a cura della Redazione
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Pare che ormai si sia aperto il dibattito elettorale. Sempre sensibili al futuro di Ponza e a favorire la partecipazione dei cittadini, riteniamo doveroso dare spazio pubblico a chi voglia intervenire. Sul tema abbiamo ospitato Vincenzo Ambrosino e Mariano De Luca, Danilo D’Amico e adesso anche il gruppo dell’attuale opposizione. La lettera ai Ponzesi ci è pervenuta da Piero Vigorelli con richiesta di pubblicazione. Ovviamente siamo disponibili a rendere pubbliche anche tutte le altre iniziative che ci dovessero pervenire nonché i commenti che ne dovessero scaturire. E ci farebbe soprattutto piacere sentire e ospitare la voce degli attuali amministratori.
Milioni per cambiare Ponza: questione politica e questione morale. Appello per un buon voto
di Franco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo e Piero Vigorelli
Carissimi Ponzesi,
a maggio o a giugno si voterà per eleggere la nuova Amministrazione Comunale. Ci sono modi e modi per prepararsi al voto. L’attuale maggioranza può ad esempio sparare le ultime cartucce, per comprare il consenso con operazioni clientelari. L’attuale opposizione può sparare palle incatenate di demagogia. Non è il modo più salutare per decidere i destini di Ponza.
Questi pochi mesi che ci separano dal voto, infatti, sono cruciali per tanti motivi e soprattutto perché ci sono in ballo parecchi milioni di euro che decidono il futuro di Ponza.
Da oggi al voto, si apre quindi una “questione politica e s’impone anche una “questione morale”.
La questione politica
Ponza ha già perso i soldi del Pnrr per la connessione con la banda ultra larga, cioè Internet veloce e diffusa su tutto il territorio. “No gara, no soldi”. Siamo in buona compagnia con altre isole minori. Mal comune non è però mezzo gaudio. È una sconfitta.
Tremiamo al pensiero che Ponza, a causa di colpevoli pasticci del Comune, rischia la revoca dei finanziamenti del Ministero dell’Interno per la messa in sicurezza di Cala Fonte (si tratta di 1.490.207 euro) e per la ricostruzione della Villa Comunale di Zannone, distrutta dall’incuria del Parco (e sono 1.909.222 euro). Sarebbe una nuova cocente sconfitta. Dobbiamo aggiungere altre sconfitte, facendoci ancora del male? Ci sono infatti nuove opportunità, che sarebbe criminale perdere.
- Ponza può (noi diciamo: deve) partecipare al “Bando Borghi”, che stanzia oltre due milioni per ogni isola con meno di 5.000 abitanti.
Sono milioni destinati alla realizzazione di nuove offerte culturali, per interventi per fermare l’esodo invernale e addirittura per puntare a un ripopolamento dell’isola (il contro esodo). - Ponza può (e noi diciamo: deve) tuffarsi sui bandi per le “Isole verdi”, con la nostra isola che si vede già assegnati 14,5 milioni di euro sempre dal Pnrr.
Con questi soldi, si può ad esempio rifare tutta l’illuminazione pubblica con lampade a Led, completare il ciclo dei rifiuti, ripristinare le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana, incrementare l’energia solare, acquistare bici elettriche… - Il Pnrr assegna altresì al Ministero della Salute milioni per la telemedicina (al Poliambulatorio), e al Ministero dell’Interno milioni per la rigenerazione urbana.
- Altri milioni sono a disposizione dei Ministeri del Turismo e dei Beni Culturali, per iniziative mirate a incrementare l’offerta turistica e per differenziarla, ad esempio legandola alla storia di Ponza, aprendo al pubblico altre cisterne romane e organizzando sentieri e percorsi nei luoghi più affascinanti dell’isola.
- I piccoli Comuni come Ponza non hanno dirigenti all’altezza di districarsi nel groviglio delle norme del Pnrr. Da lunedì 7 febbraio, il Comune può (noi diciamo: deve) fare domanda d’accesso al “Fondo di Progettazione”, che è dotato di 320 milioni di euro e che fornisce professionisti per assistere il Comune nella redazione dei progetti e dei bandi di gara del Pnrr.
Questa pioggia di milioni che è in grado di cambiare in meglio la nostra Ponza, deve tradursi in progetti esecutivi, e questi progetti devono tassativamente essere presentati entro il 16 aprile (Isole verdi) o entro il 30 giugno (Pnrr).
Come si vede, il futuro di Ponza si decide proprio nelle settimane della campagna elettorale. E allora, la “questione politica” è questa:
l’attuale maggioranza e l’attuale opposizione, hanno il dovere “politico” di unire le competenze, per partecipare con successo all’ottenimento di questi finanziamenti milionari.
