Politica

Ponza. Ultime sul dissalatore: un problema o un obiettivo?

di Tonino Impagliazzo

Ponza Racconta il 21 aprile 2022 ha pubblicato la notizia della nomina di un commissario ad acta per la realizzazione del dissalatore a Le Forna (leggi qui).

L’articolo porta a fare delle considerazioni e a chiedersi:

del perché la Giustizia Amministrativa (TAR-Latina) finge di non sapere di una sentenza come quella del TAR di Catania (in .pdf allegata in calce al presente articolo) che pone in evidenza come, dall’analisi delle sostanze impiegate per il lavaggio dei filtri del dissalatore e quelle per il pretrattamento delle acque di mare destinate alla dissalazione, emergano a valle della dissalazione sostanze tossico-nocive scaricate in mare;

del perché il Wwf Italia e le associazioni ambientaliste regionali e nazionali tutte, spesso presenti sulle isole del Lazio per i motivi più svariati, fingono “distrazione” nel tener conto che Ventotene è Area Marina Protetta Statale (AMPS) e Ponza  un Sito di Interesse Comunitario (SIC) con diverse Zone a Protezione Speciale (ZPS);

del perché la “Governance” regionale del Lazio (di tecnici e di politici) oggi si propone a svolgere il ruolo di “Caifa” nelle isole del Lazio per motivazioni ancora poco note e mai oggetto, in questi ultimi 25/30 anni, di rigorose analisi costi/benefici. E del perché non sia stata effettuata dalla Regione Lazio alcuna “analisi comparativa tra le diverse modalità della provvista idrica a favore delle isole, per costi attualizzati relativi alla produzione o alla fornitura e per gli effetti che l’impianto potrebbe arrecare all’ambiente circostante”, allo scopo di trovare soluzioni diverse e meno nocive per il territorio (vedi Nave Fattoria distante dalla costa e/o condotta sottomarina da Punta del Circeo);

Ed infine c’è da chiedersi perché i candidati a sindaco e consiglieri del Comune di Ponza,  in cerca di consensi, non esplicitano il proprio orientamento e la propria posizione sul rispetto delle “Risorse della Natura e dell’Ambiente”, sulla necessità di un’analisi del rapporto costi/benefici dell’impianto e sulla possibilità di diminuire la domanda interna di carburante per attività industriali a vantaggio di una maggiore, proveniente dalla terraferma.

Il tutto nell’ottica di preservare l’isola e la contrada di Le Forna dal pericolo di inquinamento industriale.

1 Comment

1 Comments

  1. Sandro Russo

    29 Aprile 2022 at 22:33

    Trovo molto importante l’articolo di Tonino Impagliazzo e lo ringrazio per aver richiamato alla nostra labile attenzione (nostra: dei ponzesi, della redazione di Ponzaracconta) il problema del dissalatore sul quale la maggior parte dei pareri registrati sul sito erano contrari, quando se ne discusse.
    Nei giorni scorsi abbiamo riportato la sentenza del Tar di Lazio della nomina di un commissario ad acta per la realizzazione del dissalatore a Le Forna. Molto opportunamente Tonino riporta le incongruenze della decisione e il giudizio di pericolosità dei dissalatori in genere, espresso dal Tar di Catania (nell’aprile 2020 i dissalatori erano gli stessi di adesso o ci diranno che a distanza di due anni sono stati risolti tutti i problemi?).
    Questa e altre importanti obiezioni sostanziano il suo allarme.
    Ma rimarranno solo chiacchiere al vento se gli amministratori di Ponza non lo faranno proprio (ammesso che ci sia ancora tempo).
    Nei passati cinque anni la giunta comunale in scadenza si è opposta “flebilmente”, accantonando il problema e disertando le udienze, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi; Vigorelli e il suo gruppo si sono espressi più volte (totalmente a favore del dissalatore); abbiamo qualche speranza che vinca una compagine che la pensa diversamente e voglia impegnarsi in un contrasto… ma deciso, aggressivo! Alla Beniamino Verde!
    Con questo ricordo saluto e ringrazio ancora una volta Tonino Impagliazzo

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