proposta da Monica Conversano (1)
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Invio la mia prima proposta musicale per la rubrica ‘Una canzone per la domenica’.
Spero sia gradita.
Un saluto a tutti
Monica
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Uscito da poco, sulla piattaforma Bandcamp, il quinto album di ambient music di Matteo Gazzolo, “Secret Life”.
Matteo è un artista poliedrico, teatro musica e scrittura sono espressioni del suo naturale talento, sostenuto dall’impegno costante nello studio e dall’amore per l’approfondimento dei temi e delle tecniche.
Secret Life è una collezione di brani pensati per i “veri amanti del relax“, dove la chitarra e gli effetti sonori dell’eco e del riverbero, danno vita ad ambienti morbidi e meditativi, che si immergono magicamente nei suoni registrati nel mondo naturale (vento, acqua, oceano, animali marini…). Un album certamente aderente allo spirito di chi vive sulla nostra isola, fra mare e vento.
I brani sono lunghi e delicati, proprio per permettere alla mente di abbandonare il quotidiano ed elevarsi in un oltre sensibile.
L’album si può ascoltare, oppure acquistare in download, per una cifra veramente popolare, sulla piattaforma online Bandcamp al seguente link:
https://matteogazzolo.bandcamp.com/album/secret-life-ambient-meditations
E speriamo che Matteo Gazzolo, invitato sulla nostra meravigliosa isola la prossima estate, ci porti insieme alla musica, anche il teatro e la poesia: espressioni di pura bellezza, di cui rimarreste profondamente impressionati!
Qui su YouTube. Vita Marina – Suoni delle creature marine fusi in una lenta atmosfera di suoni morbidi e profondi. Questa musica è fatta per essere diffusa nell’ambiente dove si vive, meglio se con delle casse stereo.
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Nota a cura di Sandro Russo
Ottimo lo stimolo da parte di una musicista che ne presenta un altro, per la rubrica ‘Una canzone per la domenica’ di questa settimana
A noi di Ponzaracconta piace molto sognare e farci trasportare – dalle onde, dalla musica, dalle barche… – ma piace anche saperne di più. Così, tenendo proprio questo brano in sottofondo ne approfittiamo per leggere qualcosa, proprio sulla musica d’ambiente e congeneri (fonte primaria Wikipedia]
“La musica ambient è ciò che senti quando non stai ascoltando nulla”
“La musica ambient fu inventata dall’oceano”
“La musica ambient non è musica New Age”
“La musica ambient è ciò che hai voglia di ascoltare alle 6 di mattina”
“La musica ambient è il suono degli angeli che meditano”
[Alcune delle epigrafi proposte dall’etichetta discografica canadese Silent Records]
La musica d’ambiente si evolse agli inizi del Novecento, con i primi esperimenti di musica “semi acustica”, passando per l’impressionismo di Erik Satie, e la musica concreta e il minimalismo di Terry Riley e Philip Glass, nel jazz Paul Horn che suonò da solo all’interno di ambienti come la piramide di Giza o il Taj Mahal e in tempi più recenti dalla musica di Brian Eno (3) ed altri musicisti (4).
Era il 1974 quando, da come si racconta, Brian Eno, in seguito ad un incidente stradale, rimase per un lungo periodo in degenza nella sua casa di Maida Vale a Londra. In questo periodo, fra gli amici che lo andarono a trovare, vi fu Judy Nylon (poi nei The Snatch), che gli portò in dono un disco di composizioni per arpa del XVIII secolo. Rimasto solo, Eno iniziò ad ascoltare il disco, per poi rendersi conto che il volume era molto basso e che un canale non funzionava. Troppo debole per porre rimedio al problema, Brian Eno rimase a letto, per poi rendersi conto che stava sperimentando un tipo di ascolto a cui non era abituato. Fu questo il momento in cui nacque l’idea di una musica che, come afferma David Toop:
“Piuttosto che emergere come una nave sull’oceano, diventa parte di quello stesso oceano… …Musica che sentiamo, ma che non sentiamo; suoni che esistono per metterci in condizione di sentire il silenzio; suoni che ci rilevano dal nostro bisogno compulsivo di analizzare, incasellare, categorizzare isolare…”.
Sempre Brian Eno coniò il termine “ambient music” per riferirsi alla musica che, come egli afferma, può essere “ascoltata attivamente con attenzione come può essere facilmente ignorata, a seconda della scelta dell’ascoltatore. E tale esiste in merito alla ‘cuspide tra la melodia e la trama”.
