.
La Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo riapre dopo pochi giorni per dare ospitalità ad un altro grande: due giorni fa se ne è andato, sottovoce, l’ultimo grande interprete della canzone napoletana; dopo una vita dedicata alla musica, vissuta sempre con eleganza, Fausto Cigliano, classe 1937, ottantacinque anni compiuti da due giorni, ci lascia nel rumore assordante di tanta “musica”, sinceramente lontana anni luce da quella da lui celebrata con eleganza, garbo e inattaccabili competenza e professionalità.
La musica napoletana piange l’ultimo maestro, che con la sua chitarra, la sua naturale eleganza, la sua maestria e la sua voce calda pastosa morbida ha interpretato tutti i capolavori della canzone napoletana.
Nel 1955 cominciò la collaborazione con la Rai e nel 1956 partecipò al Festival della Canzone Napoletana, con l’incarico di riassumere con voce e chitarra tutti i motivi in gara.
Nel 1959 approdò al Festival di Sanremo portando in finale con Nilla Pizzi la canzone Sempre con te, composta da Roberto Murolo. Qualche mese più tardi, sempre nel ’59, vinse il Festival di Napoli con Sarrà chi sa, cantata assieme con Teddy Reno.
Partecipò ancora alle edizioni del Festival di Sanremo del 1959, 1960, 1961 e 1962 e si ripresentò nel 1964 interpretando il brano E se domani, che diverrà un grande successo nella versione di Mina.
Fu autore di moltissime musiche anche per colonne sonore, fra cui ricordiamo quella utilizzata da Michelangelo Antonioni nel suo film Identificazione di una donna.
Ebbe successo anche col cinema. Ricordiamo, fra gli altri, Classe di ferro di Turi Vasile, Guardia, ladro e cameriera diretto da Steno, Ragazzi della marina di Francesco De Robertis e il precursore dei musicarelli [1] : Cerasella di Raffaello Matarazzo.
Nel 2009 John Turturro lo volle per il suo nostalgico film Passione, dedicandogli tutto l’episodio 15, in cui Fausto canta Marzo la lirica struggente di Salvatore Di Giacomo nella Cappella del Pio Monte della Misericordia davanti alla tela di Caravaggio Le sette opere della Misericordia posta nell’altare maggiore.
Nel 2015 il Comune di Napoli lo ha premiato per i 60 anni di carriera, nominandolo ambasciatore della musica napoletana nel mondo.
Caro Fausto, ti salutiamo con tanto affetto e ti auguriamo che l’ultima Scalinatella sia facile da salire e che da lassù la vista di Napoli e del suo mare sia magnifica. Grazie
Nota
[1] – Il musicarello è il nome di un sottogenere cinematografico italiano che ha due caratteristiche fondamentali: la prima consiste nel mettere in scena un cantante di fama e il suo nuovo album discografico; la seconda è il riferimento costante alla moda e alla gioventù. Il nome unisce le parole musica e Carosello. Nelle trame vengono affrontati in modo abbastanza convenzionale contrasti generazionali. Il musicarello può essere definito l’antesignano del videoclip musicale, un modo per portare al cinema gli adolescenti attirati non tanto dalla trama quanto dalle esibizioni dei cantanti. I film nascono infatti da accordi tra case discografiche e cinematografiche.