Scrittori

Guy de Maupassant, un gigante

proposto da Sandro Russo

.

Conosciamo Maria Rosa Mancuso da quanto teneva la rubrica di critica cinematografica su Il Manifesto; la ritroviamo ora su Robinson di Repubblica a scrivere di libri e, qui di seguito, a segnalare una riedizione di alcuni famosi racconti di Maupassant.
Poi – un’associazione tira l’altra – parliamo anche di cinema e di altri racconti di Maupassant.

Classicissimi
Signori, in carrozza
di Mariarosa Mancuso – su Robinson di domenica 1° ottobre 2023

Torna in una nuova traduzione “Boule de Suif”, magnifico e corrosivo racconto frutto del genio di Maupassant: un viaggio in diligenza diventa specchio della società civile. Sembra “Ombre rosse”
L’autore in vent’anni scrisse 300 storie brevi e sei romanzi tra cui
“Bel ami”, che ebbe 37 ristampe in quattro mesi.
Fu un instancabile osservatore delle umane piccinerie, tradimenti, malvagità e di tutto quello che sta in mezzo

Le domeniche d’estate gli scrittori andavano da Émile Zola. Nel 1878 aveva comprato una casa sul fiume, a Médan, grazie ai soldi guadagnati con L’Assommoir, lo scannatoio: una distilleria parigina dove gli operai bevevano fino a stramazzare, perlopiù con i soldi di mogli e amiche.

D’inverno si ritrovavano a Parigi, in concorrenza con altri trattenimenti letterari come “le dîner Flaubert”. Chez Zola, Guy De Maupassant, Huysmans e altri amici raccontarono una sera episodi della guerra franco- prussiana. Perché non farne un libro di racconti? Il titolo già c’era, ricordo degli incontri conviviali lungo la Senna: Les soirées de Médan.

Non era un gioco per passare il tempo nelle giornate piovose, come già accaduto in una vacanza tra scrittori sul lago di Ginevra nel 1816, “ l’anno senza estate” (per l’eruzione di un lontano vulcano, le ceneri oscurarono il cielo). A quel divertimento dobbiamo comunque Frankenstein di Mary Shelley — i maschi nel racconto di paura rimasero un po’ indietro. Era questo il manifesto letterario di narratori più interessati a scrivere racconti e romanzi che a discutere di poetica ( comunque c’era, si chiamava naturalismo).

Uscita nel 1880, la raccolta lanciò la carriera del trentenne Guy de Maupassant. Quando ne aveva 20 si era arruolato volontario nella guerra franco- prussiana. Tornato a Parigi aveva lavorato in un paio di ministeri, senza soddisfazione. Il suo racconto Boule de Suif resta una perla assoluta. Nella raccolta Les soirées de Médan. E nella carriera di uno scrittore che in 20 anni scriverà 300 racconti e sei romanzi tra cui Bel Ami, 37 ristampe in quattro mesi (assieme a certe pagine di Balzac ne Le illusioni perdute, è il più cinico e realistico ritratto del giornalismo, politico e no).

Il racconto — peggio se inserito in una raccolta — è nemico dei lettori pigri e distratti. Sono corti, è vero, serve meno tempo e fatica. «Ma per funzionare devono viaggiare rapidi» – suggeriva Edgar Allan Poe: «Bisogna afferrare il lettore per le orecchie e non lasciarlo fino alla fine, » andrebbero letti in una sola seduta. Poco adatti, quindi, ai lettori bisognosi di molte pagine per affezionarsi (troppe, se parliamo di romanzi contemporanei).

Tradotto da Franca Brea, Boule de suif esce da Mattioli 1885 Ed., assieme a tre altri racconti di Maupassant: Felicità, La prima neve, Una serata. Il più famoso dei racconti è incatenato al titolo originale perché la traduzione non rende. Leggiamo “sego” e tutto viene in mente tranne una burrosa fanciulla (così va già meglio) che vende le sue grazie. A Rouen si dice che i prussiani siano alle porte: «L’angoscia dell’attesa faceva desiderare l’arrivo del nemico», che poco dopo fa vibrare il pavé con i passi cadenzati. La burrosa ragazza è tra i dieci viaggiatori di una diligenza diretta a Dieppe (vicino c’è Le Havre, i porti aiutano commercianti e fuggitivi).

C’è una singolare somiglianza con il film di John Ford Ombre rosse (1), che fa accadere il suo viaggio in diligenza proprio lo stesso anno, il 1880 — a bordo la prostituta Dallas. Fa da collegamento un breve racconto di Ernest Haycox, La diligenza per Lordsburg. (2).
I partenti si allontanano da Rouen, le signore perbene con scaldini in rame per i piedi. Maupassant in poche righe traccia i ritratti dei viaggiatori, ed è già un grande.

