Segnalato da Fabio Lambertucci
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“Alzi la mano chi, nella sua vita, da bambino o da adulto, non ha mai avuto tra le mani un libro di Gianni Rodari. “Filastrocche in cielo e in terra”, “Favole al telefono” e “Il libro degli errori” fanno parte dei ricordi e dell’immaginario di moltissimi di noi e non soltanto in Italia… (…)”. Una proposta – come sempre originale – di Fabio Lambertucci che come Redazione volentieri accogliamo.
La Redazione
Giornalista, educatore, soprattutto paladino della lingua e della fantasia. Per scoprire questo intellettuale a tutto tondo Vanessa Roghi ha scritto “Lezioni di fantastica”, biografia per “grandi insiemi” riunendo appunto per temi le sue passioni. La politica, il giornalismo, la passione educativa, la scrittura e la letteratura, rivelati grazie a fonti spesso poco conosciute o dimenticate: lettere, interventi sulla stampa. La biografia di un uomo che ha sempre creduto che a giocare con le parole non si gioca per nulla.
Paola Pastorini (da www.leggo.it)
Storia di Gianni Rodari
di Vanessa Roghi
Alzi la mano chi, nella sua vita, da bambino o da adulto, non ha mai avuto tra le mani un libro di Gianni Rodari. Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono e Il libro degli errori fanno parte dei ricordi e dell’immaginario di moltissimi di noi e non soltanto in Italia, visto che Rodari è uno degli scrittori più tradotti in tutto il mondo, oggetto di culto in Russia come in Brasile. Ma Gianni Rodari non ha ‘soltanto’ inventato favole e filastrocche, ha fatto molto di più: ha inventato un nuovo modo di guardare il mondo e l’ha fatto rivolgendosi ai bambini e, usando gli strumenti della lingua, della parola e del gioco, ha portato l’elemento fantastico nel cuore della crescita democratica dell’Italia repubblicana.
Lezioni di Fantastica ricostruisce la vita di questo grande intellettuale a partire dai grandi ‘insiemi’ che l’hanno riempita – la politica, il giornalismo, la passione educativa, la scrittura e la letteratura – con l’ambizione di raccontare un Gianni Rodari tutto intero, di sottrarlo allo stereotipo dello scrittore ‘facile’. Un uomo il cui gioco di invenzioni e parole, come ha scritto lui stesso, «pur restando un gioco, può coinvolgere il mondo».
«…vi sono allusioni a questioni del nostro mondo e del nostro tempo, alcune scoperte, alcune nascoste, sepolte in profondità sotto le parole. Chi avrà voglia di scavare un po’, le troverà senza sudare, perché a scavare sotto le parole si fa molto meno fatica che scavare gallerie sotto le montagne, o a zappare la terra. Chi non ha voglia di significati nascosti è libero di trascurarli e non perde nulla: secondo me la storia sta tutta quanta nelle parole visibili e nei loro nessi. E così, buon divertimento»
(Gianni Rodari)