di Rosanna Conte
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Domani, venerdì, potremo seguire il racconto delle vicende dell’incontro tra la comunità dei pescatori ponzesi e quella agricola sarda della zona di Santa Teresa di Gallura (ne abbiamo parlato qui).
L’iniziativa rientra nelle manifestazioni organizzate in Italia per la Giornata internazionale degli Archivi e mi sembra giusto dare qualche informazione al riguardo.
Sono ormai tantissime le giornate dedicate a qualcosa, quasi da occupare ogni giorno del calendario, partendo dagli affetti più diffusi, fino a fatti e problemi che non dobbiamo dimenticare, o a valori su cui riflettere. Questa degli Archivi, tesa a valorizzare il patrimonio archivistico, intende sensibilizzare il pubblico sull’importanza dei documenti e sulla necessità di fornire l’accesso alle fonti.
E’ stata istituita nel 2007 ed ogni anno ci sono iniziative e cerimonie in tutto il mondo. In Italia dal 2015 la sera del 9 si svolge la Notte degli Archivi con l’apertura alle 18,30 al pubblico degli archivi che sono associati all’iniziativa per partecipare ad eventi dedicati. Dal 2018, a cura di Archivissima, c’è anche il Festival degli Archivi che quest’anno dura dall’8 all’11 giugno.
Attualmente sono circa 400 gli enti associati, con 25 reti tematiche o territoriali, e produrranno 150 eventi in gran parte telematici, A Torino ci sarà un grande evento dal vivo, mentre a Santa Teresa di Gallura si parlerà dei pescatori ponzesi.
Ricordo che alle 18,30 di venerdì, sarà possibile ascoltare il podcast “Da Ponza a Santa Teresa Gallura: il viaggio dei pescatori” a questo link https://www.archivissima.it/oggetti/3164-da-ponza-a-santa-teresa-gallura-il-viaggio-dei-pescatori
Noi a Ponza siamo ancora in attesa di poter recuperare il nostro Archivio storico comunale, consapevoli del fatto che più passa il tempo e maggiore è il rischio che si perdano e si deteriorino i documenti della nostra comunità. E vorrei precisare, che accanto a tutti i grandi problemi ponzesi – dissalatore, depuratore, spopolamento invernale, squalificazione del turismo estivo, scarse iniziative per allungare i mesi di lavoro con un turismo diverso e così via – quello dell’archivio non è per niente trascurabile, anzi lo possiamo considerare il termometro per capire quanto sia malata la nostra comunità.
Nelle nostre case sono custoditi con riguardo i documenti di acquisto dei beni che possediamo, le foto degli eventi che riteniamo più rilevanti per noi – matrimonio, prima comunione, viaggi, amici -, gli oggetti che sostengono i nostri ricordi, e a tutto ciò ricorriamo nei momenti in cui vogliamo farci conoscere dagli altri. Forse che una comunità è da meno?
Se noi siamo quello che memorizziamo durante la nostra vita, anche la comunità di cui facciamo parte è quello che ricorda, e vive in relazione ad esso. E se chi è senza ricordi vive da sbandato, così una comunità sana non può vivere senza conoscere e ricordare il suo passato.
L’archivio storico comunale è il cuore della comunità perché ne custodisce le memorie restituendo conoscenze utili a comprendere l’oggi, quando le difficoltà del presente spingono a chiederci quando, come e perché si è creata una determinata situazione, e a proiettarsi verso il futuro seguendo un percorso che, in presenza di nuove possibilità legate al progresso tecnologico o al cambio della società, tenga conto degli errori commessi, delle scelte non praticate e delle difficoltà che potrebbero permanere.
Insomma, un archivio non è il luogo in cui giacciono carte polverose e superate, ma è un luogo dove ponendo le giuste domande si possono trovare le risposte per oggi.
È per questo che dobbiamo augurarci di recuperare al più presto il nostro Archivio Storico così che possa essere a disposizione di tutti coloro che ne abbiano bisogno, studiosi e ricercatori certamente, ma prima di tutti noi stessi.
silverio lamonica1
8 Giugno 2023 at 23:00
Prego di leggere il seguente articolo che scrissi dieci anni fa… Da allora ne è passata non tanto di acqua, ma di topi, tarme e altro … nell’archivio!
https://www.ponzaracconta.it/2013/07/12/topi-darchivio/