di Sandro Vitiello
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Questa mattina è morto Marcello Colasurdo, grande cantore della tradizione musicale “povera” napoletana e non solo. Aveva 68 anni e da diverso tempo combatteva gli acciacchi del tempo e anche quelli di una vita spesa senza risparmiarsi.
Marcello era figlio di quella stagione ricchissima della musica napoletana che ha avuto la sua espressione colta nella Nuova Compagnia Popolare di Roberto De Simone e quella più popolare nel canto e nei suoni degli E Zezi, un gruppo musicale che raccontava le contraddizioni dello sviluppo industriale; ricordiamo “Tammurriata dell’Alfasud“.
Era la metà degli anni settanta, a Napoli si moriva di fame, da disoccupati, o si moriva di lavoro come i dodici operai che saltarono in aria alla Flobert.
Marcello era la voce imponente di quel gruppo che con le parole denunciava lo sfruttamento dei lavoratori, anche nelle grandi fabbriche come l’Alfasud.
Il suo canto si richiamava alla tradizione contadina, “e fronne ‘i limon”, a quel cantare fatto di strofe che si rincorrevano, spesso inventate al momento. Che rappresentavano in un ritmo corale la sofferenza degli ultimi. Accompagnato dagli strumenti della tradizione, la tammorra e la fisarmonica per esempio.
Che dire poi della riscoperta e della valorizzazione del canto religioso popolare.
E’ un manifesto stupendo la cantata alla “Madonna Schiavona” in occasione della Candelora, mentre si sale verso il santuario di Montevergine (sul sito, leggi qui e qui).
Accompagnati dalla processione dei “femminielli”, figli della stessa mamma, la “Madonna Schiavona”.
La ricchezza e la complessità dell’opera di Marcello Colasurdo si è manifestata in altri campi come ad esempio a cinema dove ha collaborato con Federico Fellini e anche con John Turturro.
E poi gli Almanegretta, i Modena City Ramblers, i 99 Posse.
Gli ultimi anni della sua vita sono stati faticosi sia da un punto di vista fisico sia economico. I tanti soldi che ha guadagnato con la sua arte sono stati spesi quasi tutti per aiutare “chi non ce la faceva”.
Lui era fatto così. La solidarietà non la cantava solamente, la praticava quotidianamente.
Aveva per fortuna tanti amici che non l’hanno abbandonato e l’hanno accompagnato in questi ultimi mesi difficili.
Aggiungiamo le parole della CGIL Campania a ricordare Marcello:
“Con il gruppo operaio degli E Zezi ha dato voce alle battaglie per il lavoro nella nostra regione. Anche lui operaio, prima che cantore, autore e attore, Marcello Colasurdo ha accompagnato la sua carriera artistica con l’impegno al fianco di tante battaglie politiche e sindacali. La Cgil Napoli e Campania lo ricorda con profondo affetto e gratitudine.”
“È meglio ‘na tammurriata ca ‘na guerra”
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Appendice del 6 luglio 2023 /cfr. Commento della Redazione)
Una pagina de Il Corriere del Mezzogiorno dedicata a Marcello Colasurdo (in ritaglio-immagine .jpg). Cliccare per ingrandire
La Redazione
6 Luglio 2023 at 08:44
Una pagina de Il Corriere del Mezzogiorno dedicata a Marcello Colasurdo.
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