di Francesco De Luca
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E’ proprio vero… sono le persone che caratterizzano il tempo e non viceversa. Detto a chiare lettere: il giorno non prende colore dalle nuvole per cui è grigio, né dalla pioggia per cui è noioso, né dal sole per cui viene giudicato splendente. No… sono le persone che incontri a renderti la mattinata piacevole o il pomeriggio curioso.
Come sono arrivato a questa conclusione? Beh… giudicate voi.
Scendo, verso le dieci, e a Giancos incontro zi’ ‘Ntunino. E’ stravolto. Parla parla… e non si ferma. Cosa dice? Dice che nella strada dai Conti a Santa Maria ha incontrato Vincenzo. Non scende quasi mai perché indaffarato nel suo laboratorio. Lo chiamano infatti ‘u taccariello.
Giù, dove la stradina spiana in via Pezze, ha incontrato Peppe. Peppe ‘u ualletino per via del suo collo allungato.
Alla fermata dell’autobus c’erano Filippo ‘u sciancato e Ciccio ‘u minorchio. Dovevano andare dal dottore per la terza dose anti-Covid.
Un saluto veloce e ciascuno prende la sua via.
Sotto il tunnel zi ‘Ntunino vede davanti a sé Giovanna ‘a pacchiana con la figlia, Sisina ‘a pacchianella.
Quattro passi insieme e ‘Ntunino s’è fermato dal fruttivendolo Totonno fracedumme.
Comm’è e comme nun è si è scivolati a parlare della caccia. Qualche colombaccio, qualche maravizze (tordo), niente di serio. Lo conferma pure Ciccillo quatte botte, con l’avallo del fratello minore, Guido doie botte. Si ferma al triciclo Mariuccia tienapierte e Ferminia ‘a zezzona.
M’accorgo però che il parlare di ‘Ntunino è diventato affannoso e io, dietro a quel rosario di soprannomi, sto perdendo il controllo dell’ascolto.
A passo svelto vanno Dino scassascoglio, Gino rezzarotta e Pasquale trepisce. Andavano a controllare gli attracchi delle loro barche da pesca.
Sul piazzale Filumena ‘a sguessa chiama il marito, Sarvatore ‘u paciuso,
Antonio ‘u pullecino ci ha visto ed ha apostrofato zi’ ‘Ntunino: Aaah… stammatina staie cu Franco ‘u prufessore? Facite ‘na coppia…Site doie carte ‘i premmera… Arrassa si’ Signo’!
Come concludere? L’ho anticipato all’inizio. Giornate come queste si colorano da sé, non c’è bisogno di arrovellarsi con gli aggettivi.
NdR: l’immagine di copertina è di Rossano Di Loreto