elaborazione di Sandro Russo di una presentazione di Alessandro Alfieri al Teatro Manzoni, di mercoledì 14 dicembre 2022
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La prima parte è stata pubblicata qui
La seconda parte è stata pubblicata qui
Woodstock
I fans dei Beatles hanno sofferto molte perdite; tante sono state le volte che hanno detto Stavolta è finita!
Quando i Beatles hanno smesso di fare concerti (nel settembre 1966), poi quando si sono sciolti (ufficialmente nell’aprile 1970). Infine, e nel modo più irreversibile, quando è morto John Lennon (nel gennaio 1980).
Ma in una dimensione più globale gli anni ’60, di cui i Beatles sono stati il fulcro e l’anima, sono finiti con il Festival di Woodstock, che è stato insieme l’apoteosi e il canto del cigno di un’epoca. Con le note distorte dell’inno americano che uscivano dalla chitarra di Jimi Hendrix alla conclusione del Festival, finiva quel mondo e i partecipanti – mezzo milione di persone! -, mentre cantavano ballavano e battevano le mani, lo sapevano benissimo.
Poi ci furono certo altri festival musicali; ma per esempio il Concerto di Altamont (1970), ultima data del tour dei Rolling Stones, con il servizio d’ordine affidato agli Hell’s Angel, finì in tragedia, con un giovane morto accoltellato, disordini e violenze; La distruttività aveva preso il sopravvento; il tempo del Love and Peace, del Make love, not war era davvero finito per sempre.
A Woodstock i Beatles non c’erano (si erano già sciolti, di fatto, e avevano preso strade diverse) ma la loro presenza aleggiava e almeno due esibizioni li ricordarono al Festival: degli omaggi alla loro musica furono proposti di Joe Cocker e da Crosby, Still e Nash.
Il primo, dalla sua versione rythm & blues del classico With a little help from my friend (già contenuto nell’album Sgt. Pepper’s… del 1967 ) ebbe una spinta enorme e partì da lì per una carriera ricca di successi (si può ascoltare sul sito in una versione del cantante già in età matura (leggi e ascolta qui). Ma qui, da YouTube, in diretta da Woodstock:
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Crosby, Still e Nash (senza Young) proposero invece dei Blackbird, un pezzo breve dei Beatles (dal loro album doppio del 1968 conosciuto come “the White Album”): Qui da YouTube insieme a Marrakesh Espress (un grande successo del gruppo) che la precede:
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Blackbird singing in the dead of night
Take these sunken eyes and learn to see
All your life
You were only waiting for this moment to be free
Blackbird, fly
Blackbird, fly
Into the light of the dark black night
Filmografia e videografia
Tra i film dei Beatles (1), con i Beatles e sui Beatles si arriva ad un numero ragguardevole (2). Ad essi si devono aggiungono per completezza i video musicali del gruppo e le apparizioni televisive.
Se ne citano qui solo alcuni: La miniserie televisiva – documentario di Peter Jackson: The Beatles: Get Back che segue la creazione artistica dell’album Let It Be e la pianificazione della prima esibizione dal vivo dopo tre anni. Il documentario contiene il celebre concerto dei Beatles sul tetto della Apple, a Londra (30 gennaio 1969), in assoluto l’ultima esibizione pubblica dei Beatles.
Across the Universe (altro titolo della band, contenuto in Let it be, album del 1970) è un film del 2007 diretto da Julie Taymor. La pellicola è un musical colorato, bizzarro, psichedelico e onirico, realizzato su 33 canzoni dei Beatles.
Infine da ricordare Yesterday (2019, di Danny Boyle – cfr. nota nella prima parte e anche alla fine di questo articolo (2).
The very end
The End dei Beatles fu pubblicata nel settembre del 1969 (era stata registrata tra il 23 luglio e il 18 agosto). Fu l’ultima canzone registrata collettivamente da tutti e quattro insieme. È l’ultima traccia (la sedicesima) di Abbey Road che fu l’ultimo album in studio inciso dai Beatles; il successivo Let It Be (l’ultimo pubblicato, nel maggio del 1970) contiene infatti brani registrati in precedenza nel gennaio 1969.
Oh yeah, alright
Are you going to be in my dreams
Tonight?
Love you, love you
Love you, love you
… … … …
… … … …
Love
And in the end
The love you take
Is equal to the love you make
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Note
(1) – Sui film dei Beatles (in elenco ed estrema sintesi; su Wikipedia maggiori informazioni)
– 1964. A Hard Day’s Night. In Italia uscito con il titolo Tutti per uno, di Richard Lester, il regista inglese che contendeva a Brian Epstein e George Martin il titolo di quinto Beatle. In bianco e nero. Servì da traino per lanciare l’omonimo album
– 1965 – Help! – in italiano Aiuto!, sempre per la regia di Richard Lester. In una caotica avventura, i Beatles interpretano sé stessi; riescono, fra una sequenza e l’altra, a cantare sette nuove canzoni.
– 1967 – Magical Mystery Tour. Concepito durante un viaggio negli Stati Uniti da Paul McCartney, il film fu girato praticamente senza sceneggiatura ma solo sulla base di piccole tracce sparse. Fu l’unico tentativo dei Beatles di girare un film in piena autonomia, ma l’esito non fu felice come nelle precedenti occasioni.
– 1968 – Yellow Submarine. Nel lungometraggio animato ispirato all’omonimo brano, i Beatles appaiono solo in una breve sequenza finale.
– 1970 – Let It Be – Un giorno con i Beatles Motivazioni contrattuali sono alla base dell’ultimo film interpretato collettivamente dai Beatles.
(2) – Dei Beatles si è scritto tanto sul sito, tra film e canzoni.
Il film Yesterday del 2019, di Danny Boyle è già citato nella nota (1) della prima parte . Per una trattazione più estesa: “Yesterday, Paul Mc Cartney, ma non solo”. Con un cameo di Robert Carlyle che impersona un John Lennon che nel film ha 78 anni e non ha subito nessun attentato: Ricordando John come se non fosse morto.
Ancora sul sito c’è John Lennon protagonista di un film di Richard Lester regista statunitense che aveva già firmato le prime due esperienze cinematografiche dei Beatles (Tutti per uno, A Hard Day’s Night, 1964); Aiuto!, Help!, 1965)] -: Come ho vinto la guerra (How I Won the War).
Un secondo film in cui John è solo fantasticato ma non si vede, é un delizioso film spagnolo La vita è facile con gli occhi chiusi (Vivir es fácil con los ojos cerrados), regia di David Trueba (2013), che già nel sottotitolo cita un verso di Strawberry field forever: Immagina una guerra fatta a occhi chiusi.
In fondo alla prima parte di questa trascrizione in tre puntate, il video di Alessandro Alfieri registrato al Teatro Manzoni il 14 dicembre scorso: qui [contiene esclusivamente la presentazione (di 49 min.), senza immagini né video musicali]
[I Beatles come non li avete mai sentiti raccontare (3) – Fine]