la Redazione
E’ morto stamane, poco dopo mezzogiorno, Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica.
Come sito spesso, quando sentiamo l’esigenza di proporre ai lettori argomenti importanti e di interesse generale, per farlo ricorriamo agli articoli di questo quotidiano in quanto condividiamo le idee e il pensiero di chi li scrive e il modo in cui viene fatto. E noi non potremmo farlo meglio.
Questo ci porta al dovere di ricordare Eugenio Scalfari, come facciamo per i compaesani e i personaggi importanti.
Oggi, appena uscita la notizia, le pagine del quotidiano on-line si sono riempite nel giro di pochi minuti dei contributi di tanti giornalisti, ovviamente di tutti quelli che gli sono stati accanto negli anni, come Michele Serra, Natalia Aspesi, Corrado Augias per citarne solo alcuni e di quelli che, avvicendandosi nel tempo, hanno preso il suo posto dopo che, nel 1996, aveva lasciato la guida del giornale.
Quale modo migliore, allora, di ricordare Scalfari se non quello di proporre un piccolo pezzo (la parte iniziale) del ricordo che ne fa Ezio Mauro, uno dei direttori di questi ultimi anni nonché ancora oggi prestigiosa firma del giornale.
Da La Repubblica on-line del 14 luglio
Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro
(da La Repubblica-on line del 14 luglio 2022)
Il ritratto. Il secolo di Eugenio Scalfari
di Ezio Mauro
“Un giornale può sentirsi orfano, quando muore il padre. Esce ogni giorno, ogni giorno cambia, scritto com’è quotidianamente dalla realtà mutevole e sorprendente dei fatti. Però un giornale ha un’anima, un carattere, una sua natura particolare capace – se rispettata – di rendere il tutto coerente e di tenerlo insieme, firme e lettori, generazioni diverse, storie e provenienze: giorno dopo giorno, un anno dopo l’altro. L’anima di Repubblica è la vera creatura di Eugenio Scalfari, fatta a sua immagine e somiglianza ma con un dono speciale, quello della libertà nella conoscenza e nelle scelte. Perché il vero fondatore è chi crea qualcosa e poi lo lascia andare in un cammino autonomo, fedele nella libertà, perché gli possa sopravvivere…”
(per la lettura dell’intero articolo “Il ritratto. Il secolo di Eugenio Scalfari”)
Giuseppe Mazzella di Rurillo
15 Luglio 2022 at 00:44
Eugenio Scalfari resta una pietra miliare della democrazia repubblicana. Un simbolo della cultura laica in un paese clericale. Un simbolo di liberalismo socialista che è diventato patrimonio comune della sinistra italiana. Un simbolo di una stampa di schieramento per una Italia profondamente europea.
Luisa Guarino
15 Luglio 2022 at 19:03
Qualsiasi commento mi sembrerebbe banale, di fronte alla scomparsa di figure come Eugenio Scalfari. Allora cerco di consolarmi con un pensiero che ha attinenza con Ponza. Se fosse stato ancora in vita, oggi Ernesto Prudente avrebbe fatto incetta di tutti i quotidiani italiani che riportano la notizia. Faceva sempre così, quando gli accadimenti erano importanti: e il suo archivio, fornitissima emeroteca, si sarebbe arricchito sempre più.