di Luisa Guarino
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Parlare di festività natalizie e di fine anno può fare una certa impressione, ora che siamo quasi alle porte dell’estate, ma s’intitola proprio “Tra Natale e Capodanno in Terra di Lavoro” il libro con cd di Pierluigi Moschitti, musicista etno-musicologo originario di Fondi (Latina) che vive a Lenola, paese poco distante, che parteciperà al XXXIV Salone internazionale del Libro di Torino in programma dal 19 al 23 maggio al Lingotto Fiere.
L’opera è stata pubblicata dal Sistema bibliotecario Sud pontino e Blond Record-Roma e propone “Natale da leggere, Natale da ascoltare, nel segno della tradizione dell’ex provincia di Terra di Lavoro in una ricerca su storia e usi e costumi sacri e profani, con una guida all’ascolto delle musiche tradizionali natalizie da ascoltare anche tramite i QR code presenti nel testo”.
Il libro è corredato da una compilation di brani natalizi e di fine anno, a cura della Blond Record di Roma. Partecipano oltre 60 tra i migliori interpreti di musica popolare originari della Terra di Lavoro: tra questi Enrico Capuano, Popolar Song, Nando Citarella, Antonio Petronio e Maura Amata, Terrunica Etno Trio con Valentina Ferraiuolo, Gianni Perilli, Benedetto Vecchio e Mbl, Briganti dell’Appia, Discantus Ensemble, Ambrogio Sparagna, Peppe Servillo, Alessandro Parente con Moni Ovadia, Gabriella Aiello, Musicalia Aurunca, Illogica Allegria, Famiglia Virgulto.
E’ indubbiamente il primo caso in cui oltre 60 musicisti dello stesso territorio si mettono insieme, con grande senso di collaborazione e di appartenenza alla comunità di origine, dando vita a un’opera collettiva unica nel suo genere.
“L’idea – spiega Pierluigi Moschitti, autore del testo e coordinatore del progetto – nasce con l’intento di salvare il salvabile di un importante patrimonio culturale che rischia di disperdersi nel gorgo di una società globalizzata. Viviamo l’evento Natale fagocitati dal consumismo, plagiati da una società che tende a omologare non solo i mercati ma anche le coscienze, cancellando la memoria storica e con essa l’identità e le radici culturali.
Prendiamo le musiche del Natale: tra luminarie, concerti e jingle ascoltiamo solo brani americani, gospel, musica leggera. La musica della nostra tradizione è pressoché sparita, così come le usanze che si tramandavano di generazione in generazione attraverso l’incontro e il confronto tra le persone. Un patrimonio culturale immateriale che sta scomparendo e che va conservato e divulgato in ogni dove”.
Per promuovere l’iniziativa è stato organizzato un tour che ha fatto tappa nei 12 comuni del Sistema Bibliotecario Sud Pontino partito ufficialmente a dicembre nell’ambito della Fiera nazionale “Più libri più liberi” che si è svolta a Roma presso il Centro internazionale congressi “La Nuvola”.