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Nel linguaggio dei cinefili (ma si applica a tutte le forme di narrazione) un presequel è «un racconto o un film il cui contenuto intende proporre gli antefatti di una storia facente parte di un ciclo» (1), ovvero: «Il presequel (o prequel) focalizza su fatti che ebbero luogo prima della narrazione originaria» (2).
Questo articolo vuole essere il presequel sul tema dell’eroe, già affrontato da Gianni Sarro sull’eroe dei tempi moderni, problematico e complesso, senza che fosse stato ben definito l’eroe classico – diciamo “senza macchia e senza paura” introdotto dall’immagine del pelide Achille in armi.
Non era abbastanza chiaro, perché Guido Del Gizzo in Divertissement sull’eroe fantasma ha chiosato con l’accetta: “L’eroe è l’eroe, incarna valori positivi, con dosi variabili di travaglio interiore. È l’ingrediente essenziale di un buon film, quello in cui vincono i buoni, perdono i cattivi e trionfa l’amore. E amen”.
Da qui la necessità del presequel, dove troveranno posto le diverse interpretazioni, e si cercherà di far chiarezza sulla nomenclatura.
Per essere più chiari, prendiamo qua e là da Wikipedia:
“Un eroe o un‘eroina è una persona reale o un personaggio immaginario protagonista che, di fronte al pericolo, combatte le avversità attraverso imprese di ingegno, coraggio o forza fisica che possono comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune”.
Viene fornito qualche esempio:
“La definizione di eroe è cambiata nel tempo. Il dizionario Merriam Webster definisce un eroe come “una persona che è ammirata per atti grandi o coraggiosi o belle qualità”. Gli esempi di eroi spaziano da figure mitologiche, come Gilgameš, Achille e Ifigenia, a personaggi storici e moderni, come Giovanna d’Arco, Giuseppe Garibaldi, Sophie Scholl, Alvin York, Audie Murphy e Chuck Yeager e supereroi immaginari, tra cui Superman, Spider-Man, Batman e Capitan America”.
Le qualità eroiche convenzionali sono l’idealismo, il coraggio e la moralità.
Passando a considerare l’eroe per come è stato rappresentato, nella letteratura e nel cinema, proviamo ad essere più precisi.
Il protagonista è la figura centrale di un’opera narrativa, il soggetto intorno a cui la trama si sviluppa.
In letteratura, ma soprattutto nel cinema, molto più ‘proiettivo’, si aggiunge un “punto di vista affettivo”, ovvero il personaggio con cui lo spettatore si identifica.
Già da questo è evidente che il protagonista e l’eroe non sono sinonimi e che non tutte le narrazioni mettono in scena “eroi”.
Rimanendo in campo “eroico”, protagonista può anche essere un antieroe che manca delle “qualità classiche” che abbiamo definito prima, manca di nobiltà e bontà o mostra dei tratti della personalità appartenenti alla cosiddetta “triade oscura”; che include narcisismo, psicopatia e machiavellismo.
I film western revisionisti presentano comunemente antieroi come personaggi principali le cui azioni sono moralmente ambigue. Clint Eastwood, qui raffigurato in Per un pugno di dollari (1964), ha interpretato l’archetipo dell’antieroe chiamato “l’uomo senza nome” nella Trilogia del dollaro dei western all’italiana (foto e didascalia da Wikipedia).
L’antieroe è perlopiù inteso dall’autore come oggetto della simpatia e dell’immedesimazione del pubblico, poiché, nonostante sia solitamente portatore di tratti negativi e quindi possa assumere il ruolo di personaggio cattivo, non è mai realmente o completamente malvagio, ma si è opposto al bene per altre ragioni, mascherando una personalità originariamente positiva.
Comunque l’antieroe si distingue dal cattivo che si oppone al protagonista nella vicenda per scopi puramente malvagi.
