di Luciana Figini
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Jeremy è una canzone dei Pearl Jam pubblicata come uno dei primi singoli della band.
Divenne una delle canzoni più famose del gruppo ed il video ricevette quattro premi agli MTV Video Music Awards del 1993.
Erano ancora i tempi eroici di MTV, quando a vincere erano il grunge, il rock ed il pop di qualità.
La canzone fu ispirata da un articolo di giornale che trattava di un sedicenne chiamato Jeremy che si sparò sotto gli occhi della sua classe la mattina dell’ 8 gennaio 1991.
Veniva descritto dai compagni come un ragazzo triste e calmo.
Quella mattina arrivò in ritardo e venne mandato in segreteria per avere un permesso d’entrata.
Ritornò in classe con un revolver, si mise la canna dell’arma da fuoco in bocca e premette il grilletto prima che la sua insegnante o i compagni potessero reagire.
Una sua compagna dichiarò in seguito di avere letto di nascosto gli appunti di Jeremy nei quali scriveva di sentire una forte necessità di parlare dei suoi problemi e della sua vita ma di non sapere con chi farlo.
«L’idea venne da un paragrafo su un giornale il cui senso era: ti uccidi e fai un grande vecchio sacrificio cercando di ottenere la tua vendetta.
Questo è ciò che finisci per ottenere: un paragrafo su un giornale.
Diciassette gradi e nuvole in un quartiere suburbano; questo è l’inizio del video e questa è la stessa cosa che si vede alla fine, non fa differenza… niente cambia.
Il mondo continua e tu non ci sei più.
La miglior vendetta è vivere e mettere alla prova te stesso. Sii più forte di quelle persone. Così puoi fargliela vedere. È più o meno quello che ho fatto io.
Adesso tutti quelli che erano miei nemici vogliono essere miei amici e non capiscono perché invece io non gli dò più retta» (Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam).
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https://youtu.be/MS91knuzoOA (è necessario cliccare sul link e leggere l’informativa di YouTube per accedere – Ndr)
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Jeremy
At home, drawing pictures of mountain tops with him on top
Lemon yellow sun, arms raised in a V
And the dead lay in pools of maroon below
Daddy didn’t give attention
Oh, to the fact that mommy didn’t care
King Jeremy the wicked… oh, ruled his world…
Jeremy spoke in class today…
Clearly I remember pickin’ on the boy
Seemed a harmless little fuck
Ooh, but we unleashed a lion…
Gnashed his teeth and bit the recess lady’s breast…
How could I forget?
And he hit me with a surprise left
My jaw left hurtin’… ooh, dropped wide open
Just like the day… oh, like the day I heard
Daddy didn’t give affection, no…
And the boy was something that mommy wouldn’t wear
King Jeremy the wicked… oh, ruled his world
Jeremy spoke in class today…
Woo…
Try to forget this… try to forget this…
Try to erase this… try to erase this…
From the blackboard…
Jeremy spoke in class today…
Jeremy
A casa, disegnando figure di cime montuose… con lui in cima
In un sole giallo fosforescente… braccia alzate a forma di V
Ed i morti giacciono in pozze di sangue rappreso giù in basso
Papà non prestava attenzione
Al fatto che mamma non si preoccupasse
Re Jeremy il malvagio… dominava il suo mondo…
Jeremy ha parlato in classe oggi.
Ricordo chiaramente quando stuzzicavano il ragazzo
Sembrava un inoffensivo coglioncello
Ma scatenammo un leone…
Digrignò i denti e morse l’incavo dei seni dell’insegnante…
Come potrei dimenticare?
E mi colpì con un sinistro che mi colse di sorpresa
La mia mascella era dolorante… Caddi a bocca aperta…
Proprio come il giorno… come il giorno in cui ho saputo…
Papà non era affettuoso, no di certo…
Ed il ragazzo era qualcosa di cui la madre non si curava
Re Jeremy il malvagio… dominava il suo mondo
Jeremy ha parlato in classe oggi.
Woo…
Cerco di dimenticare tutto questo… cerco di dimenticarlo…
Cerco di cancellare tutto questo… cerco di cancellarlo…
Dalla lavagna…
Jeremy ha parlato in classe oggi…
Sandro Russo
13 Marzo 2022 at 15:26
Le canzoni per la domenica proposte da Luciana non sono mai semplici canzonette: sempre propongono un problematica, dischiudono su mondi sconosciuti una finestra che, per quieto vivere, manteniamo ben serrata.
Così stavolta con Jeremy, sullo sgradevole mondo del bullismo a scuola, con esiti a volta tragici, come mostrano le cronache.
Non conoscevo questa canzone dei Pearl Jam, ma la band sì, molto bene e Eddie Vedder è tra i miei preferiti dal tempo della colonna sonora del film Into the Wild, scritto e diretto da Sean Penn (2007), basato sul libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme: un’altra storia (vera) di disadattamento con esiti drammatici.