Poesia

Palmarola in poesia, di Monica Conversano

riceviamo in Redazione e volentieri pubblichiamo

Palmarola

Scivolare un mattino senza vento
sulla liscia pelle del mare
un silenzioso navigare e dimenticar parole
Tu, occhi rocciosi ad osservare
quel puntino avvicinare

Siamo senza difese io e te

Aprire la pelle col tuffo turchino
discendere giù nel cobalto marino
Nelle orecchie la sua liquida voce gorgogliare
a riempire ogni apertura di me

Essere senza fiato, alle cicale sfrenate risalire
E gioia pianger grata dal cuore

Siamo senza difese io e te

Insegnare aggettivi sol coi gesti
alla Cala Brigantina azzurra e chiara
fa ridere i gabbiani intorno agli occhi tuoi rocciosi
Navigare, scivolare con Goccia di mare

Tuffo azzurro zucchero nelle reti luminose sul fondale
Bere laggiù acqua di mare
E giocare
Giocare a schizzare

Senza difese siamo noi

Essere Sud dentro te
Aprire il tuo mare al Faraglione
L’ombrosa volta traversare
E lo scoglio salutare “c’u cappiell’”

Essere senza difese lasciarmi aprire come mare
Essere alga di roccia alla corrente universale

Tuffo verde nella sua pelle
che i tuoi scogli non san ferire
scendere fino al dolore
per bere acqua sul tuo fondale
e guarire

Dormire, sognare,
cullata da Goccia di mare alla cala Francese
Scricchiolar di sassi tondi suonati leggeri da ondine discrete
Perdere i sensi ninnata
Smarrire
Svanire materia nel tuo sguardo di roccia
Lasciarmi senza difese viaggiare

Tuffo trasparente e capriole francesi
E ancora navigare su Goccia di mare
Da Cattedrale a Punta tramontana
Tuffo blu, blu scuro,
blu profondo, metallico, indifeso

Doppiar punta dei Vricci
a navigar lo scoglio Spermaturo
Poi smeraldini tuffi alla Grotta del gatto
Le liquide sue mani spinger verso i rocciosi tuoi occhi e amanti

Sentir senza difese
Essere le tue palme, la tua sabbia
Abitarti
Essere i tuoi fiori, il vento nei cespugli bassi e calmi

Infine allontanarci
nello specchio marino assolato
nel brillar di stelle che tornano al cielo
Essere carta d’argento fra noi
Essere la mia meraviglia
Essere la tua anima rocciosa e amica
in una giornata perfetta


Mi chiamo Monica, sono una compositrice di musica e concertista.
Passo circa due mesi estivi a Ponza, da una ventina di anni. Goccia di Mare è il nome del gozzo che mi porta a Palmarola, uno dei posti più belli del mondo.
Questa poesia è stato un esercizio nuovo, sia per la lunghezza, sia per l’uso del verbo all’infinito.
Altre notizie, se necessarie, sul mio sito da compositrice: https://mocoartmusic.wixsite.com/mocoartmusic

Isola di Ponza, 5 luglio 2022

Immagini. Foto di Teresa Campi selezionate a cura della redazione

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