A proposito di “eroi negativi” o “antieroi”, certamente protagonisti, un aiuto di maggior chiarezza ci può venire dalla letteratura “gialla”, con la figura del detective hard boiled (3).
Philip Marlowe (4) è un personaggio fittizio creato da Raymond Chandler, considerato l’archetipo delle storie di genere giallo hard boiled.
Caratteristiche: frequenta abitualmente i bassifondi metropolitani, difende i deboli, è solitario ed in perenne conflitto con l’ordine costituito. Duro di carattere, a prima vista egoista, si dedica in maniera indefessa al suo lavoro in cui si rivela preciso e puntiglioso. Il mondo in cui si muove sono gli Stati Uniti degli anni 1930, dipinti con estremo realismo e popolati da uomini d’affari senza scrupoli, ricchi arroganti, delinquenti grandi e piccoli, poliziotti corrotti e dark ladies. Elegante, tabagista ed alcolista, come il suo creatore, incurante del denaro che spende, interessato alle donne come qualsiasi scapolo ma al tempo stesso tendente alla misoginia.
Al cinema un protagonista-eroe del genere è l’investigatore Jake J.J. Gittes in Chinatown (Roman Polański; 1974), impersonato da Jack Nicholson.
Storicamente gli antesignani della trasformazione dell’eroe classico nell’eroe moderno (delineato da Gianni Sarro) sono stati a mio parere Ulisse e Don Chisciotte (5).
Di Ulisse sono piene le pagine di questo sito: per ammissione comune, da Dante Alighieri in poi, è “il primo eroe moderno”.
E Don Quijote “il cavaliere dalla trista figura”… come lo vogliamo considerare, ai fini di questa trattazione, un eroe o un antieroe?
Di un cattivo- o villain, all’inglese -, abbiamo scritto sul sito da poco, a proposito di un film italiano recente molto amato: Freaks out (Gabriele Mainetti, 2021: è Franz, la star del Berlin Zircus, il pianista con dodici dita dotato di poteri di chiaroveggenza.
Guarda e ascolta qui in una meravigliosa Canzone della Domenica.
Questo film porta anche a parlare di tipologie particolari di eroi. Quando “l’eroe” è in realtà multiplo, rappresentato come in questo caso dall’intera squadra in cui ciascuno dei componenti ha un potere particolare e insieme formano un team invincibile.
The Suicide Squad – Missione suicida (2021) è un film americano di Supereroi basato sul gruppo Suicide Squad della DC Comics. Questo film è stato scritto e diretto da James Gunn. Da una serie iniziata nel 2016 con Suicide Squad, di David Ayer.
Per associazione d’idee viene fuori anche un altro termine usato dai cinefili (al solito mutuato dell’inglese): spin off (usato come tale, spin off anche in italiano – o derivato, o derivazione da-) è quando da una serie televisiva, un film, un fumetto o un videogioco un personaggio emerge prepotentemente da un gruppo e diventa a sua volta il personaggio principale di un’altra produzione, mantenendo il linea di massima l’ambientazione dell’opera originaria.
È il caso – più familiare per chi segue il genere – di Margot Robbie che interpreta Harley Quinn in Suicide Squad (2016) (6) e la interpreterà anche da protagonista in Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn (2020) e in The Suicide Squad – Missione suicida (2021).
Margot Robbie ha interpretato più di recente Barbie (2023) nel ruolo dell’omonima bambola prodotta dalla Mattel – sul sito leggi qui.
Margot Robbie alla première australiana di Tonya (2018).
C’è anche “l’eroe per caso”, suo malgrado, che rimarrebbe volentieri nell’ombra, impersonato magistralmente da Dustin Hoffman che non si sa – come dicono a Roma – “se c’è o ce fa”, tanto riesce bene in quel ruolo, da Il piccolo grande uomo (Little Big Man, del 1970, diretto da Arthur Penn) – in poi; ma fin dal suo esordio, con Il laureato di Mike Nichols, del 1967.
Eroe per caso (Hero) è un film del 1992 diretto dal regista Stephen Frears.
