Ambiente e Natura

Epicrisi 354. Il meglio deve venire

di Francesco De Luca

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Indotto ad una riflessione mirata sugli articoli che il Sito pubblica, i contributi mi appaiono fortemente polarizzati su due estremi. C’è l’ambito isolano e l’ambito altro.

Il primo, quello isolano, è animato da inviti, appelli a che talune vicende, che il paese avverte come problematiche, trovino spiegazioni e chiarimenti. Ma invano, il silenzio sembra d’obbligo. Dalle stanze istituzionali dell’isola si rifugge dal colloquio. Non se ne conoscono i motivi ma devono essere seri se la comunità di Ponza, pur godendo di un Sito in cui possono essere divulgati le decisioni e i pareri  conseguenti, non se ne può avvantaggiare perché viene ignorato. Ne consegue che, allorché si parli delle vicende isolane lo si fa o per allusione o per provocazione. Questa seconda viene giustamente ignorata. La prima rimane nel vago, non esplicita le ragioni con puntiglio, sperando che così, edulcorata, riesca a ricevere una risposta. Purtroppo anche qui senza successo. Con danno dell’isola e della crescita civica degli isolani.

Questo disappunto lo ripropone Luigi Dies nel suo Il ‘Pachiderma’, i daini e Zannone, seguito da Campa cavallo! Le domande ancora senza risposte. L’allusione qui parte da lontano, pensate… dall’illustre Catone il Censore – 234 avanti Cristo. Per dire cosa? Per dire che… no, non ve lo dico. Leggete l’articolo e capirete.

E’ d’obbligo partecipare le condoglianze per la morte di Clara Mazzella e di Gildo Mazzella.

Da contrappunto fa la poesia di Antonio De Luca Della sirena Partenope che trova la sua esposizione.

E di Greta? Cosa dire di Greta che è nata a Bassano del Grappa? E’ ponzese, e le diamo il nostro caro saluto. Benvenuta fra noi Greta!

Eppoi ci sono i ricordi di Pasquale Scarpati, di quando la sua famiglia gestiva un negozio alimentare giù la Banchina Di Fazio. Propone Alimenti preziosi- L’ olio.

Silverio Lamonica si cimenta col dialetto ponzese nel ‘U cazzemarino. Il titolo la dice lunga ma il resto ancora di più.

Silveria Aroma confessa qualcosa sulla sua quarantena da Covid. Non ne è affatto dispiaciuta! Chiusa in casa cura i suoi voli poetici che… speriamo presto di gustare.

Salutano la partenza dalla vita di un amico, Ciao Nanni, Domenico Musco ed Emanuela Siciliani. Un ‘ponzese’ nell’animo!

L’altro estremo segue le vicende nazionali e internazionali. Si muove negli interessi di chi scrive e che pensa potrebbe entrare nei favori dei lettori.

Questa settimana però c’è un articolo che lega i due estremi, è quello di Rosanna Conte Non è solo colpa di Berlusconi. Va letto e condiviso se non altro per dare sfogo all’indignazione che bisogna provare per queste manifeste indecenze della nostra vita politica.

Anche il contributo di Giuseppe Mazzella tocca i due estremi: quello ponzese e quello nazionale. Tratta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: il gigantesco strumento di rinnovamento degli Stati dell’Unione Europea che interessa anche l’Amministrazione isolana. Giuseppe Mazzella appare ‘ottimista’. Individua un fattore gestionale per il PNRR affinché possa far sentire i suoi benefici effetti sulla vita dei Ponzesi: muoversi subito… E’ una parola! Individua anche un settore della vita economica isolana determinante per i benefici effetti sulle casse comunali: gli arenili e i pontili. Dovrebbero essere rivisti nelle autorizzazioni e nella gestione. E’ come dire che ci vorrebbe un altro ‘Papa’. E’ tutto dire!

Sul lato dell’altro brillano i due contributi di Giuseppe Mazzella di Rurillo. Nel primo Il borgo di Celsa, il fascino senza tempo, presenta la sua isola tidale. Cosa? Isola tidale! Leggete l’articoletto se non comprendete l’aggettivo. E’ un invito a visitare la sua Ischia. No, meglio, a conoscerne la bellezza carica di storia. Il secondo I miei primi cinquant’anni, attesta la passione che ancora anima il suo scrivere da giornalista sui fatti della sua terra.

Questa terra è la mia terra (1) e (2) di M. Patrizia Maccotta e Cassirese porta lontano nel tempo, nella storia, nell’intimo delle nostre attuali convinzioni politiche. E ci fa riflettere che forse i rapporti fra Israele e la Palestina, se nella storia avrebbero potuto trovare vicinanza, oggi no, oggi sono ancora lontani.

Gli autori dialogano affabilmente dai due fronti contrapposti. E’ toccante il loro scambio perché essi privilegiano soffermarsi e prospettare traguardi non politici bensì umani. E’ beneaugurale la loro visione ma non realistica.

Ad una simile conclusione scettica porta la lettura di Europa- Resto del mondo. I fattori che determinano i rapporti politici sono influenzati dalle idee ma anche dai rapporti economici e da quelli produttivo-industriali, per cui l’Europa oggi deve difendere la sua identità e far brillare i valori della sua Storia nei confronti del Mondo.

Altra Storia, seppur storia… quella in cui ci trasporta brevemente Fabio Lambertucci con la sua nota su La Napoli di Miguel Cervantes.

Più vicini temporalmente sono i ricordi di Amelia Ciarnella ne L’angolo di Lianella: Il mio antenato Nicola e Il Giubileo.

Tornando al nostro territorio, Luisa Guarino segnala in Polisena, un produttore pontino per ‘Ci vuole un fiore. Italian Green’, un programma televisivo centrato su esempi virtuosi di sostenibilità ambientale

Dall’Ente Parco Nazionale di San Felice Circeo è comunicato un divieto temporaneo di accesso notturno, relativo alla nota vicenda dei daini. E, di rimando, è scattata la promozione: Partire alla carica per le adozioni dei daini di Annalisa Maddy Macchioni e Piero Vigorelli.

Un ricordo personale dedica Roberto Landolfi a Piero Cerato: Una mattinata, una lezione, la memoria di Piero Cerato. La ragione sta tutta qui: la differenza fra il curare e il prendersi cura delle persone. Al medico Roberto Landolfi questa lezione è risultata illuminante, e lo ha voluto rimarcare.

Peter Bogdanovich esce di scena: un regista che avrebbe meritato più credito a Hollywood, e Tano Pirrone ne traccia un ricordo alla sua maniera.

Silverio Guarino ha molta voglia di leggere e poco tempo per farlo. Presenta una soluzione a questo problema: Fast lecture’ e ‘slow lecture’.
Spero che questa epicrisi non gli sia indigesta.

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