Racconti

I marinai hanno duemila anni di civiltà sulle spalle, gli amministratori un po’ meno…

di Guido Del Gizzo

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Uno dei miei miti, a tredici anni e prima di imbattermi nel barone rampante e tutto ciò che si è portato appresso, era Bruno Salvatore Tòdaro.
La sua storia sarà raccontato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, in un film dal titolo Il Comandante (1).

Foto di scena dal film Il Comandante

Todaro era un fascista della prima ora, soprannominato “Zoroastro” dai suoi amici per il suo interesse per lo yoga e le lingue orientali, comandante del sommergibile Cappellini (2), nell’ottobre 1940 in Atlantico Centrale.
La storia è nota, ma di questi tempi non ne viene quasi mai citato l’epilogo.

Todaro affonda un mercantile armato belga, che trasportava pezzi di ricambio per l’aeronautica inglese, ma salva l’equipaggio, trainando le scialuppe e poi, a causa delle  cattive condizioni meteo, imbarcando i naufraghi sul sommergibile, obbligandosi a navigare i superficie fino alle Azzorre, dove li sbarca in sicurezza.

Viene decorato con la medaglia d’argento in Italia, ma il comandante tedesco a capo delle operazioni nell’Atlantico, Doenitz, lo accusa di “donchisciottismo”: Todaro fa spallucce e risponde Il comandante tedesco non ha, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle…”.

Dall’inizio del mese di luglio, la nostra Guardia Costiera, in barba al decreto Cutro e alle dichiarazioni a favor di stampa dei membri del governo, collabora con le navi delle associazioni umanitarie e proprio ieri ne ha richiesto ancora l’intervento, perché le sue unità erano a corto di carburante: le vite umane si salvano, e basta.
I media, c’era da aspettarselo, non hanno dato grande risalto alla notizia.

A Lampedusa però, la mancanza di gasolio pone anche un altro problema: non funzionano i gruppi elettrogeni e si ferma il dissalatore.
Sono stati bravi, a Lampedusa, a mettere in funzione un dissalatore alimentato da un gruppo elettrogeno a gasolio, nel 1977.
Era cinquant’anni fa, avevo vent’anni quando ne ho usufruito, in campeggio sull’isola e sono passati in un soffio…

Tanto che non se n’è accorto nemmeno il sindaco di Ponza, che propone oggi un dissalatore alimentato nello stesso modo, in un’isola che affronta ogni anno difficoltà di collegamento, perché non ha un porto degno di questo nome; con una soluzione tecnologica vecchia di mezzo secolo perché chi dovrebbe occuparsi di energia, sull’isola, in realtà si concentra sugli abusi edilizi.


Sarebbe divertente sapere che cosa abbia raccontato al ministro Musumeci, recentemente intervenuto sull’isola, anche se, per il momento, tutto sembra rinviato al futuro “Piano del Mare”, previsto per il Summit sulla Economia Blu 2024: sarebbe “Blue Economy”, ma noi obbediamo a Rampelli.

Buona domenica
Guido Del Gizzo

 

Note (a cura della redazione)

(1) – Il film Il Comandante è scritto e sceneggiato da Sandro Veronesi e da Edoardo De Angelis (anche regista); attore protagonista Pierfrancesco Favino – ndr].

Foto di scena del film. Parte dell’equipaggio sul Cappellini (di Enrico De Luigi)

(2) – Il Comandante Cappellini fu un sommergibile della Regia Marina. Venne varato il 14 maggio 1939. Realizzato dai Cantieri riuniti dell’Adriatico di Trieste, fu il primo sottomarino oceanico della Classe Marcello in versione migliorata. Venne intitolato ad Alfredo Cappellini, decorato con la medaglia d’oro alla memoria per il sacrificio suo e del suo equipaggio durante la battaglia di Lissa del 1866. Con il gemello Comandante Faà di Bruno ebbe  motori diesel Fiat, mentre gli altri  avevano motori CRDA.
Il Cappellini durante la seconda guerra mondiale fu impiegato in 12 missioni nell’oceano Atlantico e due nel Mediterraneo. Percorse in tutto 73.062 miglia nautiche nei  463 giorni trascorsi in mare.
Ebbe una storia avventurosa; dopo l’armistizio venne catturato prima dalla Kriegsmarine, che issò la sua bandiera sul sottomarino e successivamente dalla Marina imperiale giapponese che lo utilizzò (con parte del suo equipaggio) fino alla fine della guerra.
Dopo la resa del Giappone i pochi marinai italiani superstiti vennero imprigionati dagli americani, mentre il Cappellini fu portato ad affondare nelle acque al largo di Kōbe il 16 aprile 1946 (secondo altre fonti il 2 settembre 1945).
Il Cappellini e un altro sommergibile italiano, il Torelli, furono le uniche unità militari ad aver servito sotto tutte e tre le bandiere dell’Asse (notizie da Wikipedia, ibidem]

Il vero in navigazione (immagine da Wikipedia)

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    6 Agosto 2023 at 08:51

    Il regista e sceneggiatore Edoardo De Angelis che ha approfondito la vera figura del ‘Comandante’ Bruno Salvatore Tòdaro del film dice di lui:
    “L’uomo alla guida di una triremi romana duemila anni fa è lo stesso che comanda un sommergibile nel 1940, in Atlantico, in piena guerra. Quell’uomo si chiama Salvatore ed è forte. Affonda il ferro delle navi nemiche senza paura e senza pietà. Ma il nemico inerme non è più nemico, è solo un altro uomo e allora lo salva”.
    “Salvatore – prosegue De Angelis – conosce le leggi eterne che governano il cielo e il mare e sa che sono superiori a qualunque altra legge”.

    Leggendo la storia (vera) raccontata nell’articolo ho immediatamente pensato – come tutti immagino – al comportamento dei due piloti inglesi che mitragliarono i naufraghi del Santa Lucia.
    La guerra era la stessa; evidentemente essi non avevano alle spalle duemila anni di civiltà, ma duemila anni di barbarie.

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