di Piero Vigorelli
(in risposta all’articolo della redazione “Dissalatore, non disturbare il conducente?“)
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Cara Ponza Racconta,
volete smetterla con la narrazione fasulla su Vigorelli che stravede per Acqualatina, per fare un ragionamento serio, senza pregiudizi e pregiudiziali?
Vediamo se possiamo riuscirci, senza ulteriori polemiche? Ci provo.
Sono stato il Sindaco che, su ordine della Regione Lazio che minacciava un commissariamento, ha decretato la fine dell’autarchico Servizio Idrico del Comune di Ponza e che ha aderito all’ATO4 e di conseguenza ad Acqualatina.
Questo ha fatto risparmiare al Comune alcuni milioni di euro e altri ne farà risparmiare, perché cinque fontanieri comunali sono stati assunti da Acqualatina, perché tutte le spese di manutenzione delle condotte idriche e fognarie adesso le paga Acqualatina, perché tutte le multe ambientali per il depuratore maleodorante le paga Acqualatina, perché tutte le opere per realizzare il dissalatore, un nuovo depuratore e l’ammodernamento delle condutture idriche e fognarie, adesso sono a bilancio di Acqualatina. Ed altro ancora.
Sono tanti milioni risparmiati e milioni che il Comune di Ponza non avrebbe neanche trovato sotterrati nel Campo dei Miracoli di Pinocchio.
Ciò detto, concordo pienamente sulla vostra conclusione, che recita:
“Considerato che nessuno potrà fermare l’impianto (cioè il dissalatore), occorrerà battersi per ottenere il massimo possibile sulla qualità dell’acqua e sull’impatto ambientale”.
Proprio su Ponza Racconta, il 1° maggio 2022, un anno fa, rispondendo a Sandro Russo (leggi qui), avevo avanzato delle proposte a tale proposito, e scrivevo:
“Ora, realisticamente e senza populismi a buon mercato, nonostante le sconfitte giudiziarie, cose importanti possono e devono essere fatte.
Per lo Skid e il dissalatore definitivo si devono cambiare alcune soluzioni, imponendole ad Acqualatina, per garantire un futuro ecologicamente sostenibile.
Ad esempio, la condotta per il rilascio della salamoia deve spingersi molto più al largo della punta del Fortino, per una dispersione che sfrutti al meglio il gioco delle correnti. La salamoia può essere in parte riutilizzata, senza sversarla tutta in mare, per recuperare il sale e altri minerali (è la lodata economia circolare). La pulizia e manutenzione delle membrane deve essere fatta in aree sulla terraferma, da ditte specializzate, e non sulla nostra isola.
Soprattutto, poiché Acqualatina ha i soldi in cassa non solo per il dissalatore, ma anche per la sistemazione delle reti idriche e fognarie e per il nuovo depuratore a Giancos, queste opere Acqualatina le deve fare e anche in gran fretta.
Le tubazioni dell’acqua, infatti, sono antiche, e molte sono otturate al 50% dal calcare contenuto nell’acqua trasportata dalle cisterne.
Su queste soluzioni la nuova Amministrazione può e deve essere decisa e aggressiva, alla Beniamino Verde, senza fare sconti ad Acqualatina”.
Quindi, amici miei, sulla salamoia rilasciata più lontano, sulla qualità dell’acqua, sulle nuove tubazioni e sulle scorie, la pensiamo nello stesso modo. O no?
Quanto al piglio alla Beniamino Verde – mitico Sindaco di Ventotene – quando ero Sindaco ho battuto i pugni sul tavolo di Acqualatina.
– Ricordo che nel novembre 2015, cioè cinque mesi dopo l’ingresso del Comune nell’ATO4, Acqualatina ha sistemato i 15 siti degli impianti fognari, sostituendo le pompe di sollevamento, mettendone un’altra di riserva e attivando il telecontrollo sul loro funzionamento… Cosa che il Comune, squattrinato com’era, non avrebbe potuto finanziare.
– Ricordo che nel settembre del 2016 Acqualatina ha realizzato una imponente operazione di spurgo dei 15 siti degli impianti fognari, e altre ne ha fatte alla vigilia della stagione turistica.
– Ricordo che nel dicembre 2016 Acqualatina ha sostituito l’imponente pompa di sollevamento a Cala dell’Acqua, quella che serve per portare l’acqua della cisterna al serbatoio del Monte Schiavone… Era andata in avaria, mezza Ponza sarebbe rimasta all’asciutto… E di sicuro il Comune non avrebbe avuto i soldi per comprare e installarne una nuova.
– Ricordo che nel febbraio 2017 Acqualatina è intervenuta per ripristinare, almeno in parte, l’attività del depuratore di Cala Feola, che era stato chiuso nel 2001 perché l’Amministrazione di allora non aveva ottemperato alle prescrizioni ambientali della Provincia di Latina… Capito come prima era governata Ponza?
– Ricordo decine di interventi emergenziali per “stappare” le tubature idriche ostruite dal calcare dell’acqua delle cisterne che, ad esempio, avevano lasciato senz’acqua gli abitanti di Sopra Giancos (mi pare nel giugno 2016).
Questo per ricordare che, quando ero Sindaco e l’attuale Sindaco Ambrosino era assessore al Lavori Pubblici, mordevamo i polpacci di Acqualatina, le eravamo col fiato sul collo.