Il nostro è un appello per una collaborazione seria, e non per la solita “cabina di regia”, chiacchiere e distintivo, che a nulla può servire in concreto. Chiediamo di costruire – subito – una collaborazione operativa per il bene di Ponza. Guai a lasciarci sfuggire questi finanziamenti.
L’attuale maggioranza e l’attuale opposizione, da sole non possono farcela. Se unite, possono farcela.
E la maggioranza che verrà dopo il voto, entro il 2026 dovrà realizzare e portare a termine i progetti e i lavori che oggi, insieme, decideremo che sia giusto fare, per il bene di Ponza.
La questione morale
Spesso le vigilie elettorali sono occasioni per le operazioni clientelari “last minute”.
Abbiamo appreso, ad esempio, che il Comune intende assumere sette nuovi dipendenti. Molto bene. Ovviamente, occorre un regolare concorso pubblico. Ora, dei concorsi pubblici o delle gare d’appalto indetti dal Comune, con esiti che hanno premiato sia i parenti stretti e sia gli amici del giaguaro, siamo francamente stufi.
Siamo vigili, – allusione? -, e chiediamo con forza che questi concorsi siano rinviati a dopo il voto.
Abbiamo ancora appreso che alla già oscena soluzione del Comune a favore del “Rifugio dei Naviganti”, si vuole aggiungere un’ulteriore infamia, consentendo al ristorante di quadruplicare l’occupazione del suolo pubblico con altri 310 metri quadrati. Sarà che un’illegalità tira l’altra… La maggioranza se lo levi dalla testa.
Abbiamo poi notato che il Comune ha deciso di pagare alla Diodoro, la ditta dei rifiuti, le fatture dei mesi di febbraio e marzo dell’anno scorso. Questo vuol dire che il vincitore delle elezioni si troverà sul collo un debito arretrato di oltre due milioni di euro con Diodoro.
E questi milioni si aggiungono ad altri consistenti debiti da onorare, dall’incredibile mutuo bi-milionario per ricostruire il “Pallone”, a decine di fatture non pagate a varie ditte e a decine di parcelle di avvocati.
E allora, la “questione morale” è questa:
la corsa alle marchette, l’assumere altro parentado, il “rifugiarsi” in nuove illegalità, l’avvelenare i pozzi con una valanga di debiti lasciati in eredità, sono operazioni semplicemente squallide, che nessuno può tollerare e che distruggono il futuro di Ponza..
S’impone quindi un vero “semestre bianco” dell’attuale maggioranza, un dignitoso “stop” a queste e ad altre simili schifezze.
E’ il nostro appello per un buon voto e per preparare insieme il futuro di Ponza e dei Ponzesi.
Poi, alle urne vincerà il migliore.
vincenzo
8 Febbraio 2022 at 18:52
L’appello della minoranza consiliare va senz’altro condiviso. La maggioranza e l’opposizione hanno il dovere di collaborare per cercare di arrivare a “questa pioggia di milioni che è in grado di cambiare in meglio la nostra Ponza, e che deve tradursi in progetti esecutivi, e questi progetti devono tassativamente essere presentati entro il 16 aprile (Isole verdi) o entro il 30 giugno (Pnrr)” – come scrive la minoranza.
Il Gruppo RPS (Residenza Protezione Speciale) chiede al Sindaco e alla sua Maggioranza di accogliere favorevolmente la disponibilità di collaborazione da parte della minoranza.
Piero Vigorelli
9 Febbraio 2022 at 05:53
Brevissima postilla ricevuta in Redazione (ieri, 8 Feb 2022, h. 17:45)
Grazie per la pubblicazione.
Piccola nota: Vigorelli è fuori
dalla mischia elettorale.
Tano Pirrone
10 Febbraio 2022 at 10:23
Ho letto con molta attenzione la lettera del gruppo vigorelliano. Non bisogna essere del posto per dare un giudizio. I problemi sono esposti con la chiarezza tipica di chi conosce perfettamente il problema, senza giri di parole e genericità; il che induce a pensare che anche le proposte siano corrette, e – come diceva il Grande Timoniere – in un determinato momento non può che esserci che una linea e quella sola. Bene, quella indicata nel documento mi sembra praticabile e coerente, oltre che unica.
Esiste un problema. Accettandola, i cani nomadi al governo della res publica ponzese perderebbero il Comune. Ma lo perderanno comunque, anche assumendo parenti e amici e pagando tutte le bollette, le fatture lasciate a muffire fino ad ora… In altri tempi, il popolo li avrebbe linciati. In democrazia non si può fare, purtroppo. Se avessi voce in capitolo in Ponzaracconta da domani farei fuoco e fiamme per realizzare quanto proposto nel documento.