di Silverio Lamonica
12 settembre: inizio delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Lazio.
Esprimo il mio personale augurio di Buon Anno Scolastico a tutte le scolaresche isolane, ai docenti, al personale amministrativo, tecnico e ausiliario e non ultimo, alla nuova dirigente scolastica, la dottoressa Alessandra Morazzano cui diamo un caloroso benvenuto.
Manca ancora qualche docente di sostegno, qualche assistente amministrativo, due ausiliari (bidelli), tuttavia – sotto tale profilo – la situazione si normalizzerà a breve.
Purtroppo, a causa dei lavori di straordinaria manutenzione nel plesso scolastico della Cavatella, è stato indispensabile trasferire i bambini della scuola dell’infanzia di Le Forna, nel plesso scolastico di Via Vincenzo de Luca (La Parata) assieme a quelli di Ponza.
Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale possa risolvere al più presto il problema della scuola di Cavatella che rischia, purtroppo, di diventare annoso.
Vorrei aggiungere qualche personale riflessione sul calendario scolastico.
Fino alla seconda metà degli anni ’70, esisteva un calendario unico nazionale: le attività didattiche iniziavano il 1° ottobre e terminavano intorno alla prima decade di giugno. Ebbene, quella scuola – se non erro – ha accolto come alunni, ragazzini che sarebbero diventati illustri scienziati: da Guglielmo Marconi a Enrico Fermi, a Margherita Hack, artisti e scrittori di fama internazionale: Arturo Toscanini, Enrico Caruso, Matilde Serao, Grazia Deledda, Giorgio De Chirico, Eduardo de Filippo, Anna Magnani e una schiera di illustri professionisti e parlamentari: Enrico de Nicola, Sandro Pertini, Liliana Segre … tanto per citare qualche nome.
Da circa mezzo secolo l’inizio delle lezioni viene anticipato a metà settembre e anche prima e il nostro calendario scolastico, ora di competenza regionale, prevede almeno 200 ore di lezione, un monte ore che viene uguagliato solo dalla scuola della Danimarca (da Orizzontescuola.it: Calendario scolastico in Europa, in Italia più giorni di scuola come la Danimarca. Ricerca Euryidice)
Però, sinceramente, non mi sembra che la scuola italiana, con questo nuovo ordinamento, gareggiando con gli altri stati europei e mondiali per mantenere il primato del maggior numero di giorni di lezione, abbia ancora fornito uomini e donne di quella levatura, dopo circa mezzo secolo dalla sua entrata in vigore.
Noi attraversiamo – purtroppo – un difficile periodo in cui i cambiamenti climatici si fanno sentire. In questo mese di settembre, la temperatura sfiora ancora i 30 gradi centigradi e una situazione del genere non favorisce di certo la concentrazione, fattore indispensabile per l’apprendimento.
Di contro, ci sono iniziative che tendono addirittura ad allungare l’anno scolastico, perché tanti genitori – non disponendo della instancabile categoria dei nonni – vorrebbero affidare i loro figli alla scuola, per un tempo maggiore, perché impegnati con le attività lavorative (da Iodonna.it: La petizione di WeWorld e Mammadimerda: “Cambiamo il calendario scolastico“)
La scuola non deve essere considerata come un mero “parcheggio”. Però sono del parere che durante i mesi di giugno, luglio e settembre, per venire incontro alle esigenze di un gran numero di famiglie, si potrebbero realizzare progetti di attività particolari come musica, danza, disegno, pittura, recitazione, lingue straniere … tali da tenere impegnati i ragazzi in modo creativo e ricreativo. Leggendo la petizione è, in fondo, ciò che chiedono le mamme.
Progetti del genere, in alcuni ordini di scuola, già avvengono. Purtroppo in modo ancora esiguo e sporadico. Il Ministero della Pubblica Istruzione, dovrebbe investire, su questo versante, molte più risorse.
Concludendo: la scuola merita sempre più attenzione da parte di tutti, in primo luogo dagli Enti preposti, auguriamoci che possa ulteriormente migliorare con l’aiuto di tutti.