Politica

L’onda elettorale

di Francesco De Luca

 

L’onda viene, un’altra la rincorre… e lo scoglio sembra imperturbabile, inscalfibile. E invece si screpola, la forza dell’acqua lo scaglia e lo rosicchia, mutandone l’aspetto.

Allo stesso modo Ponza sopporta le ondate elettorali. Sembra senza danno, senza cambi d’umore, di colore sociale, di spirito comunitario. E invece no, le ondate elettorali provocano lacerazioni, ferite, che producono mutamenti nell’aspetto sociale dell’isola. Perché gli isolani si scontrano, lottano, si lacerano.
Pochi, divisi, in urto reciproco.

La Storia, che prende corpo nel Tempo, è eterna, come il mare, e come esso è in perenne sommovimento. La comunità all’apparenza si mostra intoccata, impermeabile. Eppure gli uomini si infiacchiscono nel vedere come il  bene comune sia un ideale negato dai più, come la correttezza amministrativa sia un valore non perseguito, l’onestà nei comportamenti una pratica sociale anacronistica.

La gente soffre nel costatare come la corruzione sia dominante, e si deprime. Lascia l’isola, ne aborre la residenza, vitupera la sua mentalità.
Ad ogni nuova votazione si evidenzia uno schiaffo al bene comune, all’onesto operare, al sano sentire.

L’onda che sopraggiunge poteva mostrare la delicatezza della carezza, e ne palesa invece la grettezza della minaccia.

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