Stampa

La stampa scritta e gli amici de ‘Il Mondo’

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

 

Dal 1949 al 1966 uscì il settimanale Il Mondo diretto da Mario Pannunzio.
Per età io non sono stato testimone di quella esperienza. Però sono vissuto – negli anni della formazione giovanile che indico dal 1964 (15 anni) al 1975 (26 anni) ciò dall’inizio della scuola superiore all’abbandono dell’Università – nel mito di quella esperienza poiché aderivo – nel nascente pensiero politico e nelle lotte studentesche e poi nell’azione giornalistica concepita come impegno civile – all’area laica soprattutto contro il cattolicesimo politico dominato dalla DC.

Il Mondo – in tutte le interminabili discussioni pur se era morto da alcuni anni – era il riferimento continuo per la qualità dei giornalisti che vi avevano scritto, per i temi scelti, per il chiaro progetto “partitico”: creare una terza forza. Dimostrare che il liberalismo – il pensiero libero senza religioni – era la strada maestra – già indicata da Benedetto Croce – per l’attuazione programmatica della Costituzione.

Da sinistra Mario Pannunzio ed Ernesto Rossi
(dagli archivi del Centro Pannunzio)

La “terza via” al dominio di potere della DC ed al dominio della opposizione politica del PCI nel contesto italiano con una legge elettorale proporzionale pura erano soprattutto il PRI ed il PSI poiché il PLI era diventato la ruota di scorta della DC. L’area laica avrebbe dovuto slegare il PSI dalla unità d’azione col PCI e farne il perno di un “socialismo liberale” già indicato da Carlo Rosselli nel 1937.
Il Mondo sapeva di essere minoranza. Sapeva che la strada era in salita. Ed allora era sui “contenuti” che sviluppava la sua azione. Il Mondo aveva “amici”. Proponeva convegni ed iniziative come un partito politico. La carta del giornale era piena di idee, di azioni, di programmi e di annunci e denunce.
Nel 1972 Arrigo Benedetti promosse il ritorno nelle edicole ma il tentativo – e questo l’ho seguito fino al 1980 – fallì.
Eugenio Scalfari ha il merito storico di aver diffuso l’area “liberalsocialista” con l’Espresso prima e la Repubblica dopo.

Viviamo la drammatica crisi della stampa scritta. Il web avanza inesorabile. Ma se si vuole far sopravvivere la stampa scritta il metodo é quello de Il Mondo di Mario Pannunzio: il giornale-partito. Il giornale-movimento. Il giornale chiaramente schierato sul lato politico ma chiaramente diretto e confezionato da persone del pensiero libero. Oggi c’è un bisogno enorme de Il Mondo.

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