di Maria Silvia Pérsico
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Dopo tanti sforzi Silverio riuscì ad aprire un piccolo magazzino e cominciò a progredire rapidamente. Portava direttamente da Buenos Aires e dall’Europa la merce che non esisteva nella città, e dopo alcuni anni il suo locale arrivò ad essere il più grande della zona e mostrava un grande potenziale. Vendette i suoi carri e con i soldi che risparmiava iniziò a comprare case e terreni nella regione. Lavorò con questa modalità per dieci anni finché, già stanco, decise di vendere il magazzino e comprò un deposito di foraggio.
I quattro figli che ebbe con Juana sono tutti nati a Ingeniero White: Silverio (1904- 1.09.1952), Aída (30.06.1907-21.09.1992), Elida (18.06.1909- 6.07.1990) e Zulema (3.7.1915- 12.3.2005).
La familia Mazzello(1928) Sentados, de izq. a der. Elida, Aída, Silverio y Zulema. Parados: Silverio (h), Orlando y Juana.(Foto Flia. Loyarte)
Silverio era un uomo di gusti raffinati e appassionato di cinema e di teatro. Nel 1909 costruii e guidò personalmente la prima impresa di teatro e cinematografo sorta in White, il cine e teatro “Aída”, precursore di quello che attualmente esiste, dove si incontravano le famiglie per godersi una gran varietà di spettacoli.
Frontis de l’antiguo Cine y teatro Aída e nel que se inscribe el año de su creación, 1909
Nel 1916 Silverio ebbe il desiderio andare in Italia ma la guerra non glielo permise e allora decise di stabilirsi definitivamente a Buenos Aires; affittò il cinema e vendette il deposito di foraggio. Si propose di dare una spinta ai suoi affari e iniziative commerciali per dedicarsi a fondo alla coltivazione e vendita di patate, semi e cereali.
Viaggiò nella zona di produzione di Mar del Plata, fattoria per fattoria e cercò di conoscere in profondità questo campo. Alla fine del suo giro comprò 1500 sacchi di patate con cui fece un’ ottima operazione economica. Lavorò sodo, approfittò addirittura dei giorni festivi e di riposo per viaggiare attraverso il resto del grande Paese con l’obiettivo di operare economicamente in diversi punti del territorio.
Benché Silverio si fosse stabilito a Buenos Aires non si staccò mai dalla città di Ingeniero White e nemmeno dalle problematiche del suo porto. Scrisse su questo tema per diversi giornali come La Razón, La Prensa, Il Giornale d’Italia y La Nación ed fu membro della Sociedad San Silverio di Ingeniero White.
Nel 1922 è nominato Presidente del Tribunale Arbitrale della Camera per il commercio delle patate. Per fare crescere i suoi affari e dopo aver lavorato per tutta la nazione nominò rappresentanti in Río de Janeiro, Santos e San Pablo e commerciò con Bolivia, Paraguay, Uruguay, Perú ed altre nazioni latino-americane. Successivamente allargò il suo raggio d’azione e si trasformò in produttore. Così iniziò importanti piantagioni di patate nelle zone di Balcarce e Bahía Blanca e in un breve periodo di tempo arrivò ad essere il più prestigioso importatore ed esportatore di patate tanto da essere chiamato “Il re delle patate”. Inoltre, diventò autorità riconosciuta nella Camera Commerciale delle Patate e membro del Direttorio della Società Astengo Morando Ltd.
Nel quartiere di La Boca, in via Juan de Dios Filiberto, comprò il Mercato Garibaldi che era lo spazio dei suoi giochi d’infanzia. Questo mercato era stato mattatoio a ciel aperto sviluppandosi dopo come il primo “frigorifico” (stabilimento per la conservazione a freddo della carne) Ancora preserva nella facciata il nome di Mazzello. Pare che la famiglia Mazzello fosse la proprietaria originale di questo “frigorífico” e dopo alcuni anni avrebbe venduto la metà dello stabilimento e l’altra fu divisa creando posto per 66 banchi di mercato.
Su una mappa del 1895 veniva già stampato il Mercato Garibaldi come si conosceva in quel tempo.
Nel 1928, con 49 anni, andò in Europa con il vapore Giulio Cesare con Juana, Elida e Zulema.
