a cura della Redazione: articoli di Giuseppe Mazzella di Rurillo e di Giuseppe Luongo
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Focus
Legnini o dell’Italia allo sfascio e la paga del terremotato
di Giuseppe Mazzella di Rurillo
– Le Circostanze si muovono in modo meraviglioso, Joe – disse il Reverendo.
– Pensavo che avesse detto Dio, Reverendo.
– Ma Dio è nelle Circostanze, Joe, gli Uomini sono morti ed i vermi li hanno mangiati. Ma non è avvenuto per Amore.
Cito a memoria delle frasi da “La paga del soldato” di William Faulkner che mi rimase impressa oltre 50 anni fa.
Le Circostanze si muovono in modo meraviglioso per l’avv. Giovanni Legnini, 63 anni, dal 24 gennaio 2022 terzo Commissario Straordinario di Governo alla Ricostruzione dei territori dell’isola d’Ischia Casamicciola, Lacco Ameno e Forio colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017.
Legnini è anche da oltre un anno Commissario Straordinario di Governo per i territori del Centro-Italia colpiti dal terremoto dell’agosto 2016. Così in questa sua prima qualità “rende noto” il lavoro svolto ed il Corrierone della Sera nell’edizione di sabato 20 agosto 2022 gli dedica a pag. 23 un titolo a sei colonne: “Ricostruzione post terremoto, aperti 10 mila cantieri”.
Fornisce i numeri: 10 mila cantieri di edilizia privata aperti, altri mille al via in sei mesi, 365 opere pubbliche terminate e 315 in cantiere. La stima dei danni è di 26, 5 miliardi”.
Ma Legnini non fa altrettanto per l’altro Commissariato di Ischia che è poi soltanto per Casamicciola e Lacco Ameno. Qui non è stato aperto nessun cantiere dal 21 agosto 2017. Su 1050 pratiche di richieste di contributo allo Stato di privati per la ricostruzione della propria casa, Legnini ha portato a termine una sola pratica tanto da aspirare ad entrare nel Guinness dei primati con una ordinanza di 30 pagine emessa il 31 maggio assurda ed inapplicabile.
10 edifici pubblici colpiti fra cui 8 edifici scolastici e nessuno ricostruito o messo in sicurezza.
Inagibile anche il Museo-Municipio di Casamicciola con l’abbandono totale del Parco Pubblico pieno di sterpaglia.
Abbandonato anche il palazzo di proprietà della ex-Provincia ora alla Regione Campania costato nel 2004 due milioni di euro con i fondi europei per farne la sede del Centro per l’Impiego con il giardino storico che appartenne al dottor Giuseppe Mennella (1870-1949), il più grande bibliografo dell’isola d’Ischia.
Scassate le vie storiche di Casamicciola Alta – Spezieria e D’Aloisio – ‘intubate’ con orribili tubi Innocenti e lamiere insozzate dalla sterpaglia .
Scassate le vie Principessa Margherita e Corso Garibaldi dove sono chiuse le ville storiche La Camera, Iaccarino, Epomeo ed i palazzi Enrico Iacono, Napoleone-Zabatta, Villa Giuochi, Villa Igea, Villa Eden, Case Boccalone, Di Massa, Maresca. Inferrata Piazza Majo con il palazzo Eredi Iacono e la strada provinciale Borbonica, aperta nel 1854, dove c’è da cinque anni “la casa sulla strada” tanto per farne una attrazione per il dark tourism o turismo dell’orrore.
Questo – lo dico ai Meridionalisti – è un caso simbolico delle Due Italie o di una Italia che funziona male.
Ho scritto su Il Continente questo editoriale, il 30 giugno 2022, e naturalmente ho avuto ragione.
Non c’è alcun Piano di Ricostruzione. C’è una “messa di ringraziamento” per domenica 21 agosto alle ore 20 nella puntellata chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, officiata dal Vescovo d’Ischia, Mons. Gennaro Pascarella, alla quale è invitata la popolazione dalla Commissaria Prefettizia, Simonetta Calcaterra.
Quasi a solennizzare lo sfascio dello Stato Repubblicano e affidarsi alla Santa Protettrice affinché faccia risorgere Casamicciola.
Le Circostanze si muovono in un modo meraviglioso. O forse assurdo e crudele.
