di Francesco De Luca
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L’individuo (l’uomo nella sua unità singola) è unico, principio e fine della sua entità materiale.
L’individuo ‘sociale’ (sempre l’uomo) è compreso in un complesso di più individui, legati da un vincolo (di sangue, di intenti). Per cui contribuisce al legame e ne è condizionato.
L’individuo ‘cittadino’ (da cives) si connota di un’ulteriore prerogativa giacché si esprime all’interno di un gruppo sociale che si è dato leggi e ordinamenti. Egli detiene diritti e doveri.
Il cittadino ‘italiano’ si caratterizza ancor più per essere ossequioso ad un insieme di norme basilari che lo identificano nel consesso delle altre nazioni. Ubbidisce, valorizza e si serve della Costituzione italiana. Essa non è verbo sacro giacché è frutto di libero dibattito. È modificabile. A condizione che sia la volontà della nazione a volerlo.
Seguire la Costituzione è imprescindibile da ogni volontà singola. Essa regola la vita dei cittadini, di ogni singola entità sociale, commerciale, religiosa, politica. Al suo interno hanno pari dignità l’uomo bianco e quello di colore, il musulmano e il cattolico, l’operaio e l’imprenditore.
La regola che sovrintende il complesso strutturarsi dei corpi sociali (economico, religioso, militare, politico) è il Metodo Democratico, gestito dal Parlamento.
La sua organizzazione soggiace ai principi posti dalla Costituzione e questa viene espletata attraverso le leggi che il Parlamento promulga.
Alla luce di quanto detto la ‘destra’ e la ‘sinistra’ hanno pari valore. Rappresentano ‘concezioni della vita’ diverse, che confliggono a livello dialettico, non di ‘forza’; che vincono l’una sull’altra sulla scorta del consenso popolare non della ‘violenza’. E sempre nel rispetto della Costituzione.
Da quanto scritto le due parti politiche sono rassicurate; primo perché le regole costituzionali segnano i binari sui quali far correre il treno della vita politica italiana; secondo perché l’una parte controlla l’altra.
La ‘destra’ al governo cercherà di rendere conto al popolo delle priorità sottolineate nella sua ‘visione del mondo’. La ‘sinistra’ all’opposizione cercherà di controllare che le scelte del Governo siano conformi alla Costituzione e ai suoi principi fondanti.
Al di sotto di questo lineare e idilliaco quadro si dibattono e si scontrano le realtà settoriali: la Meloni, ex fascista ed ora garante della lotta contro il fascismo; Letta, incapace di intercettare le richieste della sua parte politica; Berlusconi, chiuso nella sua pretesa di ‘primo’ in tutto, specie delle sue imprese; Conte, sotto il giogo di un consenso elettorale che non ripudia il passato di ‘movimento politico’, arruffone e incapace; la sudditanza nascosta ma pesante dell’ Italia alla Nato; la schiavitù della Nato all’ America sovranista; la follia imperialista di Putin; il velleitarismo di Zelensky; i differenti interessi economici fra Germania, Francia, Olanda e Italia; le pressioni sociali degli Italiani, oggi più poveri di ieri; i Tedeschi, non più ai primi posti nella produzione industriale europea; i Francesi, in ribollimento fra classi sociali e Governo centrale; l’occhiuta politica internazionale della Cina, che un po’ aspira a primati mondiali e un po’ soffre in patria per la mancanza dei diritti civili essenziali.
C’è da stupirsi che il quadro non esploda nelle sue conflittualità represse. E infatti la ‘terza guerra mondiale’, a rischio nucleare, si sta compiendo, sorniona e sottotono (non per i diretti interessati).
Accendiamo la luce della mente affinché l’attenzione prestata agli eventi si tramuti in partecipazione attiva.
Il mondo sta cambiando in un senso deteriore (si guardi ai rapporti ecologici), e il nostro controllo sul cambiamento, per ora rilassato e rassegnato, dovrà diventare di più fattivo intervento.