.
Riportiamo integralmente questo simpatico articolo di Stefano Cortelletti da Il Messaggero di oggi, martedì 24 agosto (anche in file .pdf a fondo pagina)
LA STORIA
Strade inesistenti e niente cassette, ecco come il postino di Ponza ha risolto il problema
Pasquale Labate ha inventato un sistema con i colori e nel frattempo al porto…
Essere un portalettere non è facile: bisogna conoscere le strade e individuare immediatamente il destinatario. Diventa un problema quando le strade non hanno nomi, le case non hanno numeri civici e soprattutto i residenti non hanno la cassetta della posta.
Esattamente ciò che succede a Ponza, dove a complicare il lavoro di Pasquale Labate, 27 anni, uno dei due postini dell’isola, c’é anche un’altra criticità: l’omonimia.
I nomi
«Qui si chiamano tutti Silverio, Giuseppe o Emma – racconta il portalettere, in servizio da sette mesi a Ponza – mentre i cognomi sono Vitiello o Mazzella. Ho contato fino a 15 omonimie».
Sul perché Ponza non abbia i nomi alle strade è un mistero mai chiarito dalle amministrazioni che si sono succedute. E quelle poche vie che un nome ce l’hanno, la gente neanche Io sa. A le Forna ad esempio c’è piazza Don Francesco Sandolo. «Per tutti è piazza della Chiesa, il nome vero neanche lo conoscono».
Per ovviare al problema della toponomastica., Pasquale ha ideato uno stradario tutto suo: «Ho un quaderno dove ho dato nomi fantasia alle strade prendendo come spunto magari una porta di colore particolare oppure un albero caratteristico. Quaranta pagine di appunti che ho trasferito sul pc: ora è tutto più semplice
Le trovate
C’è chi vuole la posta nel vecchio frigorifero abbandonato, chi sotto la porta di casa. chi ancora al ristorante del vicino. C’è anche chi ha messo una busta appesa al cancello: di comprare una vera cassetta neanche a parlarne. Un altro problema che si presenta d’estate è che molte persone hanno le seconde case e quindi i proprietari si trasferiscono per accogliere i turisti.
«Quando vai a consegnare la posta trovo spesso il turista – aggiunge il portalettere – la cosa positiva di vivere in un’isola è che si conoscono tutti e quando vado al porto riesco a consegnare buona parte della corrispondenza e dei pacchi, perché il porto è punto di incontro di tutto i paese e a una certa ora si ritrovano tutti lì».
Il tempo di Ponza è scandito dall’arrivo dei traghetti. «La nave porta approvvigionamenti, corrispondenza, materiali edili, infermieri, tamponi, turisti. Di conseguenza l’isola si anima di persone che vanno a far spesa al supermercato, chi va all’ufficio postale, e in molti in attesa del postino e di pacchi acquistati online, specialmente in questo ultimo anno di pandemia. Ne arrivano moltissimi».
Ospitalità
«Ormai qui conosco tutti – continua Pasquale – e quando con-segno la posta tutti vorrebbero che mi fermassi per il caffè o addirittura per un ‘bicchierino’. Talvolta, quando mi rendo conto avere tempo a sufficienza non mi sottraggo a queste espressioni di generosità».
Pasquale e arrivato a Ponza dal 31 gennaio, dopo aver lavorato per due anni ad Aprilia e poi a Velletri. «Era una sera freddissima – racconta – e con il mal di mare. Anche se ho scelto Ponza perché l’avevo visitata l’anno prima e mi era piaciuta moltissimo, soprattutto perché è un luogo che stimola la creatività, utile per la musica, la mia passione. Quest’isola mi ha stregato e ho trovato l’ispirazione per scriverei testi di alcune mie canzoni».
Pasquale, Insieme al suo amico Raffaele De Marco. ha dato vita al progetto musicale Raffx-Pass. Il video di “Pace”, il loro terzo singolo uscito a giugno è stato girato interamente a Ponza. Essere relegato su un’isola. per un artista, è quasi una fortuna: «Bisogna entrare nella mentalità di Ponza. Qui tutto sembra rallentato. le persone si svegliano con calma, l’isola si sveglia pienamente solo con l’arrivo della nave. li tempo ha una concezione diversa e io mi sento un privilegiato».
Stefano Cortelletti
In file .pdf: Il postino di Ponza. Da Il Messaggero del 24 agosto 2021
Nota
“Una canzone per la domenica” dedicata a Pasquale Labate, di Silveria Aroma, si può ascoltare e leggere sul sito:
“Non ho paura”, dei Raffx-Pass
silverio lamonica1
25 Agosto 2021 at 08:24
Da circa dieci anni, gli esponenti delle due ultime amministrazioni comunali si sono arrovellati invano il cervello con la toponomastica. Finalmente la soluzione, grazie a questo geniale postino.
arturogallia
25 Agosto 2021 at 18:00
La denominazione di un luogo è uno dei primi atti, se non il primo, che compiono le società umane del processo di appropriazione di un luogo. Per “far mio” un luogo lo denomino, proprio come fecero le famiglie ischitane nel popolare l’isola nel Settecento.
Quando manca il governo di un territorio ( = di un’isola) nemmeno l’atto di denominazione è possibile. Figuriamoci la gestione di altre questioni, come la monnezza, il depuratore e “tutte cose”!!
La Casa dei Ponzesi
26 Agosto 2021 at 12:29
L’Amministrazione Comunale con delibere di Giunta n. 28 e n. 62 ha dato atto di indirizzo al fine di provvedere alla realizzazione di:
– un censimento generale di tutti i manufatti esistenti nel cimitero Comunale di Ponza;
– aggiornamento della numerazione civica esterna ed interna della toponomastica stradale su tutto il territorio comunale.
