di Amelia Ciarnella
E’ risaputo che i più colti dei tempi passati pare fossero gli etruschi e i greci. Si dice oltretutto che anche le donne etrusche fossero molto colte alla pari degli uomini e che spesso frequentavano insieme gli stessi locali occupandosi molto poco della casa, dove avevano le aiutanti. Invece le donne romane non erano affatto colte, ma delle perfette padrone di casa, dentro la quale erano considerate e rispettate quasi come regine e dove avevano il loro assoluto dominio. In casa comandava la moglie e non il marito che si occupava esclusivamente delle faccende esterne alla casa.
I romani di allora erano un popolo superiore ad ogni altro perché grandi combattenti, magnifici e invincibili guerreggiatori mai sconfitti da nessun altro popolo e se non fosse caduto, l’Impero Romano avrebbero occupato buona parte del pianeta. Però erano dei perfetti e completi analfabeti, tali e quali alle loro mogli, tanto che quando dovevano scrivere una lettera ad un Re o al Comandante di un esercito, si servivano esclusivamente dello “scriba” che era ovviamente greco. Pare che a quei tempi fosse una cosa vergognosa saper scrivere e leggere. E forse fu anche questo il motivo che portò i romani a distruggere gli etruschi cercando di cancellarne perfino le tracce.
Poi i periodi si sono alternati, a volte buoni, altre volte cattivi e lentamente si sono avvicinati ai nostri tempi, finché è arrivato il progresso che ha portato nuove invenzioni e tante cose interessanti e belle da vedere, come il mondo tecnologico e quello dei computer, grandi lussi e comodità da godere come il mondo della casa, quello elegante della moda e cose strabilianti come gli immancabili ritocchi estetici, capaci di trasformare gli individui completamente, cambiandogli su richiesta, perfino i connotati. Tutte scoperte che hanno portato problemi nuovi che, però, in alcuni casi hanno fatto anche rimpiangere quelli passati.
Proprio a proposito dei ritocchi, più passa il tempo più crescono le persone ritoccate e, forse, si arriverà al punto che si cercherà col lanternino qualche novantenne per sapere e vedere come si arriva a novant’anni senza aver fatto nessun ritocco. La cosa poi che appare più strana è non vedere mai nessun ritoccatore ritoccato! Mai nessuno. Anche se qualcuno ne avrebbe un bisogno estremo per migliorarsi un pochino, a causa dei molteplici difetti molto visibili. Però non lo fa. Perché? E allora forse, è pericoloso ritoccarsi. Loro sono del mestiere e sanno già a priori cosa e quanto si rischia ritoccandosi! (anche se non sempre succede).
Certamente è anche giusto che i tempi cambino e progrediscano in qualche modo, cosa che quasi sempre avviene. Inoltre questo tipo di progresso divenuto ormai famoso, piace e piacerebbe a tutti, poiché tutti e a qualunque età vorrebbero sembrare ancora giovani e belli. Ma trattandosi del nostro corpo, meglio essere un tantino prudenti e pensarci bene prima di farsi toccare. Poiché danneggiando il corpo, la vita non sarebbe più la stessa.
Avevo un’amica a Roma che aveva la mania dei ritocchi. Spesso mi diceva di essersi fatta ritoccare le rughe del viso, le macchie sul dorso delle mani, un leggero ritocco sulle labbra per rigonfiarle un pochetto perché apparivano un po’ sciupate. Infine si fece rifare anche i seni che, dopo breve tempo, forse, per un silicone difettoso, ne scoppiarono parecchi, compresi i suoi. In seguito a questo inaspettato evento, la mia amica piombò in una depressione così grave che fu necessario ricoverarla in una clinica. Poi non la rividi più.
Io immagino che i tempi migliori e più sereni di tutta l’umanità siano stati quelli in cui non esisteva nulla, tranne la natura. Intesa come cielo, mare, boschi e prati verdi. Di giorno godevano la luce e il calore del sole. Di notte solo quella delle stelle e della luna piena, quando arrivava il suo ciclo.
Questi forse, erano i tempi di Matusalemme che visse oltre novecento anni. E visse così a lungo proprio per questa vita serena tranquilla e rilassata. Oltretutto anche con pochissime attività, che si limitavano soltanto a quelle di pastori di pecore, capre, mucche e maiali. Perciò erano sempre e soltanto a contatto con la natura e non avevano altri problemi.
Un esperto dei nostri tempi ha detto che quando si è depressi, stanchi e scocciati per i soliti mille motivi della nostra epoca moderna, basta andare a fare una passeggiata nel bosco, durante la quale sostare, guardare e respirare a pieni polmoni l’aria salubre del bosco e di tanto in tanto abbracciarsi anche con un albero, il quale trasmetterà subito al corpo tanta energia che il corpo si sentirà, all’istante, rilassato riposato e felice come non mai. Inoltre, facendo questa passeggiata abitualmente, la vita ne trarrebbe enormi benefici e si potrebbe forse, chissà, anche allungare.
Mia nonna una volta mi raccontò una favola dove si parlava di un tempo in cui non si moriva mai e c’era l’obbligo di sopprimere qualunque parente dopo che avessero superato i cento anni. Però il giovane Pasquino, non ebbe il coraggio di uccidere suo padre e se lo tenne nascosto in cantina, curandolo e amandolo come sempre. Il vecchio padre avendo molta esperienza e un cervello ancora attivo e valido, faceva sempre le sue previsioni stagionali consigliando al figlio di piantare soltanto quei prodotti che non si sarebbero seccati e deteriorati a causa delle impreviste condizioni atmosferiche. E il figlio seguendo sempre i consigli paterni non perdeva mai nulla. Suscitando nell’animo di una pestifera vicina di terreno, gelosia, invidia e curiosità. Fino a che costei, per scoprirne di più, si mise a spiarlo anche di notte. E dopo aver controllato da ogni parte, scoprì che aveva il vecchio padre nascosto in cantina contro la Legge. Per cui fece subito la spia al Re che li fece chiamare.
Il giorno dopo Pasquino si recò alla reggia insieme alla moglie e al cane e il Re gli chiese se era vero quanto era stato denunciato. Pasquino naturalmente negò tutto. Allora il Re gli disse di dare uno schiaffo al cane. La povera bestiola non sapendo il perché di quella inaspettata punizione, mentre guaiva si avvicinava di più alle gambe del suo padrone dimostrandogli la stessa fiducia e lo stesso amore di sempre. Dopo di che il Re ordinò di dare uno schiaffo anche a sua moglie. Ma questa reagì subito a modo suo e, con rabbia, svelò al Re, tutta la verità.
Così il Re soddisfatto per aver chiarito ogni cosa, ordinò di portare il vecchio padre alla reggia, dove lo avrebbe fatto vivere con ogni riguardo, come suo collaboratore e, in cambio, avrebbe avuto da lui tanti saggi consigli per vivere sempre sereno insieme alla sua Corte.
Annullò quella insana Legge che ordinava di sopprimere tutti i vecchi dopo i cento anni, lasciandoli vivere finché durava la loro vita e le proprie forze glielo permettevano. Consigliò inoltre a quel bravo figlio di tenersi sempre accanto il suo cane, amandolo e curandolo al massimo, perché non lo avrebbe mai tradito. Mentre doveva ripudiare quella moglie fedifraga che aveva fatto la spia.