR, solo la scheda sugli introiti previsti, senza capire niente di tutto il resto, non avevamo scelta (anche perché lo abbiamo inserito nel piano di riequilibrio pluriennale che abbiamo inviato alla Corte dei Conti).
In compenso, ci stiamo applicando per fare dell’isola un centro di stoccaggio temporaneo dei rifiuti delle barche, perché i nostri non ci bastavano.
Tranquilli, però.
Replicheremo alla grande il risultato ottenuto quest’estate con il piano parcheggi.

“Grazie ad un’illuminazione divina – al momento non sono previsti altri strumenti – le barche contatteranno, tramite un’app di cui ignorano l’esistenza, il servizio predisposto per consegnare, a pagamento e a Ponza, i pochi rifiuti quotidiani dell’imbarcazione, invece di smaltirli, gratis, appena rientrati in porto: la stessa illuminazione divina provvederà ad informarli anche sulla differenziazione da adottare e a fornire gli strumenti per farlo.

Dato che la normativa impone di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65%, ma non dice cosa fare delle diverse frazioni, non ci interessa niente di quello che accadrà dopo, basta che accada fuori dall’isola, senza discussioni o fastidi.

E se qualcuno guadagnerà qualcosa da quel po’ di cartone, plastica o vetro puliti che raccoglieremo, che poi sarebbe la ragione per cui bisogna differenziare i rifiuti, non ci importa un fico secco: tanto voi pagherete lo stesso 7.098.479,20 € in cinque anni, senza protestare, basta che stiate comodi, che vi tolgano ’a munnezza ’a’nnanz ’a casa, che possiate lavorare per due mesi con le banchine pulite e poi tutti in letargo fino all’anno dopo.
Il resto del mondo vada pure in malora: tanto, noi, siamo un’isola….

Il documento originale in formato .pdf: Copia Verbale di Deliberazione G. C. n. 156 del 29.09.2023

Di Guido Del Gizzo (1). Continua

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