di Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Le dichiarazioni dell’attuale presidente della Associazione Nazionale Partigiani Italiani, ex parlamentare comunista Pagliarulo contro l’invio di armi ai “resistenti” dell’Ucraina, segnano la fine per consunzione ed obsolescenza di questa nobile associazione nata per ricordare per sempre agli italiani il contributo della resistenza partigiana al riscatto democratico ed alla nascita della repubblica.
Nel suo celebre discorso ai giovani – credo ai primi degli anni ’50 – Piero Calamandrei, uno dei più importanti padri costituenti, azionista, ricordò il ruolo fondamentale della resistenza – che fu lotta armata – nella costruzione della Repubblica la cui Costituzione è la sintesi storica del cattolicesimo sociale, del liberalismo, del repubblicanesimo risorgimentale, del socialismo scientifico pur diviso dal 1921 in PSI e PCI.
Anche il discusso Articolo 11 sul “ripudio della guerra” è frutto di questa sintesi. La guerra è ripudiata solo se “offende” ed infatti la Repubblica italiana non ha fatto né farà guerre di “invasione”. Ma la Repubblica non può non sostenere chi é invaso ed offeso dalla guerra poiché essa stessa trae origine e forza dalla lotta alla dittatura e dalla ferocia incivile.
L’invio di armi all’Ucraina invasa da una potenza nucleare – pur risoluzione dolorosa ma ferma dall’Unione europea che ci vede fondatori e sostenitori – é decisione necessaria e giusta.
Ci sono in Italia e nel mondo decine di associazioni cosiddette “pacifiste” che svolgono un ruolo importante per la pace. Ma l’ANPI ricorda una resistenza “combattente” ed una vittoria civile non una resa incondizionata alla violenza del bruto comunque espressa. Queste dichiarazioni di Pagliarulo – comunque contestate anche all’interno – chiudono una epoca di una certa sinistra del ‘900 ma ne aprono un’altra forse autenticamente repubblicana ed unionista per l’Europa abbandonando un nazionalismo violento e barbaro che continua a caratterizzare il secolo XXI che avrebbe dovuto portare almeno la pace di ogni angolo del globo.
vincenzo
24 Aprile 2022 at 11:15
Anche l’Anpi è tacciata di essere filo putiniana solo perché è contraria all’invio di armi in Ucraina. Questi sputano su tutto drogati e ipnotizzati dalla narrazione dominate.
Questa è la Sinistra in Italia, quella che si preoccupa dei proventi che si danno in televisione agli ospiti che non sono allineati al pensiero unico. Li vedi falsamente indignati a chiedere come sia possibile osare non recitare il copione nella televisione pubblica.
Non si preoccupano al contrario di usare il mezzo pubblico per pubblicizzare il verbo guerrafondaio e vaccinatore delle multinazionali.
Questa gente del PD ha criticato, anche il papa che per una volta si è ricordato di essere PAPA e di rappresentare Cristo in terra che non è un funzionario di Biden. L’hanno criticato perché ha osato far portare alla via Crucis la Croce a due amiche: una russa e una ucraina. Hanno criticato un atto simbolico in un momento simbolico per l’umanità che crede nella fratellanza umana. Vergognosa ipocrisia che ormai passa su tutto e su tutti.
Questa gente che si mette l’elmetto come fa il prode Letta e credono di risolvere i problemi di una guerra voluta dagli americani inviando le armi agli ucraini. Questa gente soprattutto del PD stanno facendo massacrare il popolo ucraino e lo stanno facendo come quei giocattoli che si muovono a gettoni.
Questa gente sta criticando anche la Marcia della Pace, Perugia, Assisi, perché per questa gente la pace la si ottiene con le armi.
Siamo entrati in guerra a causa di questa classe politica asservita e allineata al volere delle lobby americane. Ma mentre questi burattini fanno soffrire un popolo – quello ucraino, destinato a soccombere – facendo perdurare una guerra inviando le armi, c’è chi per fortuna comincia a distinguersi: la Francia e la Germania chiedono di trattare e di far terminare questa carneficina.
Tano Pirrone
24 Aprile 2022 at 11:43
L’articolo di Giuseppe Mazzella di Rurillo immagino sia stato scritto ieri. Non tiene conto, infatti, delle dichiarazioni del compagno Pagliarulo, riportate dai quotidiani odierni, con abbondante supporto di commenti nel caso un lettore voglia farsi un’opinione autonoma dei fatti. Riporto a stralcio le dichiarazioni del Presidente Anpi, senza ulteriori commenti per non cadere anch’io nello stesso errore di “interpretazione”.
«La resistenza ucraina è resistenza, doverosa e legittima. E l’invasione russa è da condannare, senza se e senza ma».
«È un 25 aprile bellissimo e drammatico — spiega il presidente nazionale dell’Anpi — . Bellissimo perché finalmente dopo gli anni pesanti della pandemia riusciamo a celebrarlo come si deve. Drammatico perché capita in questo momento così pesante per gli ucraini, per l’Europa e per il mondo intero. È necessario e inevitabile che in questa circostanza noi pensiamo alla povera gente che sta in Ucraina, alle devastazioni, ai bombardamenti, ai morti, alla negazione di futuro che viene avanzata nei confronti di quel popolo».
Sugli armamenti, ribadisce: «Ci era sembrato che potesse rappresentare un pericolo, perché l’Italia poteva apparire belligerante. Ora mi pare che questo problema sia superato in peggio, nel senso che gli Stati Uniti e altri Paesi, anche l’Italia, stanno incrementando l’invio di armamenti».
Giuseppe Mazzella di Rurillo
24 Aprile 2022 at 17:42
Forse questo 25 aprile 2022 in Italia può segnare la fine di una “certa idea della sinistra del ‘900” con il definito tramonto del “comunismo”, provato dalla storia, ed aprirne una nuova sull’ attuazione di “Giustizia e libertà” e cioè sull'”utopia” del “mio” partito d’azione
Tano Pirrone
25 Aprile 2022 at 10:07
Onori a Giustizia e Libertà. Invito l’amico Giuseppe (se mi posso permettere) a leggere tutte le cose che ho scritto in questi giorni: troverà conferma che parlo sempre al passato di quella stagione. E che sempre starò dalla parte della Giustizia e della Libertà, dopo essermi assicurato che dietro le parole ci siano i veri contenuti. Non credo di poterli trovare nelle politiche usaegetta che ci hanno colonizzato. Sul mio comodino giacciono i libri che consulto di tanto intanto, fra essi c’è il bel libro di De Luna – Storia del partito d’azione. Basta col comunismo: è un’esperienza finita; ora aspetto che finisca l’immondo insaziabile mostro del capitalismo onnivoro.