Scrittori

Incontro con Erri De Luca

di Gianni Sarro

.

Nella cornice montana di Corvara in Badia si svolge da molti anni una rassegna letteraria intitolata Incontri con l’autore. Nel ricco programma di quest’anno ci è capitata la fortuna di assistere più che ad una presentazione, a una performance, ad un vero e proprio monologo: protagonista Erri De Luca. L’occasione è stata propiziata dall’uscita del suo ultimo lavoro letterario Le regole dello Shangai (Feltrinelli, 2023, pp. 112).

L’incontro si svolge nella sala delle conferenze del municipio locale. De Luca arriva con qualche minuto di ritardo, indossa abbigliamento tecnico da montagna ‘Ho appena finito di fare un’escursione – si scusa – e non ho avuto tempo di cambiarmi’. Prima sorpresa sul palco illuminato c’è solo lui, al suo fianco nessuno che gli ponga domande. E così con un sorriso sornione ad incorniciargli il magro viso impugna il microfono e inizia un monologo che lo ha visto spaziare su più temi. La prima sottolineatura di De Luca è il suo essere un napoletano montanaro e proprio a Napoli dedica alcuni pensieri-ricordi. Il primo è la sua rievocazione dell’infanzia trascorsa nella città partenopea. Cresciuto in un vicolo, come ha raccontato altre volte a partire da Non ora non qui (Feltrinelli, 1989), da genitori che come arma contro la povertà usano la lingua italiana. Erri è uno dei pochi bambini di quel vicolo (e di altri come quello) che va regolarmente a scuola. Nonostante questo non gli sfugge che vivere nei vicoli napoletani è un’esperienza formativa unica. Durante la lunga chiacchierata di Corvara afferma che vivere a Napoli è ‘come vivere in una cassa armonica’ perché ‘ tutti parlano a tutti. È impossibile tenere un segreto. E ci si parla anche da un piano all’altro. Da un palazzo all’altro’ E tutto questo parlare diventa alla fine una sorta di coro a tante voci… Il talento di oratore di De Luca si manifesta una volta di più, quando inserisce in questo discorso una battuta fulminante: – Sapete qual è il verbo più corto del mondo? – la platea tace. È il verbo I, ossia andare in napoletano: te ne devi andarete n’è ’a i’ perché il napoletano va sempre di fretta, parla di fretta e ha la necessità di troncare le parole. – Te n’è ’a i’ –, ripete divertito, trascinandosi dietro tutto l’auditorio.

Dalla memoria della cassa armonica napoletana la fabula di De Luca prende spunto per rimarcare l’importanza della parola. Sottolinea De Luca: – Quando non si conosce il significato delle parole, è facile farsi raggirare, truffare – e fa l’esempio della parola invasione.
– Se per narrare la tragica epopea di popoli che sono costretti a lasciare tutto e a cercare altri posti dove andare, molti organi d’informazione scrivono attesa di “un’invasione di migranti”, è abbastanza logico che chi non conosce il significato di questo termine si spaventa. Ma se noi sapessimo che il termine invasione va usato quando un popolo ne aggredisce un altro, aggredendolo con carri armati e bombardamenti aerei, saremmo in grado di capire che nessuno sta invadendo l’Italia.

Come un prestigiatore, De Luca continua ad affascinare la platea con racconti che spiazzano, sorprendono.

L’incontro volge al termine e ancora non si è fatto cenno al libro. – Ah già! – esclama divertito De Luca, quando una voce del pubblico lo fa notare.
Qualche breve cenno su Le regole dello Shangai. Un testo accattivante, sorprendente. L’incontro, sulle montagne che disegnano il confine tra Italia e Slovenia, tra un vecchio orologiaio e una giovane gitana, fuggita da un matrimonio combinato e per questo perseguitata dalla famiglia. Il resto lo scoprirete solo leggendolo, e vi assicuro che ne vale la pena.

C’è spazio per un’ultima domanda: – Ma lei ancora scala le montagne? – Tagliente la risposta dello scrittore: – Uno si accorge di essere vecchio, quando si sente chiedere se fa ‘ancora’ qualcosa.

Finisce così un incontro denso di spunti di riflessione sul mondo di oggi, emozionate per i sentimenti che Erri De Luca con pudore lascia trapelare, divertente perché la napoletanità del nostro scorre allegramente nelle sue vene.

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top