Rimangono ancora di citare “le donne eroe”, di cui scrive Guido del Gizzo nel suo articolo: “In tempi più recenti tra gli eroi hanno cominciato ad esserci le donne: Guerre Stellari, Indiana Jones, Lara Croft, perfino l’ultimo (pessimo) 007: il mondo cambia…”.
Niente da aggiungere a quel che si è detto sull’eroe al maschile. Anche qui abbiamo eroine e anti-eroine “con dosi variabili di travaglio interiore” che connotano gli eroi moderni, a confronto di quelli classici: senza macchia e senza paura, mai un dubbio o un cedimento.
Mi pace ricordare qui due film con Scarlett Johansson, non si sa se più bella o più brava, sempre sul versante fantascientifico che la nostra sembra prediligere: Under the Skin (vedi in didascalia della locandina) dove è malefica che di più non si può: una specie di vampiro alieno che adesca gli uomini e letteralmente li risucchia in sé e Ghost in the shell (sotto) tratto da una storia di Anime (Manga), vago remake di un precedente – mitico tra gli adepti – film d’animazione del 1995 diretto da Mamoru Oshii.
Under the Skin è un film di fantascienza del 2013 diretto da Jonathan Glazer, liberamente basato sul romanzo del 2000 Sotto la pelle di Michel Faber, con protagonista Scarlett Johansson
Ghost in the Shell è un film del 2017 diretto da Rupert Sanders. Adattamento cinematografico dell’omonimo manga del 1989 di Masamune Shirow, vede la presenza nel cast di Scarlett Johansson, Pilou Asbæk, Takeshi Kitano, Juliette Binoche e Michael Pitt
Insomma… eroi e supereroi, positivi o negativi, classici o moderni… una categoria da cui non si può prescindere, per citazioni, epigoni, e correlati… Pensiamo soltanto a un film di successo della passata stagione, in parte girato a Ponza: Supereroi, di Paolo Genovese (2021), con Jasmine Trinca e Alessandro Borghi:
Locandina del film Supereroi, di Paolo Genovese (2021), con Jasmine Trinca e Alessandro Borghi
Note
(1) – Presequel – Devoto-Oli digitale 2015. Vocabolario della lingua italiana
(2) – «Prequels focus on the action that took place before the original narrative. For instance, in Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith the audience learns about how Darth Vader originally became a villain. A prequel assumes that the audience is familiar with the original—the audience must rework the narrative so that they can understand how the prequel leads up to the beginning of the original».
(3) – Il termine hard boiled nasce da un’espressione colloquiale. Per un uovo, essere “hard boiled” equivale ad essere ben sodo, duro. Con una cottura più breve, l’uovo è “barzotto”, termine che si presta a ben altre metafore (!)
(4) – Il maggior lustro al personaggio lo ha conferito la recitazione di Humphrey Bogart ne Il grande sonno di Howard Hawks (1946). In seguito, molti altri attori impersonarono il ruolo di Marlowe, fra cui Robert Mitchum (Marlowe, il poliziotto privato (Farewell, My Lovely) dal romanzo Addio, mia amata (1940); Marlowe indaga (The Big Sleep), tratto dal romanzo Il grande sonno (1939) – regista Michael Winner
(5) – Don Chisciotte della Mancia (in spagnolo El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha) è un romanzo spagnolo di Miguel de Cervantes Saavedra, pubblicato in due volumi, nel 1605 e 1615
Don Quijote and Sancho Panza. Lo stereotipo dell’antieroe (illustrazione di Gustavo Dorè)
(6) – Suicide Squad è il film di base del 2016 scritto e diretto da David Ayer. Basato sull’omonimo gruppo di Supercattivi dei fumetti DC Comics, il film è interpretato da un cast corale che comprende Will Smith, Jared Leto, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney, Jay Hernandez, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Ike Barinholtz, Scott Eastwood e Cara Delevingne