Confino Politico

Ricordi di Ponza da una testimonianza di Franco Cecotti

segnalato dal Centro Studi e Documentazione Isole Ponziane-APS

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Tommasini e Venza insieme nello stesso giorno
di Franco Cecotti

Succede talvolta che un insieme di coincidenze fanno ricordare una data particolare. Qualche mese fa è capitato anche a me.

Alla mattina presto, ancora buio, camminavo verso la stazione di Trieste, in partenza per un viaggio, che sarebbe durato 14 ore.

Acquistato il giornale cittadino, andai a sedermi sul treno. La cronaca locale riportava su mezza pagina il titolo “Addio a Claudio Venza, cuore anarchico…”, tracciando un profilo biografico del suo impegno nel movimento studentesco degli anni ’60 e l’attività di storico dell’Anarchia e della guerra civile spagnola. Assieme avevamo collaborato nel 2008 per esporre anche a Trieste una mostra sui bombardamenti di Barcellona durante la guerra civile e poi negli anni seguenti in diverse altre occasioni, tra cui la presentazione dell’edizione in lingua italiana (2011) del libro Il fabbro anarchico, curato da Claudio e da Clara Germani, cioè il lungo racconto autobiografico di Umberto Tommasini.


Claudio Venza

Certamente la tristezza mi accompagnò durante il viaggio verso l’isola di Ponza, dove stavo andando, ricordando gli ultimi contatti telefonici, con cui Claudio Venza mi proponeva di accogliere nella biblioteca dell’Anpi/Vzpi una parte dei libri sull’antifascismo della sua ampia raccolta personale e soprattutto ricordavo la sua presenza immancabile ai cortei del primo maggio, il braccio alzato sopra la folla, con il giornale “Germinal” stretto nel pugno.

Arrivato a Ponza con il buio, raggiunsi la sala delle conferenze, appena in tempo per assistere alla proiezione del documentario Voci dal confino. Ponza 1928-1939, realizzato da Claudio Di Mambro, Luca Mandrile, Umberto Migliaccio (Edizioni Todo-Modo). Fin dall’inizio compare sullo schermo il volto di Umberto Tommasini, alla cui testimonianza sono dedicate ancora altre parti del filmato. Non ero il solo triestino presente nel documentario, c’ero anche Giuseppe Scabor di cui è conservato, nell’archivio Anpi/Vzpi di Trieste, la corrispondenza dall’isola e alcune sue immagini. Lo stesso convegno, a cui partecipai nei giorni seguenti assieme agli storici Paolo De Marco e Francesco Soverina, era frutto di una lunga collaborazione di Rosanna Conte del Centro Studi e Documentazione Isole Ponziane con l’Anpi/Vzpi di Trieste, dovuta alle sue ricerche sulla colonia confinaria di Ponza, che l’avevano portata a Trieste sulle tracce di una moltitudine di perseguitati dal fascismo, anarchici, comunisti, sloveni, croati e italiani, tutti antifascisti provenienti dalle provincie di confine con la Jugoslavia.


Foto segnaletica di Umberto Tommasini, confinato a Ponza

La data della coincidenza. Era il 28 ottobre, avevo fatto la “marcia su Roma”, dove cambiai treno diretto a Formia per imbarcarmi sul traghetto. Non solo, a Ponza fui alloggiato nello stesso albergo che ospitò Mussolini quando fu arrestato il 25 luglio 1943, prima di essere rinchiuso a Campo Imperatore.
Il convegno organizzato dal Centro Studi e Documentazione Isole Ponziane (in collaborazione tra Anpi Latina, Anpi/Vzpi, Anppia di Roma e l’Istituto Campano per la Storia della Resistenza) aveva come titolo “Una riflessione su fascismo e antifascismo e alla fine del filmato ho avuto modo di ricordare Claudio Venza, a cui si deve la memoria dell’anarchico Tommasini, nella sede più appropriata, sull’isola dove fu confinato.

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