Corrispondenza con Maria Silvia Persico
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Maria Silvia ci scrive con relativa continuità, dopo un primo contatto di qualche mese fa – leggi qui e qui – e dopo averci detto che sta mettendo insieme, insieme alla sorella e ad altri parenti, un racconto sulla vita del suo bisnonno, Silverio Mazzello (il cognome fu cambiato all’atto dell’immigrazione) trasferitosi in Argentina (Buenos Aires) da Ponza agli inizi del 1900.
Silverio Mazzello en la estancia San-Silverio. 1930
Ci scrive stavolta e ci manda delle foto da/di Mar del Plata, un posto piuttosto lontano dalla capitale Buenos Aires e anche da Plata, località quest’ultima che prende il nome dal Rio de Plata (plata in spagnolo sta per argento), il grande fiume che per un tratto segna il confine tra l’Uruguay e l’Argentina stessa. Nella nostra disdicevole ignoranza della geografia abbiamo così dovuto ricorrere a Google map per orientarci.
Riportiamo quindi le immagini e le notizie ricavate dalla nostra “ricerchina” e, a seguire, il breve testo e le foto inviati da Maria Silvia.
Cominciamo col presentare lo sconfinato Paese, l’Argentina, completamente affacciato sull’Oceano Atlantico
Qui è segnalato Mar del Plata, a 414 Km a sud da Buenos Aires e a 369 Km da La Plata, il capoluogo
Il Río de la Plata (che in spagnolo significa Fiume dell’Argento), talvolta italianizzato in Rio della Plata, è l’estuario formato dal fiume Uruguay e dal fiume Paraná; si tratta di una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del Sud America, lunga 290 chilometri. Il Río de la Plata forma la parte marittima del confine tra Argentina e Uruguay, con i porti principali di Buenos Aires a nord-ovest e Montevideo a sud-est. Si è dibattuto in passato se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell’Oceano Atlantico. In forza della portata d’acqua dolce proveniente dai due principali fiumi e dai loro affluenti, che impedisce il riflusso dell’acqua salata dovuto alla marea, il Río de la Plata è oggi unanimemente considerato un fiume.
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Le foto che seguono sono di Mar del Plata. Mia sorella vive in questa città balneare dove io stessa sono cresciuta e ho studiato e dove vivono ancora miei genitori (mia mamma è la nipote diretta di Silverio Mazzello).
A Mar del Plata c’è stata una forte immigrazione italiana specialmente dal Sud e dal Centro-Italia (molto numerosa la comunità calabrese e marchigiana). L’immigrazione è parte della sua storia. È una città tutta affacciata sul mare. Le attività marittime sono molto importanti, come pure la pesca. La pesca artigianale è ora molto diminuita ma il turismo, principalmente nazionale, è attivo tutto l’anno. C’è un gemellaggio con San Benedetto del Tronto.
Qui sono con la mia sorella, davanti a un bar, nell’ultimo viaggio che abbiamo fatto insieme
Hotel ar Mar del Plata. Centro frente al Casino (circa 1970). Pedro Alcade
La spiaggia e la città sullo fondo
Continuerò seguendo le vostre domande, se ce ne saranno, e presto invierò il “famoso” report sul bisnonno Silverio.
Il mio saluto dal sud americano.
Maria Silvia
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Appendice del 29 luglio (cfr. commento di Sandro Russo)
Argentina. Località e clima
Estesa per ben 3.700 chilometri da nord a sud, l’Argentina presenta climi molto diversi tra loro: si va dal clima quasi tropicale del nord, al clima temperato di Buenos Aires e della Pampa, al clima freddo e ventoso della Patagonia, al clima sub-polare della Terra del Fuoco. Vi è poi il clima freddo delle Ande, arido al centro-nord, freddo e nevoso al sud.
Le piogge sono abbondanti al nord-est, mentre all’estremo sud prevale la neve; al centro-sud vi è invece una vasta zona arida nella Pampa e nella Patagonia.
Trovandosi nell’emisfero meridionale, naturalmente in Argentina le stagioni sono invertite rispetto all’Europa.
Buenos Aires
A Buenos Aires, capitale dell’Argentina, le temperature medie ricordano quelle di una località dal clima mediterraneo (11 gradi la media a giugno e luglio, con massime intorno ai 15/16 °C, e 25 gradi la media a gennaio, con massime intorno ai 30 °C). Ma a differenza del clima mediterraneo, qui piove anche in estate, sia pure sotto forma di rovesci e temporali pomeridiani che non ostacolano più di tanto il sole. Anche le variazioni termiche sono più elevate che nel Mediterraneo, perché non ci sono ostacoli né alle masse di aria fredda da sud (che possono portare leggere gelate notturne da maggio a settembre), né a quelle di aria calda, tanto che qualche volta può fare caldo anche in pieno inverno, con punte intorno ai 25/30 gradi.
Informazioni dal Sito: https://www.climieviaggi.it/clima/argentina
Argentina: comincia la stagione di raccolta del kiwi
Nella regione argentina del Mar del Plata, la stagione di raccolta dei kiwi Hayward comincerà alla fine di aprile, anche se in altre regioni è già partita. I produttori locali cominceranno la raccolta più tardi, per assicurarsi che i frutti raggiungano qualità e sapore ottimali. La stagione di raccolta proseguirà fino a ottobre, periodo limite affinché i kiwi si conservino in buone condizioni.
Dal sito: https://www.freshplaza.it/article/4098267/argentina-comincia-la-stagione-di-raccolta-del-kiwi/
Sandro Russo
29 Luglio 2021 at 07:42
Grazie a Maria Silvia per le interessanti informazioni sulla sua parte del mondo. Certo, una cosa è saperle in teoria, certe cose, un’altra vedervi in foto con cappotto e cappello, mentre qui da noi si schiatta di caldo.
Ho cercato alcune informazioni sul web, riguardo al clima. In particolare per sapere quando si fa la raccolta dei kiwi in Argentina, perché è di là che arrivano qui in Italia quando il prodotto nazionale (malgrado la lunga conservazione in appositi magazzini a temperatura controllata) non è disponibile. Ho una piccola piantagione di un ettaro: questo il motivo della curiosità.
Le notizie raccolte (con due immagini) le ho annesse all’articolo di base.
Ma torniamo al motivo dell’interesse principale del sito per la vita che si sono trovati ad affrontare i nostri emigranti, partiti dall’Italia – e da Ponza in particolare – e precipitati in un altro mondo: clima e abitudini diverse, un’altra lingua, una vita incerta per molti versi. Poi sì, alcuni hanno anche avuto successo, ma con che impegno e a che prezzo!
Ce lo ha raccontato bene Emilio Iodice – cercare sul sito nell’indice per Autori – rievocando la vita di suo padre Silvio (Silverio anche lui) arrivato in America (New York) poco prima della Grande Depressione del 1929.
Emilio Iodice
1 Agosto 2021 at 16:15
Grazie Maria Silvia per questa interessante prospettiva sull’Argentina e grazie Sandro per aver considerato l’immigrazione della nostra gente di Ponza.
N.B. – Un commento più articolato viene proposto in chiaro – appunto in forma di articolo -, per scelta della Redazione