di Luisa Guarino
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E pensare che il parroco di Ponza, don Ramòn, mi pare in occasione della festa di San Silverio 2019, quella pre-pandemia, aveva detto in chiesa durante una messa che non bisognava necessariamente legare l’immagine del patrono al suo fiore simbolo, il garofano. Insomma il Santo ha il suo valore in sé, che non può essere identificato con un bocciolo dai petali rossi che ci rende tutti un po’ feticisti. Lo vada a raccontare alle centinaia di vandali che mai come quest’anno hanno letteralmente depredato la chiesa per arraffare non un solo garofano, ma come minimo un mazzetto di 5-6.
Ho sempre saputo e constatato che i garofani che riempiono la barca di San Silverio vengono ‘lanciati’ ai fedeli sul sagrato al rientro dalla processione, perché considerati benedetti nel corso del lungo corteo per terra e per mare. Un tempo, ricordo, si baciavano quando ti arrivavano tra le mani. Chi non era presente a questo momento solenne e al tempo stesso… movimentato, poteva trovare ancora qualche fiore da portare a casa come ricordo al termine della messa serale del 20 giugno.
Una settimana fa, la mattina del 20 giugno, ho atteso l’uscita della processione proprio sotto la chiesa, all’angolo con Piazza Pisacane. Ebbene, il corteo non era arrivato neanche al Bar Tripoli che già frotte di persone di ogni età, ceto e provenienza geografica, correvano su per le scale della chiesa e dopo pochi minuti scendevano con non meno di cinque-sei garofani stretti tra le mani: una sorta di bottino da condividere e ostentare, per dimostrare… che cosa e a chi!? Alcuni genitori mandavano addirittura i figli: chissà, forse magari un po’ si vergognavano a esporsi in prima persona. O forse lo facevano solo per pigrizia. L’afflusso pare sia continuato anche nel pomeriggio: la gente andava direttamente in sagrestia, prendevano i fiori e se ne andava soddisfatta. Lo ha testimoniato il sacerdote che ogni anno celebra l’ultima messa della giornata e che è originario di Ponza, don Marcello Aprea (spero sia questo il cognome): nel pomeriggio era in sagrestia e ha assistito a questo incessante viavai.
Insomma il consumismo ha rovinato anche quest’aspetto della festa.
La maggior parte di queste persone, turisti e non solo, magari non sono mai entrati in una chiesa, non hanno mai assistito a una messa, non hanno mai messo una moneta per accendere una candela, tanto meno hanno lasciato un’offerta nell’apposita cassetta. Ma sanno che devono prendere il garofano, anzi i garofani, segno tangibile che per la festa di San Silverio erano a Ponza: “C’ero anch’io e ve lo dimostro così”.
Non so cosa accadrà il prossimo anno. Sento dire che la chiesa della Santissima Trinità dovrà chiudere per lavori per un periodo molto lungo, di cui non conosco i tempi. Però, nel caso la festa 2024 dovesse svolgersi regolarmente come certo sarà, suggerisco fin d’ora agli organizzatori e a chi collabora più da vicino con la parrocchia di adottare un sistema “salvagarofani”. I fedeli, o chiunque altro, potranno ricevere tre garofani tre (non è una ripetizione) offrendo 5 euro, che saranno destinati alle cosiddette ‘opere di misericordia’ che la parrocchia compie a favore degli abitanti dell’isola più bisognosi. Ciò presuppone un controllo ferreo, con presenze a turno di volontari nelle ore di apertura della chiesa.
Le ipotesi, si sa, sono due: o si raccoglieranno tanti tanti soldini, o avanzeranno tanti tanti fiori, e a quel punto non servirà… qualche garofano in più.
Sera del 19 giugno. Un tripudio di garofani per il Santo
Processione del 20 giugno. La barca del patrono piena di garofani
Sera del 20 giugno. San Silverio depredato: neanche più un fiore tra le dita
Mattina del 22 giugno. Un minimo di restyling per il povero Santo
Giuseppe Lucio Balzano
27 Giugno 2023 at 15:30
ho visto gente con buste della spesa piene di garofani rossi
Emiliano Mazzella
27 Giugno 2023 at 15:31
Giuseppe Lucio Balzano si aspettano tanti miracoli !!!!!
Lucilla Mazzella
27 Giugno 2023 at 15:32
Sono perplessa da questo articolo…ricordo con affetto il momento del lancio dei garaofani. Mio padre ci teneva molto e anche quando non poteva venire alla festa ne chiedeva sempre uno ai sui familiari per metterlo vicino alla statua che abbiamo a casa. Io stessa il 20 giugno ho omaggiato mio padre con 20 garofani rossi. La tradizione va rispettata… chiedere il pagamento è assurdo. Le opere si fanno in altro modo. Evviva San Silverio. E siate e siamo fieri che anche i turisti amano questo momento.
Gaetanina D'Atri
27 Giugno 2023 at 15:33
Trovo tutto molto singolare, sia l’arraffamento sia il pagamento. Si ritorni alle origini del significato e si facciano rispettare i tempi. Bello rimane il lancio dei garofani sui fedeli al termine della Processione!
Mi immagino San Silverio che dall’alto sorride e dice: “Comme aggia fa’cu’ sta gent’?”
Mena Mia
27 Giugno 2023 at 15:34
Giuseppe Lucio Balzano e mia madre manco mezzo ne ha preso.
Angela Mazzella
27 Giugno 2023 at 15:35
Emiliano Mazzella si potranno fare una ghirlanda!
Polina Ambrosino
27 Giugno 2023 at 18:05
Purtroppo molta gente in occasione della festa si comporta come fosse al carnevale di Rio e non ad un rito sacro. Con la maleducazione di oggi, per fare ordine non bastano né le raccomandazioni né gli esempi: ci vuole la forza pubblica a presidiare la processione.
Raffaele Pacifico
27 Giugno 2023 at 18:07
Luisa Guarino e tutti, forse i garofani erano pochi? Non lo so, ma è stato sempre così da decenni chi prende 7 o 8 oppure 12 garofani non li prende tutti per sé, io ad esempio ne portavo a casa molti ma uno per la nostra casa, uno per la bottega di mio padre, uno per mia nonna, una per mio zio a Formia, uno per la vicina, una per la commare Maria e così altri ponzesi facevano e tutti o quasi tutti ne ricevevano uno; una tradizione resiste, quella del lancio dei garofani e non possiamo eliminarla, chi prende i garofani in chiesa prima della benedizione sul sagrato non ha che un semplice fiore che può comprare da un fioraio!
Gabriella Marino
27 Giugno 2023 at 18:08
Le chiacchiere lasciano il tempo che trovano, sappiamo solo lamentarci… Si fa e non va bene, non si fa e va peggio, io ringrazio di cuore a tutte le persone che hanno permesso e collaborato per LA RIUSCITA della festa… Ma lo dico e lo ripeto: ci vuole il COMITATO FESTA… che controlla, vigila, organizza e mette in riga i vandali.