di Tonino Impagliazzo
La Dichiarazione di voto approvata dal Consiglio Comunale di Ventotene in data 10-11-22 (vedi All. 2) sull’atto d’indirizzo della proposta progettuale per la Rifunzionalizzazione dell’ex Carcere di Santo Stefano stimola opportune riflessioni, il plauso concreto e la convergenza più ampia da parte dei cittadini, dei tecnici e di coloro che hanno operato a vario titolo nell’ “iniziativa progettuale”.
Questa Dichiarazione di voto suona come plauso al sindaco Carmine Caputo ed a quanti oggi intendono misurarsi con le sfide e non nascondersi dietro le solite lamentazioni. Una scelta questa che ha come principale scopo quello di migliorare la convergenza verso decisioni e obiettivi fattibili e condivisi, non sempre raccolti, valutati e vigilati in questi anni.
E’ giunto il tempo di superare quanti non vollero ascoltare consigli ponderati e decisero di intraprendere con leggerezza percorsi insostenibili, suggeriti da mediocri guidatori e maestri di “basso profilo”.
La Dichiarazione di Voto e la delibera del Consiglio Comunale pongono in evidenza alcuni aspetti della problematica più complessa che sinteticamente cercherò di mettere in evidenza:
- a) – L’Atto di indirizzo è condiviso per aver escluso la residenzialità continuativa, la ristorazione ed il commercio dall’isola di Santo Stefano, fatta eccezione per un “Punto Ristoro” leggero
- b) – Il documento trova ampio consenso laddove auspica e sollecita una urgente opera di ristrutturazione, consolidamento statico della struttura e riqualificazione per garantire la necessaria tutela e la fruibilità nel tempo di un immobile storico/artistico di enorme valore.
- c) – E’ condivisa la proposta di realizzare sull’isola di Ventotene (anziché su Santo Stefano) un Centro di Alta Formazione in Studi Europei e la Casa Europa, per una loro più semplice ed economica gestione, favorendo in tal modo la destagionalizzazione, il lavoro e l’occupazione in continuità, scongiurando così l’abbandono del territorio.
- d) – Nessun cenno, invece, viene riferito in merito alla realizzazione di un “ridosso leggero” (con h=1,50 dal mare) finalizzato a garantire la certezza della visita e la permanenza breve. Detto ridosso, che si poteva realizzare in analogia a quanto concesso per ”una pedana sospesa” che poggia su palificazione in cemento armato, avvitata sul fondale roccioso dell’isola, non risulta serenamente valutato. Il ridosso indicato potrebbe essere realizzato con pali di fondazione intercalati da massi in roccia per smorzare i flussi del moto ondoso, senza pregiudizio per la prateria di posidonia presente nelle vicinanze.
- e) – Infine non risulta sufficientemente approfondita nel documento la scelta di “non procedere“ ad un collegamento sottomarino per l’elettricità e l’acqua tra Ventotene e Santo Stefano (Punta Pertuso/Grotta della Legna) che distano soltanto un miglio marino, previlegiando tecnologie che presentano rischi ambientali e costi di gestionali più elevati.
E’ tempo di tornare ad essere coerenti, ricomporre il Piano delle Opere e rivedere il Progetto della Rifunzionalizzazione dell’ex Carcere Borbonico, quale motore attivo diretto a mettere in campo la crescita sociale, culturale ed economica di un territorio insulare disagiato.
in f.to pdf –
- Delibera_CC_n23_del_10-11-2022_Contratto istituzionale di sviluppoex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano_Atto di indirizzo
- Delibera_CC_n23_del_10-11-2022_Contratto istituzionale di sviluppo carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano_Atto di indirizzo_ALLEG_1
- Delibera_CC_n23_del_10-11-2022_Contratto istituzionale di sviluppo carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano_Atto di indirizzo_ALLEG_2