di Rosanna Conte
.
“Un tema importante di rilevanza strategica emerso al Tavolo di oggi è quello dell’implementazione e qualificazione dei collegamenti via mare, non solo nell’arcipelago pontino ma anche integrato con il territorio campano, con attenzione specifica alla mobilità sostenibile e al miglioramento dei trasporti. A questo fine ho preso l’impegno di assumere una iniziativa in tal senso con le Regioni interessate”.
Sono le parole di Silvia Costa, Commissaria per il recupero dell’ex-carcere di S. Stefano, pronunciate ieri, 2 dicembre, al Tavolo Istituzionale Permanente delle Amministrazioni Pubbliche che hanno firmato il Contratto Istituzionale Sviluppo di Santo Stefano-Ventotene.
Per ora sono parole, ma noi speriamo che diventino fatti. E potremmo scommetterci perché Silvia Costa sta procedendo rispettando i tempi del cronoprogramma e, lavorando al suo incarico specifico, non perde di vista il contesto. Anzi. Consapevole dell’importanza del suo ruolo, si fa promotrice di azioni di sistema che prevedono collaborazione tra amministrazioni statali e regionali diverse con una prevedibile ricaduta positiva sulle isole dell’arcipelago, ma anche sulle altre piccole isole.
“Abbiamo inoltre attivato azioni di accompagnamento della Comunità di Ventotene, estendendole a altre realtà territoriali, per presentare misure a sostegno dell’imprenditorialità, insieme a Lazio Innova e Invitalia imprese”
C’è da dire che se una comunità non prende iniziative in proprio, può raccogliere solo briciole dalle iniziative altrui. Ad esempio, mentre il nostro Museo ancora non si capisce che fine debba fare, a Ventotene:
“Il Tavolo è stato anche informato della costituzione del Comitato tecnico scientifico museologico dei percorsi espositivi di Santo Stefano di Ventotene, insediato presso la Direzione Generale Musei del MiC, il cui esito costituirà la base del progetto museografico e dell’allestimento museale e della definizione del Logo e dell’immagine coordinata del Progetto.
Quindi Ventotene avrà anche un museo aggiornato e, considerata la tematica entro la quale andrebbe a costituirsi, riguarderà molto probabilmente la carcerazione e il confino.
Ponza non pensa minimamente ad attrezzarsi in questo senso. Eppure sul tema confinario avrebbe parecchio per allestire un museo diffuso. E sarebbe unico in Italia.
Per chi voglia leggere per intero l’articolo da cui sono stati tratti i periodi in corsivo:
Agenzia CULT | Ex carcere S.Stefano, riunito il Tavolo Istituzionale Permanente (agcult.it)
Gennaro Di Fazio
4 Dicembre 2021 at 22:19
Sono molto amareggiato per quel che dice Rosanna Conte quando asserisce che “Ponza non pensa minimamente ad attrezzarsi in questo senso”, riferito al museo sul confino; perché sa bene che questa estate abbiamo avuto degli incontri, dove era presente anche Lei, finalizzati a tale scopo; e sa anche che ci si sta attivando per modificare una vecchia delibera che prevedeva appunto la creazione del museo. Purtroppo non basta volere le cose, ci sono gli intoppi burocratici, la mancanza di tempo e, nel caso specifico, l’inagibilità dei cameroni, dove il museo dovrebbe essere allocato, a causa di lavori ancora in corso. Durante il mio breve mandato di assessore alla cultura ho potuto notare tante critiche e/o indifferenze, ma poca partecipazione materiale e culturale… e adesso anche bugie. Avrei preferito che l’accusa fosse stata di incapacità, ma non certo di disinteresse alla questione “Confinati”. Il sottoscritto ha molto materiale e si è sempre interessato al periodo del ventennio a Ponza. Ha anche prodotto, su questo sito, l’articolo “Le donne ponzesi nel ventennio”, oltre a rappresentazioni pubbliche sullo stesso argomento, da solo ed insieme a Gino Usai e se non ricordo male anche in occasione di un tuo (riferito a Rosanna Conte) Convegno. In una rappresentazione pubblica a Le Forna, feci l’intervista, ripresa da Rossano, all’ex fidanzata di Pertini, in riferimento al periodo del confino a Ponza e a al loro incontro quando Pertini divenne Presidente della Camera. Purtroppo vige la cultura della critica, senza sapere, senza aspettare e senza partecipare, come ho potuto costatare in tante occasione in cui mi sono impegnato. Certo non vale per tutti, ma sono pochi coloro che mi hanno dato una mano. Mi si dirà che l’assessore sono io, così come si dirà degli altri che hanno un incarico istituzionale; tuttavia mi sia concesso dire che se vogliamo dare un aiuto reale alla nostra Isola, è necessario uscire dalla cultura delle deleghe e dedicare anche un po’ del proprio tempo per la causa comune. Finisco con un appello: purtroppo ho diversi incarichi e poco tempo a disposizione, chi può e vuole mi dia una mano, nelle idee e nei fatti. Grazie.
Gennaro Di Fazio
Rosanna Conte
4 Dicembre 2021 at 22:56
Caro Gennaro, forse ho un po’ esagerato nel dire che non si pensa “minimamente”, perché in fin dei conti qualcuno (tu) ci pensa. La mia affermazione non era diretta alla persona dell’assessore, ma alla compagine amministrativa che non riesce a produrre risultati per la comunità. Il problema grosso è quello che hai indirettamente detto: manca il lavoro d’insieme che può esserci solo se c’è una progettualità condivisa, altrimenti chi ha “lo spirito d’iniziativa” se la deve vedere da solo e la burocrazia diventa una montagna insormontabile.