Successivamente con Determinazione n. 24, lo scorso gennaio, ha avviato la procedura aperta, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, approvando all’interno della stessa determina il bando di gara.
Gara di appalto avviata e conclusa sulla piattaforma Mepa.
Ad aprile, con Determinazione n. 172 il Responsabile del Servizio ha aggiudicato definitivamente i lavori di toponomastica e censimento alla ditta UNISEL SRL.
L’Amministrazione ha lavorato e sta tutt’oggi lavorando affinché questo problema venga affrontato e risolto nel più breve tempo possibile, sollecitando allo scopo la ditta aggiudicataria.
Si coglie l’occasione per informare i cittadini che la Ditta Unisel ha già iniziato i lavori presso il cimitero.
arturogallia
26 Agosto 2021 at 14:06
Grazie per l’indicazione, cara “Casa dei ponzesi”.
Da quanto leggo, mi paiono incredibili e inverosimili due cose:
– che da gennaio ad oggi il lavoro non sia ancora concluso;
– che ci si debba sempre affidare a società terze, pagando grandi cifre di denaro pubblico, quando esistono soluzioni diverse, tra cui la partecipazione collettiva o il supporto di istituzioni di alta formazione e ricerca ( = università), che potrebbero svolgere il lavoro rapidamente ed economicamente, se non gratis.
Forse siamo rimasti negli anni ’80…
E poi, affidare questo compito a un’azienda non ponzese, che non conosce il territorio, non mi sembra una gran furbata… ma “tanto pantalone paga”…
vincenzo
26 Agosto 2021 at 12:38
Un tassista si ribella al postino che posta le lettere nei frigoriferi.
https://www.facebook.com/100004642543015/posts/1949592291872170/
Sandro Russo
26 Agosto 2021 at 14:13
Alessandro Balzano va fuori bersaglio e Vincenzo Ambrosino in malafede gli fa da spalla, postando il suo link tra i Commenti.
– Ponzaracconta in nessun modo ha rimarcato – “rimarcato” – l’evento “facendosi una risata”;
– In Ponzaracconta non ci sono “elementi” che fanno parte della commissione della toponomastica;
– dire “i consiglieri e gli assessori di Ponzaracconta” è un falso storico contraddetto dai fatti e dalla composizione redazionale
La Redazione riporta il commento di Rita Mazzella
14 Settembre 2021 at 20:39
Dopo le infinite critiche al postino e a Ponzaracconta, rea di aver ripreso l’articolo di Stefano Cortelletti da Il Messaggero del 24 agosto 2021, ci fa piacere condividere, e aggiungere ai Commenti all’articolo in questione, questa testimonianza di Rita Mazzella.
In coda ai Commenti, nell’articolo di base, “Il postino di Ponzahttps://www.ponzaracconta.it/2021/08/24/il-postino-di-ponza/“, a cura della Redazione
Scrive Rita Mazzella in difesa del postino (articolo de Il Messaggero pubblicato su Ponzaracconta):
“Non mi piace scrivere su Facebook, preferisco parlare faccia a faccia con le persone senza nascondermi dietro una tastiera, ma visto che il vostro unico canale di comunicazione ormai è questo, eccomi qua, sono pronta a beccarmi ogni vostro insulto perché non me ne potrebbe fregare niente di ciò che pensate, ma mi piacerebbe scuotere le vostre menti anche se so che sarà difficile.
Fin da piccola ho capito quanto sia difficile vivere su quest’isola, meravigliosa per la sua bellezza ma orribile per l’ignoranza e la cattiveria delle persone che piuttosto che pensare alla propria vita si limitano a guardare e giudicare la vita degli altri… Ma non avete di meglio da fare? Pronti subito a puntare il dito su qualunque cosa. Ma vi siete guardati voi? La vostra vita? O forse è così vuota e inutile che l’unica cosa che siete capaci di fare è denigrare il prossimo?!
Non lo so, ma mi sono davvero scocciata… detto questo non credo sia vostra competenza decidere se una persona si meriti o meno un posto di lavoro o di come lavora… Non avete idea di quanto impegno e sudore ci metta nel suo lavoro e di quante difficoltà ci siano. Sto parlando dell’articolo di giornale pubblicato dal Messaggero inerente al lavoro svolto dal postino a Ponza… Vi vorrei invogliare a rileggerlo perché ho letto tante cavolate scritte da persone che non sanno neanche parlare italiano… Non avete capito che ha solo portato alla luce delle situazioni che a Ponza potrebbero essere migliorate e non ha mai – ripeto MAI – parlato male dei ponzesi a differenza vostra che addirittura volete cacciarlo… Piuttosto che scrivere su Facebook scendete in piazza e lamentatevi con l’amministrazione, lottate per i diritti che ci dovremmo meritare e non prendetevela con un ragazzo che spaesato ha imparato a consegnare la posta senza avere un civico, una cassetta o un nome di una via. Un ragazzo che si è rimboccato le maniche e ha cercato di trovare un sistema per risolvere questa situazione disagevole… Non vi lamentate se un pacco non vi arriva nel giorno prestabilito perché, parliamoci chiaro, in passato abbiamo avuto situazioni peggiori nelle quali non c’era proprio nessuno che consegnava la posta; ma forse avete la memoria corta!
Forse tutte queste parole non ve le meritate proprio perché tanto non siete neanche capaci di comprenderle… ma anche io ho bisogno di esprimere ciò che penso e non avete neanche idea di quanto mi dispiaccia sentirvi dire certe cose.
Quest’isola potrebbe essere un fiore all’occhiello, ma non lo sarà mai perché invece di unirci e fare qualcosa per migliorare la nostra vita e il nostro scoglio siamo solo bravi a criticarci, denunciarci, giudicarci… Che schifo!