di Tonino Impagliazzo
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Giorni fa, a Latina, è venuto a mancare improvvisamente agli affetti familiari il maestro Pio Maria Federici, direttore della Banda Comunale di Ventotene, lasciando l’isola esterrefatta e addolorata.
E’ venuto a mancare un artista pieno di entusiasmo, di cultura e di valori umani e sociali. Il maestro Pio Federici per circa 40 anni ha mantenuto con i cittadini un approccio positivo e cordiale, avviando molti isolani alla conoscenza della musica, all’apprendimento di molti strumenti musicali ed ha costruito con loro la Banda Comunale di Ventotene, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare questo territorio lontano dalla terraferma. Il maestro Pio Federici rimane per i cittadini tutti una figura simbolo che non può essere facilmente rimossa e dimenticata.
Caro Pio, ti voglio ricordare così
1984. Il Comune di Ventotene ti affidò l’incarico di insegnare ai cittadini dell’isola l’arte della musica e l’uso degli strumenti musicali senza distinzione di età e di ceto sociale.
Aprile 1986, prima uscita pubblica della Banda Musicale. Avvenne in occasione dell’arrivo a Ventotene delle ceneri di Altiero Spinelli, accolte dai cittadini e dalla Banda che le accompagnarono dal porto al cimitero.
Settembre 1986, “l’inno alla gioia”. Fu eseguito per la prima volta dalla Banda in occasione della Commemorazione in ricordo di Altiero Spinelli sulla piazza Castello dell’isola alla presenza di Ursula Hirschmann, Ada Rossi, Luciano Bolis e dei rappresentanti della Prefettura, della Procura della Repubblica di Latina, della Provincia di Latina, della Regione Lazio e tantissimi cittadini.
Settembre 1991, il 50° Anniversario del Manifesto di Ventotene. Nell’occasione il Maestro Pio Federici diresse un “Concerto della Banda Musicale” con la partecipazione di Artisti-Musicisti di straordinario valore come Harold Bradley e Francesco Giannelli; nello stesso tempo venne utilizzato un potente riflettore a occhio di bue per illuminare il carcere di Santo Stefano.
Durante l’esecuzione ti ho visto fiero ed entusiasta, vibravi e ti muovevi leggero nell’aria, ti ho visto appagato e fiero come giammai ti avevo conosciuto.
Ti voglio ricordare così, adorato Maestro
In quegli anni sei stato costantemente presente agli appuntamenti importanti di questa piccola comunità: dalla festa della patrona Santa Candida ai giochi al porto romano, dall’avvio ai lavori per i Seminari Federalisti, a Nizza, a Bruxelles, a Firenze, in Rai, e poi… sempre con l’isola e con gli abitanti di ogni livello sociale e culturale.
Il giorno di Santa Candida la visita, con la tua Banda, non era soltanto l’occasione per condividere la festa con la comunità isolana, ma era soprattutto l’occasione per un incontro cordiale, allegro e rispettoso verso coloro che avevano compreso in anticipo che nel 1984 stava iniziando un lungo viaggio che ti avrebbe portato a farti voler bene da tutti.
Amato Pio Federici, hai recuperato due generazioni di isolani insegnando loro ad amare e praticare la musica con il tuo fare dolce e amorevole. Hai stimolato nei cittadini l’amore per la propria terra, verso la storia e verso la cultura di questo straordinario territorio.
Adorato Maestro, ti voglio ricordare così.
Luisa Guarino
21 Settembre 2021 at 19:23
Sono stata ieri al funerale di Pio Maria, più ‘bello’ e struggente di quanto avrei mai potuto immaginare… con tanta, tanta musica, non solo perché lui era ed è musica, ma anche a coprire quasi con un flusso continuo un silenzio insopportabile. La sua tromba, con la sua foto, accanto alla bara; “Il silenzio” eseguito da tanti strumenti a fiato prima dell’ingresso nella cattedrale di San Marco, a Latina; la voce della sorella Silvana, soprano, che canta per lui; verso la fine della celebrazione ecco Nando Citarella con il suo tamburo e la voce come un richiamo, lungo e continuo.
C’è tanta Ventotene accanto a Pio Maria, in quella chiesa e fuori sulla piazza: sul feretro, accanto al copribara di fiori profumati e colorati, con i lilium bianchi, c’è un piccolo mazzo di gladioli, i fiori di Santa Candida, portati da due signore amiche.
All’uscita dalla chiesa, in un applauso infinito nel sole abbagliante, la sua Banda si schiera proprio davanti a lui, e suona l’inno di Santa Candida, la patrona che l’isola di Ventotene celebra ogni anno, il 20 settembre. Proprio come ieri.