Editoriale

Epicrisi 384. Ecch’… quest’ ci piacce fare!

di Giuseppe Mazzella

In un’estate che si sta manifestando sempre più calda, dove per fortuna tanti turisti continuano ad affollare le nostre isole, forse inconsciamente anche per sfuggire ai gravi problemi che stiamo vivendo, dalla guerra in Ucraina alla persistenza ostinata del Covid-19, ai sempre più numerosi atti di insofferenza e di violenza che sembrano soffocare inesorabilmente ogni vivere civile, gli isolani sono concentrati nel loro lavoro, da cui dipenderà una dignitosa sopravvivenza per il resto dell’anno.

Un’estate isolana che, oltre ai bagni di mare e di sole, propone incontri culturali di interesse.
Dopo la serata dedicata alla presentazione (leggi qui) dell’ultima opera di Antonio De Luca, “Eros”, Francesco Maria Cordella ripropone la sua opera teatrale “Ulisse ritrovato” (leggi qui) con serate del 5, 6 e 12 agosto, nella suggestiva ambientazione della Cisterna romana della Dragonara.

Il 20 agosto, poi, Emilio Iodice presenterà il suo ultimo best seller “Liberazione”.

Per un aggiornamento completo è appena stato reso pubblico il cartellone degli eventi culturali (leggi qui).

La settimana isolana è stata caratterizzata poi anche da altre notizie, come la proposta di nomina di Danilo D’Amico (leggi qui), consigliere di maggioranza del Comune di Ponza, al Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Circeo, e dal provvedimento da parte dell’amministrazione (leggi qui) di dismissione di aree relitte del patrimonio comunale. Un fatto che, in attesa di conoscere i dettagli e le aree interessate, tiene tutti sospesi. La preoccupazione? Quello di “agevolare” potentati economici che si radicano in territori particolarmente appetibili come quelli costieri. Il pensiero va, inevitabilmente alla zona ex-S.A.M.I.P., attorno alla quale volteggiano e sempre in agguato rilevanti interessi.

Siamo, però, convinti che si opererà a favore degli interessi collettivi della nostra comunità e non per l’interesse di pochi privilegiati. Su questo punto una scelta equilibrata, intelligente e condivisa potrebbe cambiare la storia e l’economia di Ponza. L’ex territorio S.A.M.I.P., tra i più belli dell’isola, infatti, e naturalmente vocato ad attività turistica, dispone di ampi spazi, in un’isola piccola come la nostra, nei quali realizzare infrastrutture pubbliche e private all’altezza dei nuovi tempi. Sono oltre quarant’anni che il problema viene rinviato e non è più eludibile. La frazione di Le Forna, vera cenerentola isolana, aspetta realizzato questo diritto per troppo tempo disatteso.

Le Forna, poi, si prepara a celebrare il 15 agosto la sua festività più importante, dedicata alla Madonna Assunta che, come precisa il programma (leggi qui), quest’anno avrà la novità di far conoscere e valorizzare specialità egiziane, ispirate dal nuovo parroco originario proprio di questo Paese.

Altre preoccupazioni, questa volta a carattere nazionale, vengono sottolineate dalla nostra direttora Luisa Guarino (leggi qui) che, partendo da un contributo giornalistico nazionale, paventa il rischio di una deriva nella modifica improvvida di parte della nostra Costituzione, anche in una prospettiva presidenzialistica come sottolinea anche l’Anpi (leggi qui).

Sul fronte degli approfondimenti culturali Francesco De Luca continua la sua rivisitazione di luoghi e toponimi ponzesi, (leggi qui, qui e qui), regalandoci anche una preziosa riflessione sulle “vedute” di un ponzese emigrato in terra d’America (leggi qui), mentre Paolo Iannuccelli, “ponzese d’elezione”, con la sua Ponza da lui “raccontata” (leggi qui), dedica un’altra pagina vivace e gioiosa a Benedetto Fricano, titolare della linea d’autobus Ponza-Le Forna, dalla scarsa vocazione venatoria e Commendatore mancato.

Sandro Russo (leggi qui) arricchisce la settimana del nostro sito, con una sua magistrale lezione botanica, e non solo. Oltre a farci innamorare delle cure che profonde nel suo universo verde di Lanuvio, raccontando curiosità e vocazione che – precisa – gli derivano “per li rami”, ci offre l’opportunità di riflettere sull’esclamazione barese con cui intitola festosamente il suo articolo: Ecch’ …quest’ ci piacce fare!

Apparentemente può apparire una esclamazione negativa, mentre contiene una grande verità, con cui ho voluto intitolare questa epicrisi. Tutti, infatti, dovremmo fare con passione quello che ci sentiamo di fare.
Senza spaventarci per le osservazioni critiche o malevole, convinti che ognuno di noi sceglie il proprio destino. Un destino che dobbiamo abbracciare con tutte le nostre forze e nel quale riversare ogni energia. Proprio la mancanza di passione caratterizza, purtroppo, la nostra epoca, dove a dominare sono la sciatteria, la superficialità e la mancanza di valori. Una vita senza passioni e un popolo senza aspirazioni è destinato a soccombere.
Ognuno faccia la propria parte al meglio, senza rintanarsi nel proprio egoistico “particulare” e diventeremo migliori, utili a noi stessi e agli altri.

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