di Paolo Iannuccelli
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Ventotene 12 gennaio – Bandiere a mezz’asta oggi davanti l’ingresso il palazzo municipale di Ventotene. La comunità isolana, incredula e addolorata, ha voluto condividere il vuoto che da questa mattina ha attaccato la politica italiana, quella con la “P” maiuscola: la prematura scomparsa del presidente del parlamento Europeo ed ex giornalista del Tg1 David Sassioli.
“Ci ha lasciato all’improvviso un amico e un sostenitore della “memoria” e del ruolo di Ventotene nell’ispirazione di un’Europa dei popoli, vicina e prossima ai bisogni delle persone”. Così Gerardo Santomauro, il Sindaco di Ventotene, ha voluto commemorare Sassoli, fortissimamente legato alla seconda isola pontina dove 80 anni fa nel periodo più buio della seconda guerra mondiale è stata profetizzata da tre antifascisti in esilio con la pubblicazione del “Manifesto” la nascita dell’Europa Libera ed unita.
Questo legame è stato consolidato poco più di due anni fa, il 9 febbraio 2020, quando a Bruxelles, prima che scoppiasse l’emergenza pandemica, il compianto presidente del parlamento europeo David Sassoli aveva ricevuto dalle mani del sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro il premio “La Chiave d’Europa” che, indetto dal comune e dall’Associazione “La nuova Europea”, intende sottolineare l’impegno di alcune autorità a favore dell’Europa Unita ma anche quello che Sassoli “da sempre infonde nel promuovere le riforme europee, l’integrazione, la lotta ad ogni forma di fascismo e razzismo”
Si è trattato di un riconoscimento prestigioso, basti ricordare che nel 2019 il premio era stato conferito al presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.
“Ventotene – aveva spiegato il sindaco Santomauro – ha un’ambizione: ricordare alle istituzioni il cuore dell’Europa” ed “essere un punto di riferimento per far sì che quest’Europa non smarrisca la sua identità. Perché il rischio più grave è questo”, ossia che l’Ue “perda l’umanità e il senso fondamentale della sua genesi, che è mantenere la pace”.
Il sindaco Santomauro guidava una delegazione composta dal delegato per il recupero del carcere borbonico di Santo Stefano, l’assessore Francesco Carta, ma anche da un gruppo di studenti della “Scuola d’Europa” che avevano partecipato ai laboratori di cittadinanza sull’isola pontina a partire dal 2017 e che ogni anno fanno da tutor ai nuovi coetanei coinvolti nell’esperienza formativa a Ventotene. Gli studenti avevano presentato al presidente Sassoli una sintesi del lavoro svolto in questi anni, in linea con le priorità indicate dal Parlamento Ue per l’imminente conferenza sul futuro dell’Europa: i valori europei, i diritti e le libertà fondamentali, gli aspetti democratici e istituzionali dell’Ue, le sfide ambientali e la crisi climatica, la giustizia sociale e l’uguaglianza, le questioni economiche e occupazionali, la trasformazione digitale, la sicurezza e il ruolo della Ue sulla scena mondiale. Al presidente Sassoli, inoltre, era stata consegnata una copia de “Il Manifesto” di Ventotene per l’Europa libera ed unita” e considerata “la patria dei diritti dell’uomo”.
David Sassoli era un frequentatore dell’arcipelago delle isole ponziane dove ha lasciato un ricordo indelebile.
A Ponza lo ricordano come turista che prediligeva, in compagnia dei familiari, l’Hotel Ortensia nella quiete di Le Forna ed i suoi bagni alle piscine naturali. Era cortese con tutti, turisti e isolani.
La morte del giornalista e presidente dell’assemblea di Strasburgo è stata un brutto colpo per la comunità di Ventotene che aveva riconosciuto in Sassoli qualità come la lealtà, la competenza ed una profonda umanità.
A Ventotene fu redatto il famoso Manifesto per un ‘Europa Libera e Unita a cura di Spinelli, Rossi e Colorni durante il confino fascista.
Davide Sassoli è stato un presidente pacifista, profondamente europeista che in anni difficili ha tenuto alta la bandiera dei valori fondanti dell’Unione.
Il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro sul suo profilo Facebook l’ha ricordato in questi termini: “Ci ha lasciato un amico elevato dell’isola, che la apprezzava non solo per la sua indiscutibile bellezza ma quale sostenitore dei programmi di recupero della memoria storica che la nostra amministrazione comunale ha perseguito sin dal suo insediamento, pensando e proponendo la centralità dell’Europa per un futuro più giusto ed equo. David Sassoli è stato uomo giusto, un politico semplice ed onesto, una persona che ha avuto a cuore la storia e la memoria della nostra piccola roccia nel mare”.
Sassoli si era interessato più volte – insieme al commissario straordinario del governo Silvia Costa – al recupero del notissimo carcere borbonico del’isola di Santo Stefano per trasformarlo in un Centro di Studi rivolti a valorizzare il concetto di Europa Unita, aperto a giovani di tutto il mondo.