segnalato da Sandro Russo
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La Rubrica della Posta dei Lettori, su la Repubblica, per 20 anni gestita da Corrado Augias con il titolo “Le lettere di Corrado Augias” dal 27 febbraio 2021 (quasi un anno e mezzo) è passata a Francesco Merlo.
Qui alcuni degli articoli pubblicati sul sito:
Corrado Augias lascia la sua rubrica della posta su la Repubblica
“Caro Augias, lo spazio delle lettere è la parte più “politica” di un giornale. È la prima cosa che leggo. In quei frammenti di vita c’è realtà, pensiero, emozione” (gli scriveva un lettore).
Cambiato il titolo in “Posta e risposta di Francesco Merlo”, diverso anche il carattere del giornalista titolare:
“Tanto ecumenico, chiarificatore e accogliente Augias, altrettanto ispido e polemico Merlo. I caratteri e gli stili possono essere diversi; quella che è straordinaria è la potenza di fuoco della Rubrica dei Lettori” (scrivevamo il 21 luglio 2021 in: Begli sprazzi dalla rubrica della posta
Questo commento ad una domanda posta da una lettrice, su la Repubblica di mercoledì 27 luglio, è imperdibile
“Posta e Risposta”, di Francesco Merlo
“Votavo centrodestra e ora voto Pd”
Caro Merlo, è proprio vero che per tutto c’è una prima volta: sono un elettore di centrodestra e sono orientato a votare Pd. Mi piacerebbe però che il Pd la finisse di agitare il “capote de brega” del fascismo. Non è questo lo spauracchio che spaventa i tanti italiani come me, ma è Putin, quel maledetto dittatore che in sei mesi non è riuscito a vincere la sua guerra anche grazie all’Occidente e all’Europa di Draghi. Conte e i 5 stelle lo hanno servito, direi, quasi apertamente. Berlusconi e Salvini sono putiniani ma per ora se ne vergognano, Giorgia Meloni è anti europea ma per ora se ne vergogna.
Caro Merlo, bisogna smascherarli, prima che sia troppo tardi.
Elena Moretti — Perugia
Risponde Merlo
Putin, cara Moretti, è il “diavolo nascosto” di questa campagna elettorale. Proprio nella sua Perugia c’è un capolavoro di Vassillacchi che potrebbe diventare il manifesto della politica italiana. È un enorme coloratissimo groviglio di figure che solo guardato dalla giusta distanza svela, al centro della tela, la figura che la domina il diavolo: San Benedetto è il naso, sole e luna sono gli occhi, Pietro e Paolo le corna.
Note
– Capote de brega, è il mantello tipicamente rosso agitato davanti al toro per indurlo alla carica
– riguardo al dipinto: cfr. https://www.viaggiareinumbria.com/diavolo-chiesa-san-pietro-perugia/
Antonio Vassillacchi (1556-1629), detto l’Aliense, artista greco operante soprattutto a Venezia (Aliense, da “alieno”, perché non era né veneziano, né italiano) dipinse per la Basilica di S. Pietro, a Perugia, un gigantesco dipinto, di 11 metri per 8, raffigurante il Trionfo dell’ordine benedettino.
La distanza e il modo di guardare sono essenziale, il dipinto è un antesignano degli autostereogrammi che fanno vedere una immagine tridimensionale nascosta o sovrapposta ad un’altra
A. Vassillacchi. Trionfo dell’Ordine dei Benedettini (dal sito di cui al link). Cliccare per ingrandire.