Riceviamo da Piero Vigorelli e pubblichiamo
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E’ stata deposta la pietra tombale sul pontile Enros. La revocazione della decadenza è inammissibile.
di Francesco Ambrosino, Giuseppe Feola, Maria Claudia Sandolo e Piero Vigorelli
Ebbene sì, la volpe è finita in pellicceria.
Con sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 21 ottobre 2021, viene giudicata inammissibile la richiesta di “revocazione” della decisione del Consiglio di Stato del 3 febbraio 2020 che aveva stabilito la decadenza della concessione del pontile “Nautica Enros”.
E’ il giudizio definitivo e incancellabile che l’Amministrazione Vigorelli ha agito in modo assolutamente corretto, per il ripristino della legalità a più riprese violata dal titolare del pontile.
Il Comune di Ponza aveva disposto la decadenza del pontile, in un primo tempo, nel giugno 2013. Ma il TAR di Latina, nel luglio 2014, non aveva dato soddisfazione al Comune.
Nell’aprile 2015 il Comune aveva avviato un nuovo procedimento di decadenza, anche questo non accolto dal TAR.
Il Comune è ricorso al Consiglio di Stato che, il 3 febbraio 2020, ha annullato la sentenza del TAR, dando ragione al Comune di Ponza sulla decadenza della concessione.
Da notare che il Consiglio di Stato si è avvalso di una “verificazione” effettuata dall’Agenzia Nazionale del Demanio, che ha accertato una serie di abusi – “plurimi e reiterati” – commessi da “Nautica Enros” nel corso di svariati anni. Il Demanio ha accertato ben 18 abusi e violazioni varie fino ad allora rimaste impunite.
Qualche mese dopo la sentenza, il titolare del pontile ha fatto richiesta di “revocazione” della sentenza di condanna, adducendo che c’erano state “una serie di sviste” e, addirittura, che la sentenza del Consiglio di Stato era un “abbaglio dei sensi sulla percezione del contenuto materiale degli atti del giudizio”.
L’odierna bocciatura della richiesta di “revocazione” è dunque la pietra tombale sulla vicenda.
Ricordiamo inoltre che il titolare del pontile “Nautica Enros” aveva denunciato penalmente il Sindaco Piero Vigorelli, l’Assessore ai porti Giuseppe Feola e il responsabile dell’urbanistica e del demanio Arch. Roberto Giocondi. L’accusa era di aver messo in atto una serie di atti persecutori e con spirito di vendetta, configurando il falso in atto pubblico e l’abuso d’ufficio, per aver deciso la decadenza della concessione “Nautica Enros”.
Anche in questo caso ha subito una netta sconfitta, perché il Giudice per le Udienze Preliminari di Cassino ha prosciolto gli imputati “perché il fatto non sussiste”.
GAME OVER
Chiudere un’attività non è una scelta che si fa a cuor leggero.
Ma un’attività che sfida la legalità, non può continuare a restare impunita.
L’orgoglio di aver agito con assoluta legittimità, ci solleva solo in parte dalle amarezze che subite in questi anni, per le calunnie, i sospetti e il discredito della nostra immagine pubblica e privata.
Ogni cosa a suo tempo.
Il tempo è sempre galantuomo.