segnalato dalla Redazione
Proponiamo questo breve report dal Festival della Comunicazione di Camogli perché è la seconda volta in pochi giorni che sentiamo parlare di questo “silenzio di protezione”: leggi qui, oltre alla reiterazione ironica dell’inadeguatezza dei trasporti.
Come tenere lontani i turisti, a lezione da Mario Tozzi e da Pierluigi Pardo
di Maria Corsetti – da www.fattolatina.it del 9 settembre 2023
“E lo vedi che avevo ragione? Si tratta di una strategia, non può che essere così”
In una surreale rassegna stampa, di quelle che ce ne vorrebbe ogni mattina per iniziare positivi la giornata, Mario Tozzi e Pierluigi Pardo, ospiti al Festival della Comunicazione di Camogli, affrontano ogni tema dell’attualità, e si soffermano, considerato Tozzi, in maniera particolare sui cambiamenti climatici, sulla pressione antropica. A Venezia per ogni abitante ci sono 700 turisti, alle Cinque terre sono 650 per abitante. A Latina credo che non arriviamo neanche, invertendo le cifre, a un turista ogni settecento abitanti.
Non parla di Latina, ma di Ponza e Palmarola, Pierluigi Pardo quando dice che lui le ama moltissimo ma da Roma fa prima ad arrivare a Ibiza. Entrambi i relatori convengono che così si salvano Ponza e Palmarola. Insomma quello che sostengo da anni, e cioè che è meglio rendere impervio il cammino a qualche sciagurato turista, limitando così la pressione antropica e soprattutto lasciando tutte le meraviglie a noi, piuttosto che fare una strada decente o potenziare il trasporto pubblico. E’ una strategia, non è possibile che sia semplice incuria. Non è possibile che il trasporto sia ancora un mistero misterioso e l’acquisto di un biglietto online sia una procedura che, non mi viene il termine, pensate all’esatto opposto di intuitiva.
In linea con le preoccupazioni di Tozzi – che gli anni passati a spiegare a platee incantate senza ottenere risultati decenti in termini di crescita della coscienza collettiva gli hanno conferito un piglio più divertito che in passato, quando credeva possibile cambiare i sapiens e quindi combatteva le sue battaglie da generale in prima linea, mentre oggi dà l’impressione di essere il reduce di una guerra persa, i cui racconti si tingono di bellezza e ironia benevola verso un mondo in perdizione – in linea con le preoccupazioni di Tozzi, dicevo, le strade che portano a Latina continuano a essere un mistero misterioso, sospese tra il pericolo (la 148 Pontina in tutte le sue declinazioni, ma anche l’Appia non scherza, e la 156 dei Monti Lepini ci mette del suo), l’ignoto (ma c’è l’autobus? E quando passa? Ma passa? E dove passa? E il biglietto dove si acquista? E che biglietto va acquistato, il Cotral o altro? E il Birg regionale è valido o no?), le variabili (passerà il treno? In che condizioni troverò l’auto lasciata al parcheggio della stazione?).
Per chi vuole raggiungere Ponza: è importante sapere che le navi partono anche da Terracina, ma la cosa non è specificata benissimo su internet. E non lo svelo certo qui come si fa, sennò aumentiamo la pressione antropica sulle nostre belle isole e poi Mario Tozzi e Pierluigi Pardo ci rimangono male.
PS. – giusto perché non mi dimentico la candidatura a Latina Capitale italiana della Cultura 2026. Credo che se proprio vogliamo proseguire su questa strada, che vedo ogni giorno più in salita, ma che io intendo sostenere, forse una ritoccatina ai trasporti pubblici andrebbe pensata. Oppure organizziamo una gigantesca Caccia al tesoro e potrebbe essere un’idea per proporre qualcosa di originale.