di Pasquale Scarpati
.
Di Berlusconi, come su tutti gli uomini “piccoli” o “grandi” che siano, si può dire tutto ed il suo contrario (l’importante, però è che si può dire!). Certo è che gli stanno tributando, in morte, ciò che non è riuscito ad avere in vita: onori come a un capo di stato deceduto nell’esercizio delle sue funzioni!
Ma quel che vorrei segnalare è che anche l’isola di Ponza entra, sia pur indirettamente, nella vita di Berlusconi. Non so se abbia mai visitato la nostra Isola. Penso di sì. Comunque negli anni ’50 del secolo scorso, ai tempi dei marchesi Casati (i “signori” di Zannone), un certo Mike Buongiorno frequentava quei signori e quell’isola (paradiso terrestre alla lettera, per la natura e per gli… uomini).
La villa di Zannone al tempo dei Casati
Quando i “signori” sparirono (e sappiamo come e perché) la loro unica figlia decise di disfarsi di tutte le proprietà in Italia. Berlusconi, tramite persone vicine ai Casati, acquistò alcuni beni dei marchesi tra cui la villa a Roma e quella ad Arcore. Ma non solo. Mike (Buongiorno) che prima era nell’entourage dei Casati passò in quello di Berlusconi. Fu lui, penso, che (forse in rotta con la RAI) lo spinse alla conquista dell’etere dove non vi erano ancora né leggi né normative di regolamentazione. Per questo in quel tempo si polemizzò molto su questo fatto. Quasi, quasi si paventava la chiusura della neonata TV Mediaset; e ciò provocava una grande apprensione tra le persone che già erano fans di Berlusconi.
Ricordo bene, al tempo, gli annunciatori di quell’emittente, amareggiati e soprattutto preoccupati, che si prodigavano nel dire che, qualora fosse stata chiusa si sarebbero persi tantissimi posti di lavoro e che quella era una TV libera (sic!) e soprattutto senza canone.
Poi, con il passare del tempo ed in seguito anche per la sua discesa in politica tutto si stemperò e/o si mise a tacere. Anzi la concorrente (RAI), sotto certi aspetti, prese esempio da Mediaset. Tra le emittenti, poi, non correva per nulla buon sangue. Molti della RAI approdarono al Biscione (tra cui anche, sia pur per breve periodo, Pippo Baudo e poi Emilio Fede ed altri); ma era talmente l’astio e la guerra, che, una volta passati all’altra sponda, si veniva “depennati” dall’altra. Anche questo, con il tempo, si è stemperato. Perché ciò sia avvenuto è facile intuirlo.
Poi vi erano gli… amici politici che gli facevano da ombrello per ciò che gli stava più a cuore: il “Biscione” e quando molti di questi dovettero sparire per Tangentopoli, Berlusconi, consigliato da altri e da quelli che avevano a cuore la stessa emittente, decise di scendere in politica…
Ovviamente questa è soltanto un aspetto della genesi dell’uomo. Ben altri aspetti fanno parte della storia dell’uomo, imprenditore e politico.
Il simbolo di Milano 2, con la primissima apparizione del biscione
Il primo logo di Canale 5, utilizzato dal 1980 al 1985
Nel logo della Fininvest, è visibile solo la testa del biscione e il primo “spicchio” della coda, circondati in un cerchio. Con diverse variazioni di colore, viene utilizzato dalla maggioranza delle aziende Fininvest
Immagine di copertina. Villa S. Martino a Arcore
Biagio Vitiello
14 Giugno 2023 at 06:37
Mi piacerebbe sapere da Pasquale Scarpati (che non è molto più vecchio di me) dove ha attinto la notizia che Mike Bongiorno frequentava Zannone. Io, figlio di guardiano di fari (Filippo Vitiello di Biagio, reggente di quel faro e in quel periodo) non l’ho mai visto, né saputo.
Pasquale Scarpati
14 Giugno 2023 at 13:01
Chiedo venia, Biagio, se non mi è possibile documentare la presenza di Mike a Zannone. Ma non credo che ogniqualvolta qualche vip fosse stato presente in quelle isole, il tutto venisse poi trascritto in qualche annale. Ma, chiedo, ai fini della “nostra” storia, è importante?
Nel 1955 (poco più, poco meno) così si vociferava tra gli adulti, come dire: vox populi… Ma forse era leggenda metropolitana, allorché si associano persone importanti a cose e/o fatti veri o veritieri, specie se… piccanti! (o forse anche quelle erano… leggende metropolitane?).
Comunque qualche volta, insieme a Gigino Parisi (aveva sposato Giuseppina, una cugina di mio padre), mi “azzardai” ad andare (teneva uno dei pochi vuzz’ a motore) e probabilmente colà ho incontrato anche tuo padre.
Un caro saluto da Pasquale