Nelle fotografie: Pranzo nel ristorante «Zi Teresa Fusco» di Napoli. In Piazza San Marco, Venezia. (Gent. Flia. Pérsico)
Silverio Mazzello (2). In versione originale
Después de mucho esfuerzo pudo abrir un pequeño almacén de ramos generales y empezó a prosperar rápidamente. Silverio traía directamente de Buenos Aires y de Europa la mercadería que no existía en plaza, por lo que después de unos años llegó a ser el más grande del pueblo y con un gran potencial. Ya había liquidado sus carros y con el capital que ahorraba empezó a comprar casas y terrenos en la zona. Trabajó así diez años y al cabo de este tiempo y cansado vendió el almacén y compró un depósito de forrajes.
Sus cuatro hijos con Juana nacieron en White: Silverio (1904 – 1.9.1952), Aída (27.6.1905 – 21.9.1992), Elida (18.06.1909 – 6.7.1990) y Zulema (3.7.1915 – 12.3.2005).
Silverio era un hombre de gustos refinados y apasionado por el cine y el teatro. En 1909 hizo construir y dirigió personalmente la primera empresa de teatro y cinematógrafo establecida en White, el cine y teatro “Aída”, precursor del que actualmente posee Ing. White y donde se reunían las familias a disfrutar de una gran variedad de espectáculos.
En 1916, cansado y no pudiendo ir a Italia por la guerra, Silverio decidió radicarse definitivamente en Buenos Aires. Entonces alquiló el cine y vendió el negocio de forrajes y se propuso dar mayor impulso a sus negocios e iniciativas y dedicarse intensamente a las consignaciones de papas, semillas y cereales. Para ello recorrió la zona de producción en Mar del Plata, chacra por chacra, e interiorizarse del tema. Al final de su viaje había comprado 1500 bolsas de papa con las que hizo un buen negocio. Como le faltaba clientela y conocimientos del ramo y para adquirirlos aprovechaba los sábados y feriados y hacía viajes por el interior del país y hacer negocios en cada estación. Recorrió por ello todo el país.
Aunque radicado en Buenos Aires, Silverio no se desligó de White ni de la problemática del puerto. Dio testimonio de ello escribiendo para los diarios La Razón, La Prensa, Il Giornale D’Italia y La Nación). Formó parte de la Sociedad San Silverio de Ingeniero White.
En 1922 Silverio fue nombrado Presidente del Tribunal Arbitral de la Cámara de Papas por cuatro años
Para ampliar su negocio y después de operar por todo el territorio nacional nombró representantes en Río de Janeiro, Santos y San Pablo y comerció con Bolivia, Paraguay, Uruguay, Perú y otros países latinoamericanos. Luego ensanchó su radio de acción y se hizo productor e inició importantes plantaciones de papas en la zona de Balcarce y de Bahía Blanca. En poco tiempo llegó a ser el más prestigioso importador y exportador de papa. Llamado “el rey de la papa”, fue autoridad reconocida en la Cámara Comercial de Papas e integrante del Directorio de la Sociedad Astengo Morando Ltda.
En el barrio de La Boca-calle Juan de Dios Filiberto, compró el Mercado Garibaldi, lugar de sus juegos de infancia, al que después vendió. El lugar había sido matadero a cielo abierto y luego frigorífico, quizás el primero de la ciudad. Todavía guarda en la fachada el apellido familiar. Al parecer, la familia Mazzello era la dueña original del frigorífico y con los años vendió la mitad del predio. La otra parte se dividió en propiedad horizontal y se formaron 66 puestos. En un mapa de 1895 ya figuraba el Mercado Garibaldi tal como era en aquel tiempo.
En 1928, a los 49 años, viajó a Europa en el barco «Giulio Cesare» con Juana, Élida y Zulema.
Nel 1928, con 49 anni, andò in Europa con il vapore Giulio Cesare con Juana, Elida e Zulema. Nelle fotografie: Pranzo nel ristorante «Zi Teresa Fusco» di Napoli. In Piazza San Marco, Venezia. (Gent. Flia. Pérsico)
[Silverio Mazzello. Una storia di emigrazione (2). il successo economico – Continua]
Giuseppe Mazzella di Rurillo
4 Dicembre 2021 at 13:02
La storia di un “Mazzello”
La storia di Silverio Mazzella é da diffondere. Un seme che è cresciuto di un esponente del popolo minuto. I Mazzella da Campagnano – un villaggio agricolo di Ischia – di cui un “ceppo” va a colonizzare Ponza nel 1734. Oggi il miglior vino bianco d’Italia è fatto da Antonio Nicola e Vera a Campagnano. Nei terreni e fra le “parracine” lasciate oltre 200 anni fa da Mattia. Altro che Agnelli! Questa è una grande famiglia che si è diffusa nel mondo e cambia, per errore, anche la lettura ultima del cognome!