Cosa che con la giunta Ferraiuolo, che a Ponza Racconta piaceva di più, non è stato fatto, lasciando Acqualatina vivacchiare nel tran tran quotidiano. E sempre Ferraiuolo ha speso tempo e ha speso parecchi denari del Comune per instaurare temerari ricorsi alla giustizia amministrativa contro il dissalatore, che ha visto Ponza sconfitta su tutta la linea, al Tar e al Consiglio di Stato.
Così, cinque anni sono stati buttati al vento e Acqualatina ha avuto gioco facile per non rispettare i patti che aveva sottoscritto con il Comune di Ponza, con la Regione Lazio e con l’Ato4.
Conoscete quei patti?
Mi dispiace inondare Ponza Racconta di altri documenti. Ma è sempre un’ottima cosa studiare le carte, per conoscere e poi deliberare.
Dalla documentazione allegata risulta con chiarezza che Acqualatina è in larga parte inadempiente riguardo le condotte idriche e fognarie.
Se si leggono i punti 5) e 6) del Protocollo d’Intesa Regione-Ato4-Comuni di Ponza e Ventotene-Acqualatina, allegato alla delibera n. 124 del 23 giugno 2015 del Consiglio Comunale di Ponza (all. 1 e 2 in fondo pagina), risulta evidente che Acqualatina ha ricevuto alcuni milioni per sistemare/rinnovare le condutture idriche (e fognarie) e che queste opere dovevano essere realizzate contemporaneamente alla realizzazione dell’impianto di dissalazione (sia Skid che definitivo).
Questo Acqualatina l’ha fatto solo in parte.
Con la Giunta Vigorelli, Acqualatina aveva cominciato a farlo, ma con Ferraiuolo ha tirato i remi in barca.
Sono certo che il Sindaco Ambrosino, per come conosco il suo modo di agire, prenderà il toro per le corna e imporrà ad Acqualatina la fine della ricreazione.
Se poi si legge il testo del Protocollo d’Intesa che la Giunta Vigorelli ha negoziato con Acqualatina, prima di aderire all’ATO4, si troverà una specifica dettagliata delle opere che Acqualatina si impegnava a realizzare, con i milioni che Regione e ATO4 avevano trasferito nelle sue casse.
Si può leggere al punto 4):
4 – Acqualatina ha già presentato ad ATO4 l’aggiornamento del Piano degli Investimenti relativo alla gestione delle isole ponziane.
In particolare Acqualatina conferma gli investimenti finanziati dalla Regione specificati nel Protocollo d’Intesa (i due impianti di dissalazione, il completamento dello schema acquedottistico di Ponza, il collegamento al porto di Gaeta).
Acqualatina si impegna altresì, con un primo stanziamento di 2,5 milioni di euro, a realizzare nel secondo semestre del 2015 interventi di massima urgenza per il sistema fognario, oltre a un successivo stanziamento di 10 milioni di euro nel 2016 per l’adeguamento e lo sviluppo degli schemi acquedottistici, fognari e depurativi, su tutto il territorio di Ponza.
Il successivo punto 5) elencava i provvedimenti di emergenza da realizzare subito:
5 – In dettaglio, gli interventi di massima urgenza sulla rete e sugli impianti sono i seguenti:
– 15 sollevamenti fognari (9 per cala Feola e 6 per Giancos)
– Interventi di sostituzione sulla rete fognaria
– Interventi di MTZ sul depuratore di Giancos
– Condotta a mare del depuratore di Giancos
– Riattivazione del depuratore di Cala Feola
– Rinnovo parco elettropompe dello schema idrico
– Lavori vari sugli schemi idrici (serbatoi, sostituzione condotte, idro-valvole, ecc.)
– TLC/Telecontrollo (15 sollevamenti fognari, 4 rilanci/stazioni idrico, depuratori)
– Scarico navi (contatori e sicurezza).
Gli interventi emergenziali (2,5 milioni di euro che il Comune di Ponza non aveva certo in cassa) sono stati quasi tutti realizzati in epoca Vigorelli, uno in epoca Ferraiuolo (depuratore di Giancos) e uno adesso con la Giunta Ambrosino (la nuova condotta a mare del depuratore di Giancos).
Ma i 10 milioni che Acqualatina ha ricevuto per l’adeguamento e lo sviluppo delle condutture idriche e fognarie, sono in grandissima parte rimasti nella cassaforte di Acqualatina.
Questi sono i milioni che servono per garantire la qualità dell’acqua dissalata che percorrerà le condutture idriche, per far uscire dai rubinetti delle abitazioni acqua potabile e incolore.
Come si vede – e concludo – il mio rapporto con Acqualatina non è mai stato acquiescente.
Altre volte Ponza Racconta mi aveva affibbiato il nomignolo di sultano e di essere stato un Sindaco dittatore. Sul dissalatore invece mi dipinge come un agnellino.
Sintonizzatevi sulle questioni, non sulle narrazioni propagandistiche.
Lo si voglia o no, la battaglia contro il dissalatore è perduta ed è quindi perfettamente inutile riproporre tesi, tipo quelle del Comitato Samip e del Comune con Ferraiuolo, che la giustizia amministrativa non ha accolto.
Al contrario, è bene ragionare su come si debba migliorare in corso d’opera il progetto del dissalatore e su come sia doveroso imporre ad Acqualatina il rispetto dei patti e di realizzare le indispensabili opere pubbliche previste.
Diamoci da fare, tutti insieme.