trascrizione a cura di Sandro Russo della presentazione di Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni del 18 gennaio 2023
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Non sia mai che saltiamo la canzone della domenica, ma neanche possiamo correre il rischio di un sito troppo “canterino” – cu’ i tiempe che correno e cu’ ’stu maletiempe, po’… Così abbiamo aspettato a piè fermo l’uscita del video su YouTube con la presentazione di Alessandro Alfieri di mercoledì 18 al Teatro Manzoni, per riproporla qui trascritta (e anche in video, di un’ora circa a fondo pagina).
Sempre di canzoni si parla (…e oggi è pure domenica) ma in che modo!
Alessandro sta ambiziosamente provando a legare con un filo continuo, attraverso la musica “Il mito alle origini del rock” con Elvis Presley – sul sito (E.P.1) e (E.P.2); gli anni ’60 dominati da quei giganti dei Beatles: “La rivoluzione degli anni ’60” – sul sito (B.1), (B.2), e (B.3) e giunge ora alla soglia degli anni ’70 con i Queen: “Lo show senza fine”. Preannunciati qualche giorno fa in: God save the Queen.
Una trattazione originale, arricchente e molto gradevole. Fantasmagorica!
Roger Taylor (batteria), Brian May (chitarra), John Deacon (chitarra basso) e Freddie Mercury (front man e pianista)
Queen. Lo show senza fine
Con i Beatles, alla fine degli anni ’60 finisce un’epoca, più precisamente, abbiamo già detto, il Festival di Woodstock nell’agosto del 1969, costituisce l’apice e l’atto finale della diffusione della cultura hippie, di quegli ideali di fratellanza e di pacificazione universale che mai più si ripeteranno, nella musica e nella storia. Gli anni ’70 saranno un decennio del tutto diverso.
Anche la partecipazione politica agli eventi assume un’altra connotazione. È il decennio del radicalismo, si vuole tutto e si vuole subito; si rinuncia all’utopismo a favore dell’azione immediata, anche violenta. L’attivismo politico può addirittura sfociare nel terrorismo; compare (in Inghilterra) il fenomeno degli hooligans. Un teorico importante della cultura di quegli anni come Fredric Jameson data l’inizio del post-moderno (1) alla metà degli anni ’70.
Il radicalismo si afferma in ambiti anche opposti tra loro. Nel campo della musica è di quegli anni la tendenza tecnico-cerebrale del rock progressive (2). All’ideale utopistico si sostituisce il ricorso alla pura tecnica, che arriva alle aberrazioni del parossismo estetico, della stravaganza, all’”iper-barocco”. Siamo sulla via del Punk rock (3), delle parole d’ordine: “scandalizzare ad ogni costo”, “distruggere tutto”.
Su un versante collaterale si situa il Glam-rock (4) che ha le sue radici nel gruppo americano dei New York Dolls e si afferma in Inghilterra (e poi ovunque) con David Bowie (figura importante e di riferimento anche per i Queen, come vedremo).
Nella Londra dei primi degli anni ’70 muovevano i primi passi e irresistibilmente si affermavano i Queen. Che attraversano il decennio e oltre… contribuiscono alla costruzione dell’immaginario degli anni ’80, tanto che la morte d Freddie Mercury (24 novembre 1991) è quasi lo spartiacque che segna il passaggio al decennio successivo.
Da YouTube – This is the Friday show, the first of the two legendary nights at Wembley. Queen “Live at Wembley Stadium”: July 11, 1986.
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Note (a cura di Sandro Russo)
(1) – Fredric Jameson (Cleveland, 1934) Postmodernismo, ovvero La logica culturale del tardo capitalismo, trad. Massimiliano Manganelli, prefazione dell’autore all’edizione italiana, postfazione di Daniele Giglioli, Fazi, Roma 2007
(2) – Il Progressive rock è stato un fenomeno importante della musica rock
Sul sito abbiamo presentato molti dei gruppi musicali importanti dell’epoca:
– King Crimson: qui
– Emerson Lake e Palmer (ELP) – Qui e qui;
– Genesis: qui;
– Jethro Tull [il loro concerto è a Roma il 12 febbraio p.v all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ho già il biglietto per andare rivederli/risentirli – ndr];
– Led Zeppelin: qui e qui;
– Yes – Qui e qui;
– Van Der Graaf Generator: qui;
– i Pink Floyd sono un capitolo a parte: qui e qui.
(3) – Punk rock – I Sex Pistols sono stati un gruppo punk rock britannico, tra i più influenti e grande icona della prima ondata punk.
Il gruppo originariamente composto dal cantante Johnny Rotten, dal chitarrista Steve Jones, dal batterista Paul Cook e dal bassista Glen Matlock, poi sostituito da Sid Vicious, fu fondato nel 1975, a Londra (fonte Wikipedia). Il gruppo segnato da eccessi di ogni sorta Johnny Rotten (marcio), Sid Vicious (vizioso) durò solo tre anni ma ebbe grande influenza sui gruppi successivi della corrente punk.
(4) – Il glam rock (o glitter rock), è un genere di musica rock popolare negli anni settanta, soprattutto nel Regno Unito e nelle grandi città statunitensi quali New York e Detroit.
Il genere prende il nome dall’abbigliamento “Glamour”, ovvero un look curato, colorato e vistoso che caratterizzava gli esponenti del genere (anche “Glitter”: scintillìo).
Il gruppo simbolo del glam punk furono i New York Dolls, e quindi i The Stooges di Iggy Pop.
Il primo autore che fece da ponte tra l’era hippie e la nascita del glam fu probabilmente il cantante dei T. Rex, Marc Bolan, il primo ad indossare scialle di piume, lustrini e cilindro, e a scrivere canzoni che non venivano prese sul serio (fonte Wikipedia – ibidem)
Questa su YouTube è la presentazione di Alessandro Alfieri del 18 gennaio scorso al teatro Manzoni (durata 59’49”; video musicali omessi):
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[Gli anni ’70 – ’80. Il tempo dei Queen (1) – Continua]