segnalato dalla Redazione
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Articolo notato appena uscito e messo da parte; ci ripromettevamo di pubblicarlo appena finita la sbornia elettorale
Le Galapagos a due passi da Roma: “Si è formata la barriera corallina”.
A nuoto nel paradiso tra delfini e cavallucci marini
di Salvatore Giuffrida – Da la Repubblica on-line del 29 maggio 2022
È l’anno della svolta per il parco marino delle secche di Tor Paterno al largo di Ostia che si estende per circa 1.400 ettari tra Capocotta e Torvajanica.
RomaNatura ha avviato laboratori e corsi di biologia per studiare i fondali delle secche. Le escursioni in barca registrano il tutto esaurito anche per il ponte del 2 giugno
Visite, immersioni, programmi di recupero di cavallucci marini (1) e altre specie protette: è l’anno della svolta per il parco marino delle secche di Tor Paterno, al largo di Ostia.
I suoi fondali sono una delle meraviglie della biodiversità, il suo banco roccioso è una barriera corallina che forma un’isola a 18 metri sotto il livello del mare dove crescono celenterati, ovvero meduse e coralli rari come la Gorgonia Rossa o il falso Corallo nero, cavallucci marini (sul sito, leggi qui e qui – articoli di Sandro Russo e Adriano Madonna), o pesci come il gronco, la rana pescatrice, l’occhiata; in superficie nuotano tonni e delfini tursiopi.
Le “Galapagos del Mediterraneo” si trovano al largo di Capocotta, tra Ostia e Torvajanica: è un parco naturale marino che si estende per circa 1.400 ettari a livello dell’acqua per una profondità massima di 75 metri ed è gestito dall’Ente Regionale RomaNatura insieme a diverse associazioni di Ostia tra cui l’Aps Sotto il Mare.
La sede del parco è la “Casa del mare”, al Borghetto dei Pescatori lungo il canale di Ostia: una palazzina liberty costruita prima del fascismo, usata da Benito Mussolini per le sue escursioni al largo (in dolce compagnia), abbandonata e poi recuperata due anni fa.
Adesso è un’oasi da cui si parte per le escursioni al parco in alto mare e dove quest’anno sono partiti i nuovi progetti di RomaNatura sulle “Galapagos del mediterraneo”: è il caso dei laboratori e corsi di biologia marina avviati ad aprile con gli studenti delle scuole medie di Ostia, che studiano i fondali delle secche, gli acquari didattici con i cavallucci e le stelle marine a rischio estinzione.
O dei progetti di ricerca sui delfini tursiopi, per intenderci quello della serie tv Flipper, la specie più amica dell’uomo: finora i ricercatori hanno realizzato più di cento “uscite” in mare con 422 ore di monitoraggio sulla vita e le abitudini di questi animali costretti comunque a fare i conti con inquinamento marino e altre minacce al proprio habitat.
In mare il rischio più forte rimane la pesca. Ma grazie a un accordo con i pescatori di Ostia, le specie marine non destinate alla vendita sono recuperate e ospitate alla Casa del mare per essere reintrodotte nell’habitat naturale.
Tutto questo richiama turismo ecosostenibile. Le escursioni in barca e le immersioni registrano il tutto esaurito anche in vista del ponte del 2 giugno e del resto immergersi in questa oasi sottomarina è un’esperienza che lascia a bocca aperta.
Si nuota in un mondo fatato e ovattato come una bolla di colori ed emozioni in mezzo a delfini, tartarughe di mare e aquile di mare, parenti stretti di squali e razze marine; sul fondale si nuota al filo di una barriera rocciosa nata a 18 metri sotto il livello del mare dove le colonie di corallo nero, soprannominato falso perché non ha nessun valore commerciale pur essendo raro, crescono addosso alle altre gorgonie e coralli sia morti che vivi, raggiungendo alcuni anche i due metri di altezza.
All’entrata di ogni anfratto di questa barriera corallina crescono le margherite di mare, antozoi o spugne dall’intenso colore giallo o arancione che fluttuano al ritmo delle correnti marine accompagnando banchi di pesci o aragoste, murene, corvine, polpi. Lo spettacolo è assicurato.
“Quest’anno l’interesse turistico per le secche di Tor Paterno è crescente e già ora in apertura di stagione stiamo registrando un incremento fortissimo sia per i balneari che per i diving – spiega Maurizio Gubbiotti presidente di RomaNatura – è una grande opportunità di valorizzazione e salvaguardia del patrimonio naturale di un territorio che sta assumendo progressiva consapevolezza delle sue potenzialità straordinarie”.
Nota
(1) – Sul sito di recente abbiamo letto di cavallucci marini; nel Mediterraneo allo Stagno di Thao, vicino Montpellier, in Francia: sull’ultimo numero di InNatura