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Forse non è superfluo ricordare che un’isola a vocazione prevalentemente turistica, qual è Ponza, deve curare a fondo l’igiene pubblica, come del resto anche i candidati delle due liste hanno evidenziato.
Purtroppo non ho elementi sufficienti per avanzare critiche sul depuratore, su cui però ha scritto in modo assai esauriente, su questo sito, l’amico Tonino Impagliazzo.
Io intendo fare alcune considerazioni sulla promessa di una raccolta differenziata.
Innanzitutto occorre un “luogo di stoccaggio” dei vari materiali, che dovrebbe sorgere in località Monte Pagliaro, nei pressi dell’ex inceneritore. A meno di smentita, solo una parte di quell’area è “agibile”, per cui non credo che sia sufficiente alle necessità richieste. In tal caso occorrerebbe procedere ad un’ adeguata bonifica dell’area restante. Per avere un’idea sulla fattibilità e sui costi, basterebbe una ricerca in internet e interpellare – a titolo informativo – i dirigenti delle ditte del settore . A titolo puramente indicativo, mi permetto di suggerire qualche sito:
http://www.sgm-ambiente.it/servizi/14/bonifica-terreni-contaminati.html
e https://tia.it/it/bonifiche-da-terreni-inquinati
E ce ne sono altri ancora. Basta cercare.
Per le spese di bonifica è ovvio verificare se si possono utilizzare i fondi del famoso PRNN.
Per quanto riguarda gli ingombranti, purtroppo è molto triste vedere in ogni angolo: materassi vecchi, mobili in disuso, cucine, frigoriferi dismessi… Oltre alla sorveglianza a mezzo telecamere, piazzate nei “punti strategici” per cogliere sul fatto i contravventori, l’Amministrazione comunale potrebbe sistemare nell’area adiacente al depuratore di Giancos un paio di “scarrabili”, al fine di raccogliere il materiale ingombrante suddetto, a meno che il suolo non sia cedevole; in tal caso si cercherà un’altra area, in altra zona, opportunamente recintata e nascosta da piante, incannucciate ecc.
Logicamente, l’Amministrazione dovrebbe incoraggiare l’utente – piuttosto che castigarlo con le telecamere come ho scritto prima – fornendo un numero di telefono per il prelievo a domicilio degli ingombranti, senza oneri per coloro che sono in regola con la tassa della N. U. (la cui tariffa è tra le più alte in ambito regionale, o addirittura nazionale), oppure con un tariffario da stabilire per gli altri utenti non in regola col pagamento dell’imposta o non inclusi nei ruoli.
La raccolta porta a porta avviene ad esempio a Formia, già da qualche decennio. Ogni condominio è provvisto di appositi contenitori per la carta, la plastica, il vetro, l’ indifferenziato e l’ umido. I materiali elencati vengono ritirati settimanalmente oppure tre volte a settimana, come è previsto per l’umido:
https://www.formiarifiutizero.it/calendario/
A Formia questo tipo di raccolta è semplice, perché la città si sviluppa essenzialmente su un terreno pianeggiante e le località di Castellone, Maranola e Castellonorato, piuttosto collinari, sono ben collegate e i mezzi della N. U. hanno un facile accesso dappertutto.
Ponza, invece, “è fatta a scale”. Pensiamo alla Dragonara, a gli Scalpellini, Scotti ( in diversi tratti) I Sandoli e le varie case sparse sulle colline a Le Forna. In molti casi gli operatori ecologici dovrebbero recarsi “a domicilio”, bussare e farsi dare la spazzatura. Quindi dovrebbero essere fissati orari precisi per la consegna del materiale. Si dovrebbero assumere altri operatori ecologici; potrebbe essere una soluzione, considerate le cospicue tariffe N. U. di cui ho già fatto cenno.
Prevedere contenitori tra un’abitazione ed un’altra, non credo sia il caso. In passato ho assistito a vere e proprie diatribe fra amministratori che desideravano posizionare in modo capillare i contenitori nelle vie delle varie contrade e i cittadini che non volevano assolutamente i bidoni vicino alle loro case. Per cui alla fine, è prevalso il criterio di istituire pochi punti di raccolta in zone più o meno appartate e tutti felici e contenti, ogni mattina, percorriamo anche un chilometro a piedi coi sacchi della spazzatura in mano, alla ricerca dei cassonetti.
Insomma, non bastano gli slogan: “Puliremo Ponza” “Faremo la raccolta differenziata” “Ponza sarà uno specchio!”… e via elencando.
È opportuno, come ho ricordato nell’altro articolo sui collegamenti, un attento esame della situazione attuale, verificare le disponibilità di spesa dell’apposito capitolo alla voce “entrate” e fare i conti, a carte scoperte, con la ditta appaltatrice.
E auguriamoci che i futuri amministratori, una volta eletti, non dicano – come tanti altri colleghi del passato – “Tra il dire ce il fare…”