Un grossista di vini disonesto, un industriale del cotone con la giovane moglie («il conforto degli ufficiali di buona famiglia assegnati alla guarnigioni di Rouen»), il conte e la contessa de Bréville, due religiose, Cornudet il democratico, e appunto Boule de Suif, soprannome della ragazza dal florido seno generosa di sé. Aveva «le dita pienotte, simili a rosari di piccole salsicce», e si diceva fosse provvista di «qualità inestimabili». I passeggeri perbene non le rivolgono la parola. La ragazza è saggia, ha portato un paniere pieno di cibo. Il disprezzo sparisce davanti al pasticcio di carne e al vino. Non andiamo oltre — per i lettori che finora non hanno goduto i piaceri di questa e altre storie firmate Maupassant. Morì a 42 anni — di sifilide che a quell’epoca gli artisti consideravano una medaglia. Instancabile osservatore delle umane piccinerie, tradimenti, malvagità, e tutto quel che sta in mezzo.

L’edizione Mattioli 1885 contiene altri tre esercizi di uno scrittore che da una parola inventa una storia. Felicità è ambientato in Corsica, luogo impervio e respingente. Due anziani, casetta modesta e poco cibo. Erano fuggiti da Nancy per amore, lei bella e ricca, lui sottufficiale degli ussari. Una vita sempre felice, mai unrimpianto mai un lamento. Neanche ora che l’ex moroso ha 80 anni ed è sordo, Per il secondo racconto, la parola potrebbe essere “gelo” — si intitola La prima neve. Un uomo conduce nell’amata campagna l’infelice consorte, che soffre il freddo e implora un calorifero. Fin quasi a morire per procurarselo. Ma il marito insiste: « Tanti lamenti ma non ti sei ammalata, mai ti ho sentito tossire » .
La terza parola potrebbe essere “velleità”. Un notaio di provincia va a Parigi per la prima di un’opera comica, si spinge fino a Montmartre verso l’ora dell’assenzio. Origlia una conversazione, e si ritrova in mezzo a una festa in un capannone (la parola loft rende meglio l’idea). Una disavventura, e un mondo, vivacemente raccontati in 10 pagine.

Guy de Maupassant
Boule de Suif
Ed. Mattioli 1885; traduzione Franca Brea; pagg. 112 euro 10 Voto 9/10

Immagine di copertina. L’acquarello. Illustrazione del 1941 per Boule de Suif di Guy de Maupassant, opera di Konstantin Ivanovich Rudakov, (1891-1949) pittore, illustratore di riviste satiriche e scenografo russo (Bridgeman images)

Note

(1) – L’uso italiano di cambiare i titoli dei film portò ad un divertente equivoco. Quando John Ford (1894 – 1973) venne in Italia – Mi chiamo Ford, faccio Western – incontrò Fellini che si complimentò molto con lui per il film Red Shadows, al che il regista americano gli disse che non aveva mai girato un film con quel titolo. Infine riuscirono a capirsi: il titolo americano del film era Stagecoach (Diligenza), tradotto con molta fantasia Ombre rosse (anche meglio dell’originale!) che presto diventarono un cult (il titolo e il film)

(2) – Nei credits del film il libro guida alla sceneggiatura risulta essere La diligenza per Lordsburg di Haycox, ma lo stesso Ford ammise di essersi molto ispirato alla novella di de Maupassant per delineare i caratteri dei personaggi.

(3) – Sul sito, un’altra novelle famosa novella di Maupassant, “Idillio”, è citata in Appendice del 29 gennaio 2022, in uno scambio di commenti tra Annalisa Gaudenzi e Sandro Russo): leggi qui .
Nell’ultimo scompartimento di un treno partito da Genova e diretto a Marsiglia si incontrano un uomo e una donna. Lei, venticinquenne, formosa, diretta a Marsiglia dove farà la balia; lui, ventenne, magro, diretto in Francia in cerca di lavoro. La donna soffre perché non ha potuto allattare da molte ore; l’uomo é digiuno da due giorni…
È geniale Maupassant nel mostrare che alcuni bisogni sono ancora più basici del desiderio sessuale, segnatamente l’urgenza di far cessare il dolore e i morsi della fame. Tra i due infatti sboccia e si consuma un idillio (!).

Idillio (titolo originale: Idylle) è un racconto di Guy de Maupassant, parte della raccolta di racconti Miss Harriet pubblicata per la prima volta nel 1884. Riproporlo (rileggerlo) non sarà male:

Idillio, di Guy de Maupassant

 

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top