Giuseppe Mazzella, Direttore de Il Continente
Casamicciola, 21 agosto 2022
Casamicciola – Terremoto 21 agosto 2017
di Giuseppe Luongo – 21 agosto 2021 – In condivisione con https://news.ischia.it/
Oggi è l’anniversario del terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017.
Dopo 4 anni dall’evento cosa è stato prodotto per l’area terremotata?
Esiste il Piano di ricostruzione? Se si intendesse ricostruire nell’area epicentrale (zona rossa) si è consapevoli che il futuro terremoto colpirà con elevata probabilità lo stesso territorio?
Come si intenderebbe costruire nell’area di massimo rischio?
Sono stati valutati i costi? Non sarebbe opportuno scegliere un’area più sicura?
La sismicità dell’isola d’Ischia mostra le seguenti caratteristiche: superficialità dei terremoti, elevata intensità, moderata magnitudo; i terremoti non sono generati da una struttura tettonica regionale ma da una struttura locale; la sismicità attuale si sviluppa durante una fase di subsidenza dell’Isola; la storia sismica di Ischia mostra due distribuzioni spaziali, prima e dopo il XIV secolo; la prima può essere attribuita all’azione di una sorgente magmatica in pressione (laccolite) che termina con l’eruzione dell’Arso del 1301; la sismicità precedente al XIV secolo interessa tutta l’Isola, anche se tale risultato ha un’attendibilità modesta; la sismicità successiva al XIV secolo è localizzata lungo il versante settentrionale del massiccio del Monte Epomeo, secondo una stretta fascia che si sviluppa da Piazza Bagni a Fango-Crateca, attraverso Majo; la genesi del terremoto del 21 agosto 2017 è attribuito al carico del Monte Epomeo che scivola a sud e ruota verso nord, lungo faglie listriche che immergono a sud ed emergono a nord dell’Epomeo dove sono collocati gli epicentri storici e l’epicentro macrosismico del terremoto del 21 agosto 2017; l’epicentro strumentale del terremoto del 21 agosto 2017 è a sud di quello macrosismico e così, per analogia, si può dedurre che gli epicentri macrosismici siano collegati all’emergenza della faglia lungo la quale scivola l’Epomeo; la profondità ipocentrale è inferiore a 2 km in quanto l’elevato gradiente termico limita lo strato sismogenetico ad uno spessore di circa 2 km, dove si ha la transizione delle condizioni fisiche delle rocce da fragile a duttile, dove gli sforzi tettonici agenti non producono fratture e quindi terremoti, ma deformazione viscosa; tutti gli elementi strutturali indicati sono a sostegno di una condizione di stazionarietà spaziale della sismicità dell’Isola.
Questo scenario mostra che le condizioni strutturali capaci di generare terremoti nell’Isola, nell’attuale fase di subsidenza, sono confinate nella fascia pedemontana di Casamicciola-Lacco. Pertanto tale condizione, unitamente alla contenuta dimensione dell’area a rischio elevato (circa 2 km2) suggeriscono di rendere tale area indisponibile per la ricostruzione dell’insediamento di Casamicciola alta e individuare un sito a più basso rischio.
L’area indisponibile può essere destinata alla realizzazione di un Parco Scientifico-Naturalistico dove realizzare un Centro Internazionale di Ricerca per la mitigazione del Rischio Sismico.
Sandro Russo
29 Agosto 2022 at 20:15
Scrive Giuseppe Mazzella di Legnini, citando il Corriere della Sera (ma ho letto altrettante mirabilia anche su Repubblica):
“Legnini è anche da oltre un anno Commissario Straordinario di Governo per i territori del Centro-Italia colpiti dal terremoto dell’agosto 2016. Così in questa sua prima qualità “rende noto” il lavoro svolto ed il Corrierone della Sera nell’edizione di sabato 20 agosto 2022 gli dedica a pag. 23 un titolo a sei colonne: “Ricostruzione post terremoto, aperti 10 mila cantieri”.
Prosegue G. M. con il disastro della ricostruzione a Ischia e in particolare a Casamicciola (mai iniziata!).
Allora da sprovveduto mi chiedo: Come mai la stessa persona dà prova di tale efficienza ad Amatrice e di totale inadempienza a Casamicciola? Ci sono stati altri fattori in campo, al di là delle capacità della persona scelta per coordinare la ricostruzione?