di Giuseppe Mazzella di Rurillo
.
Fu una illuminazione come quella di San Paolo sulla strada di Damasco.
Si era alla fine degli anni ’60. Covava sotto la cenere il fuoco della contestazione giovanile del ’68.
Tutto si dica della contestazione del ’68 ma non che quella generazione giovanile non fu colta. Era una gioventù che studiava e pur contestando – la scuola, l’università, la società -, prima di aprire bocca sapeva quello che voleva dire.
Leggeva ed esprimeva contestazioni contenutistiche anche se c’erano nei discorsi delle infuocate assemblee dei coraggiosi leader molti slogan, velleitarismi e molte fughe in avanti.
La passione politica nacque nelle scuole e nelle università.
Qualcosa nell’aria (2012) di Olivier Assayas
La classe operaia va in paradiso (1971) di Elio Petri [nella foto Salvo Randone (Militina) e Gian Maria Volonté (Lulù)]
The Dreamers. Il film di Bertolucci (2003) sul ’68 francese
Ma quali sono i tempi della politica?
La folgorazione per me fu una osservazione del giornalista Augusto Guerriero, il più bravo negli anni ’50 e ’60 di politica estera sul Corsera. Aveva una rubrica su Epoca, settimanale prestigioso della Mondadori, intitolata Le memorie dell’epoca, e si firmava con lo pseudonimo “Ricciardetto”.
Augusto Guerriero (1893-1981)
In un numero degli anni ’60 ricordò una conferenza stampa degli anni ’50 del presidente francese Auriol (1), dove Guerriero pose una domanda sulla riunificazione della Germania.
– Si farà – rispose Auriol.
Ma Guerriero replicò: – Signor presidente non basta dire “si farà”. Bisogna dire quando si farà. Perché se fra 10 anni è giusto dire oggi “si farà”, ma se fra 20 anni è più corretto dire oggi “non si farà”.
Perché le previsioni in politica valgono nel giro di una generazione. Quello che accadrà fra 20 anni è come dire non accadrà mai.
Ho citato a memoria e sono passati oltre 50 anni da quella lettura di Epoca.
Per me fu illuminante: la politica si fa nel tempo breve, non nel tempo lungo.
Si fissano i tempi: questa cosa si fa in sei mesi. Quest’altra in cinque anni. Quest’altra ancora in dieci.
Una generazione deve vedere realizzata una aspirazione, un progetto, una idea.
I sogni sono altre storie.
Giuseppe Mazzella – Direttore de Il Continente
Note
(1) – Vincent Auriol (1884 – 1966). Fu presidente della repubblica di Francia dal 16 gennaio 1947 al 16 gennaio 1954.
(*) – Le immagini, di copertina e nel testo, richiamano tre film sul ’68, da angolazioni molto diverse; Immagine di A. Guerriero, da Ischia News & Eventi