Eno, si descrive come un “non musicista”, tenendo esperimenti sonori piuttosto che performance tradizionali. Eno utilizzò il termine “ambient” per descrivere una musica che creava un’atmosfera e che cambiava lo stato d’animo dell’ascoltatore in uno diverso; ha scelto, infatti, questo termine derivante del verbo latino “ambire”, che significa “circondare”. Per cercare di comprendere cosa sia la musica ambient si può riportare la traduzione di quanto scritto da Brian Eno nel settembre 1978 in occasione dell’uscita di Ambient 1 – Music for Airports:
«Il concetto di musica designata specificatamente come componente di sottofondo nell’ambiente fu ideato da Muzak Inc. negli anni Cinquanta, e da allora è venuto ad essere conosciuto genericamente con il termine Muzak. Le connotazioni che questo termine porta sono quelle particolarmente associate al tipo di materiale che Muzak Inc. produce – melodie familiari arrangiate e orchestrate in un modo leggero e derivativo. Comprensibilmente, questo ha portato gran parte degli ascoltatori giudiziosi (e gran parte dei compositori) a lasciare completamente da parte il concetto di musica d’ambiente come idea degna di attenzione.
Negli ultimi tre anni, mi sono interessato all’uso della musica come atmosfera, e sono giunto a credere che sia possibile produrre materiale che possa essere usato in questo modo senza risultare in alcun modo compromesso. Per creare una distinzione tra i miei esperimenti in quest’area e i prodotti dei vari fornitori di musica riprodotta su supporti magnetici, ho iniziato a usare il termine Ambient Music.
Un ambiente è definito come un’atmosfera, o un’influenza che circonda: una tinta. La mia intenzione è di produrre pezzi originali palesemente (non esclusivamente) destinati a particolari momenti e situazioni, con l’idea di costruire un piccolo ma versatile catalogo di musica d’ambiente adatta ad un’ampia varietà di stati d’animo e di atmosfere.
Mentre le compagnie di musica preconfezionata ancora esistenti procedono dalla base di regolarizzare gli ambienti mettendo a tacere le loro idiosincrasie acustiche ed atmosferiche, la musica Ambient intende metterle in evidenza. Mentre la convenzionale musica di sottofondo è prodotta strappando via ogni senso di dubbio e incertezza (e così tutto l’interesse genuino) dalla musica, la musica Ambient trattiene queste qualità. E mentre la loro intenzione è di “far brillare” l’ambiente aggiungendogli stimoli (così supponendo di alleviare il tedio delle attività di routine e di livellare i naturali alti e bassi ai ritmi del corpo), la musica Ambient intende indurre calma e uno spazio per pensare.
La musica Ambient deve essere capace di andare incontro a numerosi livelli di attenzione nell’ascolto senza esaltarne uno in particolare; deve essere tanto ignorabile quanto è interessante».
[Brian Eno – settembre 1978]
Note della Redazione
(1) – Monica Conversano – Ha pubblicato per la prima volta una poesia su Ponza racconta il 10 luglio 2022 (leggi qui e qui). Si è presentata così: “Mi chiamo Monica, sono una compositrice di musica e concertista. Passo circa due mesi estivi a Ponza, da una ventina di anni. Goccia di Mare è il nome del gozzo che mi porta a Palmarola, uno dei posti più belli del mondo. Altre notizie, se necessarie, sul mio sito da compositrice:
https://mocoartmusic.wixsite.com/mocoartmusic
Ha continuato poi a proporci poesie che abbiamo pubblicato [cerca Monica Conversano nel sito]. Questa è la sua prima proposta di una canzone per la domenica
(2) – volendo dilatare a dismisura il significato di ambient music ad ambient sound, mi viene in mente la geniale intuizione di Massimo Troisi, nominato proprio nella canzone della domenica della settimana scorsa, che ha inserito nel suo ultimo film, Il Postino, la lettera sonora che il protagonista invia all’amico poeta Pablo Neruda, con i suoni dell’isola (leggi e ascolta qui).
(3) – Sul sito abbiamo già ospitato Brian Eno, con una sua canzone: By this river
(4) – Ancora sul sito, una particolare ‘musica d’ambiente’: La musica del mare. Le onde di Ludovico Einaudi